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Notiziario Dicembre 2008

Notiziario | Dicembre 2008 | Anno 2 | Numero 10

NATALE 2008

“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.”

(Lc 2,7-9)

Il Bambino di Betlemme, già venuto nel primo Natale della storia, è colui che viene ad incontrarci oggi nella semplicità dei segni del quotidiano,  che vengono sublimati nella celebrazione della S Messa: accogliamolo come Maria e Giuseppe, i pastori e i magi, Simeone ed Anna! Viene a portare la pace tanto sognata sulla nostra terra tormentata, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nei nostri cuori!

FELICE E SANTO NATALE A TUTTE LE FAMIGLIE

Don Francesco, Graziella, Rosy, Ciro e Comitato organizzativo

LETTERA DAL CENTRO

Il notiziario di Dicembre, come quello di Aprile, funge da circolare, perché viene spedito a tutti.

Con gioia constatiamo che “Le Famiglie di Maria” sono tante e che  a piccoli numeri seguitano a crescere ogni mese.

La Mamma Celeste, che di sicuro gradisce e spinge questa espansione, ci aiuterà, come ha sempre fatto, a restare in contatto tra di noi.

Speriamo di poter mantenere almeno le due circolari annuali da spedire a tutti ed il Notiziario periodico, per coloro che hanno la posta elettronica e per i responsabili di gruppo.

La Madonna ci ha unito spiritualmente, pur abitando in luoghi diversi e lontani l’uno dall’altro; ora sta a noi mantenere quest’unione,  perseverando nell’impegno di affidarle le nostre famiglie, in particolare con il Rosario del martedì, crescendo spiritualmente con un cuore sempre più aperto ad una preghiera che  le abbracci  e  le sostenga tutte.

L’occasione degli auguri natalizi ci dà l’opportunità di aggiornarci sulla situazione dell’Associazione e  sul suo possibile sviluppo.

Un dato tanto confortante è l’esistenza di tanti piccoli gruppi di persone, che si riuniscono nelle case, per pregare insieme.

Con i nostri sacerdoti, in particolare con il nostro assistente spirituale Don Francesco, abbiamo riflettuto su questo frutto, per cercare di capire come Maria stia orientando il Suo “Progetto per la santificazione delle famiglie”.

Chi è presente fin dall’inizio nel cammino delle “Famiglie di Maria”, o chi ne conosce la storia, sa che l’ideale che ci ponemmo era, ed è, la preghiera nella famiglia, con la famiglia riunita  nella fede.

Fin dall’inizio decidemmo di iniziare a pregare anche da soli, qualora non si potesse fare di meglio, perché, ci anima una totale fiducia nella Mamma Celeste e poi abbiamo sempre creduto che quando in una famiglia c’è anche una sola persona che prega, quello è un seme che Dio ha messo in quella famiglia e che farà germogliare.

Tuttavia non possiamo non vedere, nei tanti cenacoli che si sono formati, un  nuovo dono ed un segno dei desideri di Maria.

La Madonna ci vuole insieme, vuole che nessuno si senta solo, ma che, al contrario, ciascuno si senta parte della Famiglia di Dio e viva la bellezza di essere parte della Chiesa.

È urgente che noi cristiani ci incontriamo tra di noi, che ci manifestiamo apertamente la nostra fede.

I nostri figli vivono in un mondo che sta cancellando Dio, che mette al posto di Dio tante altre cose.

Vivono anch’essi il ritmo incalzante di una vita che  distoglie da ciò che  è essenziale.

Come vogliamo che essi conoscano la bellezza, la pienezza, la gioia del vivere il Vangelo, se noi cristiani viviamo la nostra religione solo in modo individualistico?

Più riusciremo a vivere apertamente la nostra fede, più ci sosterremo tra di noi, più saremo luce agli occhi del mondo.

Per questo vogliamo lanciare un invito.

Impegniamoci, perché nelle nostre famiglie la preghiera faccia sempre più parte della vita quotidiana e perché tornino ad essere presenti quei segni del vivere cristiano, che un tempo erano tanto spontanei, come la benedizione dei coniugi tra di loro, la benedizione ai figli, la preghiera ai pasti, il Santo Rosario insieme… , ma apriamoci anche al di fuori della nostra famiglia.

Forse la difficoltà a pregare con i propri familiari ha fatto nascere in tanti il desiderio di unirsi a pregare con altri ed è una cosa bellissima.

Per fare un gruppo  non occorre partire subito con tante persone.

Non spaventiamoci se non ci è possibile fare grandi cose. Teniamo sempre nella mente e nel cuore l’umiltà di Maria e ricordiamo il canto del “Magnificat”, che il Vescovo quest’anno ci ha invitato a cantare: il Signore guarda gli umili ed apprezza le piccole cose.

Guardiamoci intorno e cominciamo ad invitare almeno una persona a pregare con noi. Chi prega da solo, può iniziare da una persona di famiglia, se è il caso, altrimenti  cerca altrove. Ci può essere un amico o anche un ammalato o un anziano, che ha bisogno della nostra compagnia e che proverebbe gioia a pregare con noi.

La ricorrenza del Natale è l’occasione buona: Gesù bussa alla porta del nostro cuore, perché desidera farne la sua culla. Accogliamolo allora con tutte le nostre forze, perché possa nascere in noi e in tutte le nostre famiglie.

È questo l’augurio che ci vogliamo fare, perché il nostro sia veramente  un

SANTO NATALE E FELICE ANNO NUOVO

Graziella

LA FAMIGLIA IN CAMMINO CON LA CHIESA

Carissimi,

Dicembre è arrivato. Con il tempo di Avvento, nell’ultimo mese dell’anno solare, le nostre famiglie riprendono a vivere un nuovo Anno liturgico, 2008-2009, in cui Gesù, Dio- Uomo, ci dona il suo tempo. Con  le celebrazioni da Natale a Pasqua a Pentecoste, Gesù è nostro contemporaneo, il “Dio con noi”, e nel trascorrere delle  domeniche ci  fa percorrere il suo itinerario verso il Padre. Siamo familiari suoi, partecipi della sua stessa missione nel mondo. Siamo suo corpo, Chiesa, Popolo di Dio! Così, grazie a Dio, gli anni liturgici si ripetono ciclicamente, perché non finisce mai il nostro essere cristiani, famiglia sua! E’ il mistero dell’INCARNAZIONE: fondamento della nostra fede  e garanzia di speranza. Stimolati dalle indicazioni della Chiesa, dal Sinodo dei vescovi nell’ottobre scorso (”La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”) e, per noi a Terni, dall’Assemblea diocesana di novembre (“Eucarestia  e Città”), inauguriamo un anno di particolare verifica del nostro essere famiglie cristiane, a partire da come viviamo le nostre celebrazioni eucaristiche e come attuiamo la Parola di Dio nella vita e nella testimonianza pubblica. Lasciamoci, dunque, interpellare da questa rinnovata “stagione” dell’Anno liturgico.

IL TEMPO DI AVVENTO imposta le basi del  nostro percorso annuale: ci fa rivivere la prima venuta di Gesù  e attendere, preparare e pregustare la seconda venuta alla fine dei tempi, nello spirito e sull’esempio dei Profeti dell’Antico Testamento, di Isaia, e particolarmente di Giovanni Battista e di Maria SS. nel Nuovo Testamento. Il Messia atteso dall’antico popolo di Dio e speranza dell’umanità è già venuto e sta indirizzando la storia verso il traguardo promesso. Dinanzi a un mondo che pretende di dare risposte per tutto e per tutti, chiediamoci, se per noi oggi c’è ancora spazio per il Messia, per la vera attesa e cosa desideriamo davvero. Riguardo al ritorno di Gesù alla fine dei tempi, dopo 2000 anni di storia e di presenza cristiana nel mondo, siamo anche noi tentati di dire, con una mentalità laicista ricorrente, che è un’illusione, o, comunque, un’ utopia. Se gli avvenimenti del mondo, le paure ci interrogano e ci inducono a una vigilanza esterna, quanto più i richiami del Vangelo, che parla coi fatti e illumina gli eventi presenti, ci dovrebbe spingere ad una umile, gioiosa e interiore vigilanza: “Questo considerate: Se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa”( Mt 24,43). “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta” (Lc 21,5).Come mai stiamo in guardia da tante realtà fugaci  che ci premono (terrorismo, crisi finanziaria, tanti problemi delle famiglie e della società…), ci lasciamo suggestionare da tante notizie, mentre il lieto annuncio della Parola di Dio non ci coinvolge più di quel tanto?

IL TEMPO DI NATALE è un’esplosione di festività per la certezza e presenza del Signore in mezzo a noi: Vigilia e tre Messe di Natale, settimana dell’ottava di Natale, S.Famiglia, Maria SS. Madre di Dio, seconda domenica di Natale, Epifania, Battesimo del Signore. La nostra Liturgia, l’Eucarestia, è festa vitale delle nostre famiglie, ci lega a Gesù, Messia-Salvatore, la Parola di Dio divenuta uomo, ci rende capaci di seguire il suo esempio e di occuparci della nostra missione terrena nella speranza della patria promessa: il nostro sguardo si fa lungimirante e possiamo essere di aiuto anche per gli altri. Ma la domenica, nel nostro mondo, diviene un giorno qualsiasi, viene spontaneo disertare le riunioni, le nostre celebrazioni rischiano di essere come “le luminarie consumistiche” che coinvolgono l’emotività e non la vita e il tempo. Le famiglie cristiane hanno, oggi più che mai, una missione profetica: constatiamo, ogni giorno che “questo mondo è  turbolento, senza speranza”e che “la paura più grande è il sonno della gente”. Svegliare le coscienze e tenerle deste è compito proprio di ogni battezzato! Aiutiamo a capire che in ogni momento è il ritorno di Gesù che ci prepara passo, passo al rendiconto finale, come già ci ha fatto vivere la Solennità di Cristo Re (ultima domenica dell’anno liturgico)! C’è più che mai bisogno di ascoltare insieme, in Chiesa e poi anche in casa, la Parola di Dio, per rieducare la nostra vita cristiana, le nostre famiglie! Riserviamo nelle nostre case un “angolo per il Signore”, un segno visibile con la S.Bibbia…

Leggiamo e meditiamo nella S. Scrittura come la fede del popolo ebraico e nostra si fonda su fatti della paternità di Dio. Noi siamo invitati da Dio stesso a credere fermamente, non tanto a delle idee, ma alla “Storia di salvezza” che Dio ha fatto, sta facendo e, quindi, farà con noi e alle sue promesse, che manterrà, certi di quello che già ha realizzato nella storia umana. E’ così convinta la nostra fede?

La “Parola” è Gesù! La storia della salvezza è speranza certa. Dio è veramente nostro Padre: siamo tanto umili da lasciarci modellare da Lui come figli?.

Con i profeti dell’Antico Testamento, innalziamo insieme il grido-desiderio di un’umanità che ha chiara coscienza delle sue precarietà: Perché, Signore, permetti il dramma della libertà umana? (cfr. Is, 63,17) “Signore, tu sei nostro Padre,… se tu squarciassi i cieli e scendessi!” ( Is, 63,19).

Siamo nell’Anno giubilare paolino, con S. Paolo, esempio splendente per noi, così conquistato e “sedotto” dall’amore di  Gesù da trascinare i popoli  a diventare Popolo di Dio e vivere coerentemente secondo il Vangelo, raccogliamone l’invito: “Vigilate attentamente, comportandovi da uomini saggi, profittando del tempo presente” (Cfr Ef 5,15-17).

Con questi interrogativi e  appelli delle celebrazioni del corrente tempo liturgico e  della Parola di Dio, auguriamo a ogni famiglia BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO: un Natale che colmi l’attesa più vera e stabile dell’umanità,  orienti bene il tempo e riempia dell’Amore di Dio il cuore!

Don Francesco Paolo Vaccarini

PREGHIERA PER LE FAMIGLIE, NELLE FAMIGLIE

UN CENACOLO COME TANTI ALTRI CHE SONO NATI  NELLE “FAMIGLIE DI MARIA”

 

Da quasi tre anni, un gruppo di  persone si riunisce ogni martedì nella nostra casa, per pregare, nello spirito che caratterizza “Le Famiglie di  Maria”.

Da parte di tutti i partecipanti vengono manifestate la gioia e la bellezza dello stare insieme nel Signore, con Maria.

Ci sentiamo di appartenere alla famiglia dei figli di Dio, ci anima la carità reciproca e cerchiamo anche di formarci meglio nella fede.

Quest’anno, stiamo cercando di mettere in pratica ancora meglio le indicazione del nostro assistente spirituale, Don Francesco, il quale ci ricorda che il centro della vita del cristiano è la messa della domenica, dalla quale dobbiamo partire, per vivere concretamente, tutta la settimana,  la Parola di Dio  che ci viene data, con la forza dell’Eucarestia di cui ci siamo nutriti.

Ogni martedì iniziamo la preghiera rileggendo il vangelo della domenica precedente, ripensiamo a ciò che abbiamo ascoltato nelle altre letture della S. Messa e nell’omelia, e ci doniamo qualche riflessione personale; poi iniziamo il Santo Rosario, meditando i misteri che la Chiesa e la tradizione ci suggeriscono, alternandoli di martedì in martedì, con qualche riflessione in chiave familiare. Infine rinnoviamo l’affidamento delle nostre famiglie alla Mamma Celeste.

E’ talmente piacevole sentirci uniti nella fede e sostenuti dalla preghiera reciproca, che alla fine, quasi sempre, l’incontro viene spontaneamente prolungato per  rimanere a chiacchierare in santa amicizia.

Carlo e Graziella

PREPARIAMO IL PRESEPE IN FAMIGLIA

in queste settimane d’avvento,  memoria nelle nostre case della presenza di Gesù Bambino l’Emmanuele, Dio con noi!