Categorie
Sante Famiglie

Luigi Martin e Zelia Guerin

BEATI CONIUGI LUIGI MARTIN E ZELIA GUERIN
Il 19/10/2008, a Liseaux, in Francia, sono stati beatificati insieme i coniugi Martin, genitori di Santa Teresina del Bambin Gesù.
Sono la seconda coppia che la Chiesa ha beatificato insieme, dopo i coniugi Maria e Luigi Beltrame Quatrocchi.
E’ un segno forte, un messaggio per tutte le famiglie: la santità non è un’esclusiva di sacerdoti o consacrati, ma è la chiamata che ciascuno realizza nella sua condizione di vita. Il matrimonio vissuto come sacramento è fucina di santità, per i coniugi e per tutta la famiglia.
Se  non avessimo avuto questi due esemplari genitori, non avremmo avuto la bella famiglia che hanno formato, né avremmo avuto Santa Teresina.
Luigi   Martin nacque a Bordeaux il 22-8-1823, figlio legittimo di Pierre-François Martin, capitano dell’esercito francese e di Marie Anne Fanny Boureau; Zelia Guérin nacque  a Gandelain,  nell’Orne, il 23 dicembre 1831, da Isidoro Guérin, militare e da Luise-Jeanne Macè.
Nel 1858 Zelia e Luigi si conobbero e il 12 luglio dello stesso anno, dopo un breve fidanzamento, si celebrarono le nozze.
Sposati tre giorni prima dell’ultima apparizione della Vergine a Santa Berardette Soubirous, la loro beatificazione cade proprio nel 150° anniversario del loro matrimonio.
I coniugi Martin ebbero nove figli: i primi quattro morirono nei primi giorni o mesi di vita, le cinque femmine rimaste scelsero tutte la via della consacrazione.
Volevano avere molti figli per offrirli a Dio e loro stessi, prima di sposarsi, avevano pensato alla vita religiosa, ma poi per grazia di Dio hanno scoperto la vocazione matrimoniale.
Colpisce la sensibilità del padre Louis, ormai vedovo, che accolse come un dono la vocazione delle figlie alla vita consacrata, in particolare quella della sua figlia più piccola, Teresa, quando ancora quattordicenne, annunciò la sua scelta di entrare nel Carmelo, dopo che le sue sorelle l’avevano preceduta.
Santa Teresina, nel suo diario “Storia di un’anima” esprime la sua  “felicità di appartenere a genitori senza eguali…un padre e una madre più degni del cielo che della terra”,
Ha scritto il vice postulante della causa di beatificazione, padre Antonio Sangalli: “L’insegnamento è stato proprio quello di accogliere la vita come dono di Dio, sapendo che questi figli non appartenevano a loro, erano qualcosa da rioffrire, da ridonare al Signore.
Ha affermato il cardinale Martins:” E’ cosa ammirevole, la fede di questi due genitori, l’amore che hanno avuto per la Chiesa, l’ascolto che prestavano alla dottrina, ai precetti della Chiesa.
Lasciano un messaggio estremamente importante ai genitori di oggi, perché sono modelli di fedeltà, di amore sincero e profondo l’uno verso l’altro, di una fede vissuta, esistenziale e concreta, che si lascia guidare da Dio nei momenti tristi come nei momenti gioiosi, in tutte le circostanze della vita”.