Catechesi di don Francesco Vaccarini assistente del Movimento
(Stralci dalla registrazione)
Introduzione
Buon pomeriggio di preghiera a tutti, raccogliamoci in preghiera.
Preghiamo insieme con questo spirito: che uno prega per l’altro, perché la mia preghiera, la mia conversione, la mia santificazione, non sono mie, ma del Signore.
Allora faccio la mia preghiera, la mia Messa, e tu fai la tua, ma noi siamo qui per imparare uno spirito totalmente diverso, perché Gesù ha dato la sua vita per tutti.
Ai piedi della croce alla Madonna ha detto : ”Donna, ecco tuo figlio” e non ha detto “donna, ecco Giovanni”, perché lì c’era un apostolo che rappresentava anche quegli apostoli che se la sono data a gambe e rappresentavano tutta la chiesa, tutti i fedeli, cioè anche noi.
Ha detto infatti “ecco tuo figlio”, che nel linguaggio di Gesù vuol dire maschi e femmine, chi è grande come il Papa o chi è appena battezzato.
Noi ci riuniamo qui e facciamo scuola di preghiera e scuola di vita.
Nel pregare, infatti, impariamo a vivere , impariamo a stare insieme, aiutandoci anche nel suonare, nel cantare, nel fare dei servizi e non solo nel pregare oralmente, ma nell’ essere ciascuno a disposizione di Dio e degli altri, come uno che è capace di stare con gli occhi aperti, le orecchie attente per fare sintonia. Perché se uno inizia prima e l’altro finisce dopo non c’è più armonia.
Dio si serve degli uni e degli altri.
Quando due persone sono unite con qualsiasi intenzione, anche per fare le porcherie, Dio ci sta e ci vede, ma viene soffocato, quasi viene defenestrato.
Ma dove ci sono due o tre riuniti in nome di Dio, e noi siamo qui come Famiglie di Maria e nel nome di Gesù, succede che in questo momento Dio si dedica come papà e Maria come cuore di mamma a vedere questa sintonia.
Allora non posso dire la mia preghiera, la mia messa, la mia confessione, perchè la confessione non è la mia confessione, perchè essa è un sacramento in cui c’è l’incontro con Gesù e con tutta la chiesa.
Quando io mi vado a confessare, non dico i miei peccati, ma i peccati che ho fatto io, che hanno fatto soffrire il cuore di Dio e hanno fatto soffrire anche tutti i miei fratelli e le mie sorelle del mondo, anche quelli che non mi hanno visto peccare, anche quelli che non conosco, perché ho portato via un po’ di grazia e di Spirito Santo anche a loro. Perché ogni peccato che io faccio non è solo per me, ma è portare un po’ di raffreddamento all’alitus dello Spirito in tutto il mondo.
I cristiani che sono freddi, raffreddano anche tutti gli altri, i cristiani che sono fiacchi infiacchiscono nella volontà di fede tutti gli altri. Poi ci sono i cristiani che sono mezze misure e allora non ci possiamo lamentare se vediamo il mondo vivere con il massimo delle mezze misure, per cui ognuno fa i suoi comodi e secondo quello che interessa, per cui poi succede quello che sta succedendo oggi.
Noi siamo il termometro del mondo, le famiglie cristiane sono il progetto di Dio del mondo, per cui se le famiglie cristiane oggi sono molto spesso fragili, divise, sballate, vivono male la sessualità, vivono male la paternità, la maternità, questa è la spia di come va male la vita di oggi.
E concludo: dunque noi siamo qui per pregare insieme, imparare a pregare insieme sempre!
Non vuol dire solo un momento, vuol dire vivere la nostra vita insieme, in sintonia al progetto di Dio, sia quando, fratelli e sorelle, siamo nello stesso posto, sia quando fisicamente non siamo insieme .
Questo è un momento apice della nostra vita, perché dopo, uscendo di chiesa, continuiamo fuori la nostra missione.
Ecco perché per noi il Rosario è un punto forte.
Impariamo a dire il S. Rosario nelle case, consacrando tutta la famiglia, perché si possano consacrare tutte le famiglie, pregando l’una per le altre, mentre le altre pregano per la nostra, per cui c’è veramente questo scambio.
Vedete come allora tutte queste cose ritornano.
Sto parlando di una preoccupazione anche dell’anima mia: tu non ti salvi se non ti apri alla preghiera per la salvezza di tutti.
E’ questo che Gesù ci ha insegnato e che Maria come madre per i suoi figli vuole, perché Maria ha un cuore grande.
“Donna ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre”
In quel figlio c’è Gesù e tutti gli altri che fan parte del suo corpo, membra, gente del suo corpo.
La nostra vita deve sempre più entrare in sintonia col cuore di Dio, col cuore di Maria e non devo preoccuparmi tanto delle mie pene personali, delle mie confessioni, delle mie preghiere, delle mie messe, ma della salvezza di tutti, di tutte le famiglie e del mondo.
Pregheremo insieme il S. Rosario con questo spirito.
Adesso faccio un elenco solamente di alcuni pensieri che non sono solo miei pensieri, ma pensieri di tutti e anche voi metterete i vostri pensieri, però con questo sguardo ampio, nel cuore di Maria, che vuole che uno preghi per l’altro, una comunità per tutte le altre, una famiglia per tutte le altre.
E questo vuol dire vivere questo sostegno che ci dona il Signore.
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E’ seguito il canto:
Io loderò il Signore, con tutto il mio cuore…..
Grazie Signore di essere qui in questo momento, anche se invece di inginocchiarci sulle ginocchia ci inginocchiamo nel profondo del nostro cuore, in adorazione del nostro Gesù.
O Maria aiutaci ad adorarLo come si conviene.
Ti presentiamo in questo momento tutto quello che ci mette in ansietà, come bisogno, preoccupazioni, sofferenze, distrazioni… Le scarichiamo tutte, anche quelle che non ho, ma possono emergere durante la preghiera. Le portiamo tutte davanti a Te.
Mamma Celeste fa che le nostre realtà non ci ostacolino nell’adorare il nostro Dio, che sta con noi.
Ti ricordiamo Signore che in questo mese di Ottobre riprende tutta la vita pastorale di questo nuovo anno liturgico, che, prendendo l’avvio, appunto, nei mesi di Settembre e Ottobre, ci porterà al Natale attraverso l’Avvento e, dopo Natale, verso una nuova Pasqua.
Che sia veramente nuova questa vita spirituale e che la Tua presenza, che è il sole della vita, illumini questo inizio del nuovo Anno Pastorale.
Invochiamo lo Spirito Santo non solo per noi, per me, ma per tutti, per tutta la chiesa, particolarmente per la nostra Diocesi e per il cammino spirituale che la Diocesi sta facendo a Ottobre, particolarmente con l’incontro con il S. Padre Mercoledì prossimo nell’udienza generale e poi con l’Assemblea Diocesana, che ci sarà sabato, in questo anno dell’Eucarestia con l’angolatura pastorale che il Vescovo ci sta ricordando:“amare la Parola di Dio”.
Attraverso la Parola di Dio impariamo o Signore ad ascoltarti, ad ubbidirti, a seguirti. Amando la Parola divina, essa guiderà la preghiera del S. Rosario e la vita!
Come primo Mistero mediteremo il Vangelo di questa Domenica.
In questi giorni abbiamo visto tante tragedie nel mondo e non possiamo dimenticarle ma le mettiamo alla luce, davanti a Te, davanti alla Tua presenza.
(canto ) Adoramus te domine ….
Ti adoriamo Signore, Ti portiamo tutti i nostri desideri,le speranze, le sofferenze. Metti i pensieri, anche quelli più nascosti, nel Tuo cuore.
Adesso ci disponiamo per il S. Rosario.
In questo mese di Ottobre il Signore ci parla col Vangelo, particolarmente quello delle Domeniche.
Facciamo il nostro esame di coscienza sul nostro essere cristiani e famiglia nella chiesa.
Il S. Rosario
O Dio vieni a salvarmi
Signore vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre al figlio ed allo Spirito Santo……..
Iniziamo il S. Rosario invocando i doni dello Spirito Santo su di noi per vivere quello che abbiamo detto, sulle nostre famiglie, sul mondo intero, sulla Diocesi che sta iniziando questo nuovo Anno Pastorale (Canto )
Spirito di Dio scendi su di noi, Spirito di Dio scendi su di noi
Fondici, plasmaci, riempici, usaci,
Spirito di Dio scendi su di me
Signore fa che il tuo Spirito ci sostenga.
“Gesù mio perdona le nostre colpe preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime specialmente le più bisognose della tua misericordia.”
Unitevi alla preghiera di questa Domenica e chiediamo quello che il sacerdote dice a nome di tutti, il Vangelo poi ci annuncerà quello che chiediamo in questa preghiera.
Prima di chiedere quello che penso io, chiedi quello che vuole Dio e che la Chiesa mette sulle nostre labbra con questa preghiera:
( Colletta della prima Domenica di Ottobre )
Padre giusto e misericordioso,
che vegli incessantemente sulla tua Chiesa
non abbandonare la vigna che la tua destra ha piantato:
continua a coltivarla e ad arricchirla di scelti germogli,
perché innestata in Cristo, vera vite, porti frutti abbondanti di vita eterna.
In questa tua vigna che è la tua Chiesa, siano anche le nostre piccole chiese domestiche, che sono le tue famiglie. Te lo chiediamo per intercessione di Maria Madre delle Famiglie e per Cristo nostro Signore.
Maria Madre delle Famiglie Prega per noi
Santa Famiglia di Nazareth Prega per noi
Famiglie Sante Pregate per noi
Come primo mistero contempliamo il terzo Mistero della Luce che con le Parabole annuncia il Regno di Dio già seminato sulla terra.
Ascoltiamo adesso il Vangelo ( I Domenica di Ottobre Mt 21,3343 )
Il Signore sia con voi e con il tuo Spirito
Dal Vangelo secondo Matteo….( E’ seguita la lettura del Vangelo )
Breve pausa di riflessione in silenzio.
Preghiamo tutti, siamo famiglie cristiane, figlie nella vigna del Signore, un popolo che fa più cristiano il Regno di Dio.
Padre nostro; 10 Ave; Gloria (cantato);
Gesù mio perdona le nostre colpe ecc. ecc.
Adesso affidiamo e consacriamo le Famiglie a Maria SS , con il canto del “Salve o Regina.”
Alla fine vengono recitate le invocazioni:
Santa Famiglia di Nazareth Prega per Noi
Maria Madre e Regina delle Famiglie Prega per noi
Famiglie Sante Pregate per Noi
In questo clima di unione abbiamo ricordato fin dall’inizio di questa preghiera tutto l’amore per il Santo Padre.
Adesso uniamoci a lui in questo rapporto di fede, di speranza, di carità:
Padre nostro… Ave Maria … Gloria al Padre…
Vorrei aggiungere in questo momento un “Eterno Riposo”, pensando alle tante famiglie che hanno avuto un lutto e anche ai nostri tanti fratelli sacerdoti che sono passati all’altra vita e che ci sostengono in questo pellegrinaggio terreno.
L’Eterno Riposo dona loro o Signore…..
Concludiamo il nostro atto di adorazione mettendoci un attimo in silenzio mentre il sacerdote impartisce la Benedizione Eucaristica a noi e a tutte le famiglie che portiamo nel cuore.
Vogliamo ringraziare Gesù, bontà infinita.
Questo Canto accompagna il sacerdote che ripone la SS Ostia nel Tabernacolo :
Vive Jesus el Senor, vive Jesus el Senor
El vive el vive, el vive
Vive Jesus el Senor
Preghiamo: O Signore Gesù Cristo che nel Miracolo Eucaristico ci hai lasciato il memoriale della tua pace, ti accogliamo nel nostro cuore e ti portiamo anche gli altri, per renderci sempre più degni di appartenere a te e al tuo regno nel cielo, Tu che vivi
e regni nei secoli dei secoli. Amen
CATECHESI
Con l’ausilio di alcuni trasparenti proiettati su uno schermo e dopo aver invocato l’aiuto di Maria Sede della Sapienza, perché dia luce a questa esperienza, Don Francesco ha proseguito con una catechesi sul
“Catechismo della Chiesa Cattolica”
ricordando che questo è l’Anno dell’Eucarestia, che deve diventare il nostro pane di vita al di là dell’Anno Eucaristico ed essere di rilancio della vita cristiana nostra e delle nostre famiglie, attraverso l’Eucarestia domenicale, per riscoprire la liturgia della Parola e la S. Messa e da queste ripartire, se vogliamo fare un cammino di fede serio.
Ci ha quindi detto:
Punto di partenza: l’ascolto della Parola di Dio che ci annuncia, ci denuncia, ci grida dietro le cose fondamentali per la vita personale, familiare, mondiale, eterne.
Prendiamo sul serio tutta quanta la Parola di Dio, che meditiamo anche col S. Rosario.
Quest’anno impostiamo il cammino di fede riprendendo in mano il
“Catechismo della Chiesa Cattolica”
Io vi chiedo che ogni cristiano in casa ce l’abbia.
Il Catechismo è stato aggiornato, ma il Catechismo non si aggiorna come discorso di fede, perché l’annuncio di fede è sempre lo stesso : è quello di Gesù Cristo e basta, solo che viene riportato ai nostri tempi con i problemi dei nostri tempi .
Il Concilio Vaticano II, anni 1962/1965, e quest’anno ne è l’anniversario, il 40°, ha esordito con la costituzione per il rinnovamento della nostra liturgia: la Messa in latino tradotta nelle varie lingue, come in italiano, con tutte le possibilità di comprenderla meglio.
Questo è avvenuto con la “Sacrosanctum Concilium”, documento conciliare del rinnovamento della vita celebrativa del cristiano.
L’ultimo documento è stato la “ Dei Verbum” : la Parola di Dio, che veniva trascurata a favore di libri buoni, belli quanto volete, ma che non erano “ parola di Dio”, viene riportata al giusto posto.
La Bibbia ed il Catechismo: lì si trova tutto.
La Chiesa vive le celebrazioni domenicali nello spirito della ripresa della vita cristiana autentica. Noi dobbiamo conformarci alla scuola della catechesi della Chiesa che non ha preso altro che la Parola di Dio e l’ha riportata ai nostri giorni con il Catechismo della Chiesa Cattolica, esortandoci a non farne un uso non solo individuale, perché questo è un testo di tutta la famiglia, è un testo di casa.
La Bibbia è il libro sacro di casa è il Tabernacolo di casa.
La stessa cosa dopo il Tabernacolo, ma vademecum di tutte le problematiche di fede da leggere e da confrontarsi: il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Anche noi in Parrocchia,il Lunedì sera alle 21, faremo un corso di catechesi sistematica del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Secondo punto: il Catechismo della Chiesa Cattolica non è solo un libro personale, da tenere tutto per me chiuso in un cassetto, e guai a chi me lo tocca!
Non dire guai a chi me lo tocca, perché fai il lavoro contrario. E’ un libro da tenere in un posto visibile , perché è il libro di casa e anche se i tuoi non ne vogliono sapere, lo devono per forza vedere.
C’è anche il Compendio.
Non voglio il Compendio, prendete il Catechismo e poi tenetevi il Compendio.
Perché se avete il Compendio e non il Catechismo è come se aveste solo l’indice senza un testo di fondo dove ci sta tutto. Tutte le scelte della vita sono lì in grande, nella chiarezza cristiana.
Molte famiglie cristiane sono cristiane senza formazione cristiana.
Purtroppo oggi c’è una grande confusione, allora bisogna avere una soluzione al problema: la Parola di Dio interpretata bene dalla Chiesa di oggi.
Adesso faccio un piccolo escursus sul Catechismo della Chiesa Cattolica; non solo per uno studio, ma uno stimolo a vivere cristianamente tutto il panorama della vita.
Per questo il Catechismo della Chiesa Cattolica è formato da quattro parti.
Parte prima: La professione della Fede
Cioè vediamo come deve essere la nostra fede; la nostra fede non è una fede generica in un Dio che non si sa chi è, che parla come vuole e noi non capiamo;
per noi la fede è credere in Gesù Cristo, in un Dio personale, che si è fatto uomo, è morto e risorto per tutti.
Questa parte del Catechismo scompone il Credo in tutti i particolari e li approfondisce in maniera comprensibile a tutti.
E così, leggendo e meditando il Catechismo, ci accorgiamo che abbiamo tanta confusione di idee e di vita da correggere.
I ragazzini, le famiglie, quando si parla di Gesù Cristo che è nato dallo Spirito Santo, non sanno per niente cosa vuol dire; se poi uno dice che è nato dalla Vergine Maria ti ridono in faccia. E via di questo passo
Quella famiglia che non conosce il Credo, ma conosce solo qualche formuletta, e non sa che cosa è la fede, che cosa insegna ai figli?
Prima ancora che tu parli di fede, di Dio Padre, di vita eterna,
la vita eterna c’è : è Gesù Cristo che è morto ed è risorto.
La sua vita è sperimentata ed esplicitata prima che nella filosofia, nella teologia. La nostra fede è una vita che Dio ha creato e che Gesù ha vissuto nella nostra storia. Gesù non è un mito, Gesù non è una favola:
Gesù è la verità delle verità della nostra esistenza storica
La prima lezione sulla Fede è vedere come l’uomo è capace di Dio.
Anche chi non crede, in fondo è un credente, solo che mistifica la sua vita, sia per colpa degli altri sia per colpa propria : qualsiasi uomo della terra, perché creato da Dio, ha la capacità di sentire e conoscere Dio, ma soffoca la sua coscienza.
Ora la cosa grande che Dio ha compiuto è che, sapendo che l’uomo è così confuso, così mistificatore della sua coscienza, Lui stesso in persona si è fatto uomo e ha parlato in maniera tale da farsi comprendere e ha voluto vivere in maniera umana, morire da uomo, e risuscitare da uomo-Dio: così Dio si è rivelato.
Bisogna credere non alle chiacchiere, ma alla verità dei fatti ed aderire con tutto il cuore a questa Rivelazione Divina.
Parte Seconda : La celebrazione del Mistero Cristiano
La nostra fede non è fatta solo di conoscenza; questa conoscenza deve diventare assolutamente celebrazione, vita, spiritualità, messa in pratica.
Studiamo la fede perché non la conosciamo bene, non si finisce mai di conoscerla, intanto conosciamola meglio.
E’ da tenere presente che quando uno affronta il problema di fede, conoscere Dio, Lo può subito incontrare e quindi celebrare, per poi mettere in pratica la divina ricchezza. Non è una notizia di curiosità.
E’ l’annuncio che ci coinvolge a fare delle scelte di vita personale e familiare.
Questa seconda parte si comprende come attuazione da parte di Dio della Grazia annunciata nella prima parte, il nostro Credo, perché la fede diventi risposta di vita nostra nella terza parte.
Parte Terza : La vita in Cristo
Dalla celebrazione della nostra fede, nasce la messa in pratica nella vita cristiana, la morale cristiana, il comportamento cristiano, la carità. Cioè la vita cristiana messa a punto, crescendo nelle virtù, imparando ad amare gli altri nonostante tutto, osservando i dieci comandamenti, per vivere la vita stessa di Gesù, per vivere in modo continuo la presenza di Gesù, che hai ricevuto nella santa Comunione, in continua comunione con tutti i santi.
Voi dovete sapere che tutta la forza della fede cristiana parte dalle celebrazioni liturgiche; tutto parte dalla Domenica, dalla Domenica delle Domeniche, che è la Pasqua, cioè Gesù morto e risorto, che non rimane solo un ricordo, ma un memoriale, presente nella nostra storia.
La sua venuta sulla terra, la sua presenza di amore, di sofferenza, di vita, la sua Pasqua si attualizza per tutti noi particolarmente nella celebrazione domenicale.
E’ assurdo vivere senza la Domenica.
Senza la Domenica, la famiglia non può essere famiglia cristiana.
Infatti è alla fine di ogni S. Messa, il mandato che ci dà il Signore : ”andate in pace”, che non vuol dire: la messa è finita, adesso me ne vado a casa in pace, affari miei, ma mi dice “ite Missa èst”. Dice: “ite” , che è un obbligo, che per gli apostoli ha voluto dire: “ andate a predicare il Vangelo in tutto il mondo”, e per noi e per i nostri fratelli è il mandato di vivere da cristiani. Vai ad annunciare al mondo la vita cristiana nella tua famiglia, nel posto dove Dio ti manda, porta il Vangelo, la vita in Cristo, la vocazione alla santità: questa è la vostra messa.
La vita cristiana viene vissuta così integralmente.
Parte Quarta : La preghiera cristiana
E’ come il fuoco che mantiene la nostra vita, perché stia bene.
E’ come l’energia elettrica, che ci dà la luce per vederci.
E’ come l’energia solare, che se viene a mancare, manca la vita sulla terra.
Una volta che noi abbiamo accolto la fede con una conoscenza molto più profonda di quella che abbiamo, noi la celebriamo e Gesù ci dona quello che ci ha annunciato: la fede e la grazia; ci dà la grazia dell’amore e dopo la possiamo vivere nella vita quotidiana, che diventa una preghiera continua.
La Messa Cristiana non è solo un momento di preghiera: una volta che tu hai ricevuto il Signore, ti è stato messo un fuoco di Spirito Santo che in tutta la settimana alimenterà momenti personali, di famiglia, di comunità, attraverso la preghiera e attraverso una vita di unione continua con Dio.
La preghiera cristiana non è solo un momento; è una continuità di Spirito Santo, che nella grande celebrazione della Domenica ti riempie e che tu mantieni per tutta la vita; resti in maniera continua in unione con Dio e con gli uomini , perché lo Spirito agisce in te sempre di più e in tutta la tua famiglia.
Venga presto la Domenica, perché senza la Messa della Domenica non resisti tanto a combattere nel mondo: i problemi di famiglia, i problemi personali, le malattie, il mondo che ti assale…
La settimana è lunga nell’attesa della Domenica per rifocillarmi di Spirito Santo. Perché dopo un po’, puoi perdere lo Spirito Santo, se non vivi così i tuoi appuntamenti celebrativi di chiesa.
La preghiera cristiana, la preghiera della vita cristiana come il Padre Nostro, è una preghiera vitale per ogni momento, per unirti col Padre e gli affidi la tua vita con tutti i tuoi problemi. Da figlio. E lo Spirito Santo ti illumina.
E se la Messa domenicale è lontana?…. c’è la Messa quotidiana!
Il Santo Rosario nelle famiglie ( particolarmente il nostro appuntamento del martedì), meditando il Vangelo di Gesù, con l’aiuto di Maria Santissima, ci sostiene durante la settimana per vivere da figli di Dio e mettere a frutto le grazie della Domenica.
Informazioni e aggiornamenti
Conclusa questa parte della catechesi don Francesco ha invitato Graziella ad intervenire per informazioni e aggiornamenti che di seguito si sintetizzano:
Anche se gli incontri mensili, a Terni, erano stati sospesi durante l’estate, molti di noi (…speriamo tutti…) hanno continuato a portare avanti lo spirito del Movimento ovunque si sono trovati.
Lo dimostra il fatto che anche durante l’estate sono giunte nuove adesioni.
Molto bello è stato l’ingresso tra di noi, di due nuovi sacerdoti del Congo, che si trovano in Italia per motivi di studio: Don Jan Claude e Don Honorè.
Don Jan Claude è viceparroco a Collelungo di Baschi e con entusiasmo ha introdotto il Rosario del Martedì per le famiglie nella parrocchia in cui opera (viene recitato in chiesa).
Proprio lui ci ha messo in contatto con il suo amico Don Honorè, che si trova a Baia Domizia, e che, dopo aver visionato la documentazione che gli abbiamo mandato, ci ha manifestato il suo desiderio di unirsi spiritualmente a noi e di lavorare insieme.
Nel mese di Settembre, poi, io e mio marito Carlo abbiamo potuto incontrare Don Francesco R., di Macchie di Isernia, iscritto dall’anno scorso con un bel gruppo della sua parrocchia.
Ci ha fatto conoscere alcune di queste famiglie e l’incontro è stato molto festoso.
Anche a Macchie di Isernia il Rosario del martedì per le famiglie viene pregato in chiesa, come in molti altri luoghi.
Ciò non vuol dire che l’impegno che ci siamo dati sia cambiato.
L’ideale è arrivare a pregare con tutta la propria famiglia, cominciando dagli sposi, ma poi in ogni realtà si fa ciò che si può: molte persone sono costrette a pregare da sole, nel momento della giornata che è loro più comodo; altre cercano di farlo insieme ad altri, che possono essere amici, vicini, malati, anziani….
L’importante è che seguitiamo a pregare, a pregare gli uni per gli altri, in modo che la Mamma Celeste possa raccogliere tutte le nostre preghiere insieme e presentarle a Gesù .
Alla fine don Francesco ha aggiunto:
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Come avete sentito, ci sono alcune famiglie che non pregano più da sole, ma si sono unite ad altre famiglie per pregare il Martedì anche insieme.
Alcune addirittura lo fanno vicino a persone malate e, dicendo il Rosario, cercano di meditare la Parola di Dio e poi subito di mettere in pratica questa Parola, per cui diventa motivo di riflessione, di discussione, di catechesi. Poi, dopo detto il Rosario, cominciano a parlare della loro vita cristiana, familiare, si confidano, si sostengono nei problemi. Questo è bellissimo!
Un’altra cosa, e l’ha già detta prima Graziella, che voglio sottolineare fortemente è questa: alla fine del Convegno di quest’anno, a Giugno, io ho accompagnato il Vescovo al Vescovado e mi ha detto: “Ma perché non vi riunite con i Sacerdoti che hanno aderito a questa iniziativa cosi bella ? Perché non fate qualche momento di incontro insieme ?” Ecco, sentite come la Madonna sta preparando le cose.
E’ successo così che questi Sacerdoti, anche da posti molto lontani da Terni, stanno desiderando di ritrovarsi un po’ insieme per prendere forza. .
E’ una grande grazia !! Diciamo un Gloria al Signore e alla Mamma Celeste:
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito…
Si riprende la preghiera con il S, Rosario Parrocchiale e si conclude l’incontro con la S. Messa.
( Ciro )