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Incontri Annuali

Incontro Annuale 5 Giugno 2005

QUINTO ANNIVERSARIO DALLA NASCITA

Il 4 Giugno , nella chiesa di San Pietro Apostolo, a Terni, si è tenuto il convegno annuale delle Famiglie di Maria.

Erano presenti famiglie di Terni e provincia, di Perugia, Spoleto, Foligno, di Roma, di Milano, di Cosenza, di Jesi e di altre località.

E’ intervenuto Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Paglia, che ha rivolto loro un discorso incoraggiante e indicativo sulla strada da percorrere.

L’incontro è stato condotto dall’assistente spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini.

Dopo il saluto iniziale agli intervenuti, è iniziato il Santo Rosario.

E’ stato recitato il primo mistero, meditando il Vangelo della domenica 5 Giugno, X del tempo ordinario.

E’ seguito il discorso del Vescovo.

E’ stato poi completato il Santo rosario, meditando gli altri brani del Vangelo delle domeniche di Giugno.

Graziella Rasile ha poi fatto un quadro di aggiornamento, presentando la situazione attuale del Movimento, ripercorrendone un po’ la storia, in modo da non perdere lo spirito iniziale, che ha mosso le famiglie ad unirsi spiritualmente attraverso la preghiera.

Sono seguite delle testimonianze, con le quali si è potuto vedere come il cammino delle famiglie si concretizzi attraverso varie realtà.

Durante tutto questo tempo Don Adolfo Bettini è stato a disposizione per le confessioni.

E’ seguita poi la Santa Messa, nella quale, attraverso l’omelia, Don Francesco ha interpretato le scritture del giorno in chiave familiare, completando così la riflessione sul cammino delle “Famiglie di Maria”

SVOLGIMENTO DEL CONVEGNO

Don Francesco Vaccarini, assistente del movimento dopo un canto ed un’Ave dedicata alla Vergine Maria ha dato il benvenuto ai presenti in particolare a quelli venuti da fuori ed ha aperto ufficialmente il Convegno.

Ha iniziato illustrando brevemente i segni presenti in chiesa dicendo così:

“A destra dell’altare abbiamo una statua della Vergine Santa a sinistra abbiamo messo una bella icona della S. Famiglia di Nazareth con il registro delle Famiglie di Maria, al centro sta l’altare dove c’è Gesù che dopo il Convegno, nella S.Messa si offrirà per noi nell’Eucarestia.

E’  il punto di avvio di questo Convegno e dovrebbe essere il punto di  sguardo tutte le volte che si entra in chiesa

Allora diamo subito un saluto a Gesù , adoriamo il SS Sacramento e preghiamo  così :

Io credo adoro spero e ti amo e ti domando perdono per quelli che non credono non adorano non sperano e  non ti  amano

E’ lì il punto saliente, Gesù continua ad offrirsi per noi come ha fatto sulla croce, lo fa in ogni Eucarestia , e lì il punto forte del Rosario, è lì il punto forte del Vangelo: tutto il resto è una conseguenza, e attorno a Lui e con Lui si raccoglie.

Inneggiamo a Gesù e alla SS Trinità e Cantiamo !!

Gesù  Cristo,     Gesù  Cristo,    Gesù  Cristo,     Gesù Cristo

Abba  Padre,  Abba  Padre, Abba  Padre, Abba Padre,

Spirito Santo,  Spirito  Santo, Spirito Santo, Spirito Santo.

Grazie Signore per questo incontro, Grazie per essere qui con noi.

Questa statua è chiamata “Vierge de las Familias” come sta scritto sul bordo in spagnolo, cioè Vergine della Famiglia. E’ un’immagine, che ci stata donata dalla zona di Milano. che La Vergine tiene in mano una coppia di colombi che rappresentano i coniugi, gli sposi.

Così come Giuseppe e la Madonna presentarono Gesù al tempio, lo tenevano nelle loro mani e lo diedero  anche  nelle mani del vecchio Simeone, adesso Gesù e la Madonna tengono nelle loro  mani la Famiglia. All’interno delle due colombe c’è una fede nuziale, invochiamo allora la Madre delle Famiglie cosi:

Maria Madre delle Famiglie, Prega Per Noi

Qual è la prima Famiglia che dà luce a tutte le Famiglie: è’ la SS. Trinità

Cantiamo di nuovo alla SS Trinità ! Che lo Spirito Santo scenda su tutte le Famiglie   invochiamo anche  la Vergine Maria così:

Maria  Madre, Maria Madre, Maria Madre, Maria Madre.

La Famiglia che rappresenta la SS Trinità qui sulla terra è la S. Famiglia di Nazareth cioè è l’icona della SS Trinità qui sulla terra. Invochiamo allora anche S. Giuseppe:

San Giuseppe Santo, San Giuseppe Santo, San Giuseppe Santo,

San Giuseppe Santo.

Ricordiamo le Famiglie Sante:

Sante Famiglie, Sante Famiglie, Sante Famiglie, Sante  Famiglie,

Bene fermiamoci qua vorrei ringraziarvi tutti, ringraziamo la Mamma Celeste con questo canto, che la famiglia di Nazareth, Gesù, Giuseppe e Maria abbraccino tutti voi, ognuno e anche tutta la famiglia, presenti  e anche assenti ,

Buon pomeriggio di grazia per tutti !!

Ora vi dico brevemente il Programma tanto per avere una piccola linea:

Adesso diremo il primo Mistero  Gaudioso del Rosario per iniziare subito con Maria.

Con il Rosario che noi abbiamo come punto forte mediteremo il Vangelo, attendendo l’arrivo del Vescovo che ci parlerà. Dobbiamo quindi prepararci a questo incontro con il Pastore della Chiesa, per noi questo è un punto forte, vediamo cosa ci dice.

L’anno scorso ci dette indicazioni stupende che stiamo cercando di mettere in pratica. Attendiamo in preghiera la presenza e la parola forte e significativa del Vescovo.

Dopo di che ci saranno momenti di relazione e di aggiornamento, di testimonianze di dialogo, per riprendere quota per capirci di più e poi continueremo con il S. Rosario insieme alla Parrocchia di S. Pietro, infine parteciperemo alla S. Messa alle 18,30.

Dopo la S. Messa ci sarà un momento di fraternità, un piccolo convito familiare soprattutto per coloro che hanno difficoltà di partenze o di lontananza.

Qui c’è anche don Adolfo già pronto con i suoi paramente per quanti avessero necessità di eventuali Confessioni.

Allora cominciamo subito con il S. Rosario , ci alziamo in piedi, invochiamo lo S. Santo. Mamma Celeste vieni con noi, Santa Famiglia di Nazareth fa che lo Spirito scenda su di noi, su questa grande Famiglia, vieni Spirito Santo, vieni per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria tua sposa amatissima.

Invochiamolo col cuore, ognuno lo chieda, cantiamo insieme così:

Spirito Santo, vieni al mio cuor  del tuo amore infiammalo !

E preghiamo: Non quello che noi vogliamo ma quello che tu vuoi  Prendi il mio cuore e fanne ciò che vuoi tu.

SANTO ROSARIO

Ha inizio il S. Rosario:

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo com’era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli amen

Ora un piccolo riassunto di quello che è questo Rosario. Adesso diremo solo una prima decina di S.Rosario. Il primo Mistero Gaudioso che però deve essere scuola di preghiera in famiglia; il clima di accoglienza che creerà, ognuno deve ricrearlo nella propria famiglia, deve essere una gioia, deve essere una cosa bella, e ognuno deve trasmetterlo nella propria famiglia per come possibile. Perché  nello stare con Dio non si può stare in maniera sciatta, bisogna stare in maniera bella, luminosa, canora, armoniosa, gustosa, felice.

Le difficoltà e i doveri non mancano, come succedeva anche per la Famiglia di Nazareth, allora bisogna prendere  forza dalla preghiera che dà bellezza anche quando dentro ci sono tempi bui e cupi.

La preghiera è il sapore e il colore dell’amore, ci dà speranza !

Se uno non prega, non ha speranza !

Lavora tutto il giorno magari ha speranze limitate e poi finiscono tutte, la preghiera ci dà un cuore diverso, uno sguardo ampio che va al di là di tutte le problematiche , sofferenze e morti.

Anche nei momenti più pesanti la preghiera diventa gioia, bellezza della vita, anche là dove si sta meno presenti c’è meno gioia.

Il nostro compito è che in tutte le famiglie ci sia la gioia che trasforma le morti in resurrezione, perché questo è quello che fa il Signore con noi , mica butta via la realtà di questo mondo! Gesù sta molto con i piedi per terra,ma li ha sollevati, li ha sollevati perché glieli hanno fissati con i chiodi, i piedi.

È Gesù che ha creato il mondo, il Dio con noi, è il primo che sta con i piedi per terra. E con la capacità  di avere uno sguardo che va molto al di là della terra, lo sguardo del cielo. Insieme a Gesù bisogna imparare a vivere bene la vita, non solo quando ci sono dei momenti di respiro e basta, ma bisogna viverla sempre anche quando è difficile avere il respiro.

E Gesù ci dà il respiro,  lo Spirito Santo.

Che le famiglie cristiane stiano con Dio, stiano con la S. Famiglia di Nazareth, seguano la strada delle sante famiglie che hanno vissuto la vita con il Signore nella preghiera. Pregare non vuol dire avere chissà quali lunghi momenti di preghiera, molto di più: Pregare vuol dire fare di tutta la vita una preghiera.

E come fa una famiglia a fare di tutta la vita una preghiera ?

Magari in cucina attorno a un tavolo, attorno a un focolare e se non c’è più il focolare,  attorno al cuore di una famiglia che si riunisce, magari attorno a un vangelo, e lì si prende forza per trasformare tutta la vita.

E quando uno va a lavorare non si sente mai solo, ma sente la mano protettrice di Dio che anche nella fatica nelle afflizioni più dolorose , nelle incapacità di speranza ti dà la spinta, ti dà forza, la capacità di andare avanti, di non stancarti mai, di essere più docili e impegnati.

Per cui la famiglia cristiana non prega una volta tanto, ma con costanza, specialmente nella Domenica, il giorno del Signore.

Abbiamo fatto adesso il Congresso Nazionale a Bari sull’Eucarestia: è stato sottolineato il valore della Domenica, in cui Gesù ci parla, ci dà la forza e ci dice: -Adesso andate, andate con la forza che vi ho dato, questo è il mio Corpo questo è il mio Sangue – Poi tutti i giorni feriali sono una preghiera,  sorretti da quella preghiera che vi ho detto prima: personale e magari comunitaria come il Rosario con la meditazione della Parola di Dio.

Adesso c’è il Vescovo, è arrivato,  e a questo punto smetto di parlare, facciamo un applauso grande.

Dopo un applauso caloroso e lunghissimo tutti i presenti, hanno intonato l’inno della Santa Famiglia di Nazareth , alla fine don Francesco  lo ha così affettuosamente salutato:

Come va’ Sua Eccellenza, la ringraziamo per essere  qui con noi.

Le vogliamo dedicare ancora un applauso di cuore e affidare il suo ministero, la sua missione alla Mamma Celeste e alla Santa Famiglia di Nazareth.

Don Francesco ha così proseguito:

Ci ritroviamo insieme in un momento molto importante per noi, per riqualificarci, per ridarci luce e grinta, per aiutarci a camminare sulla strada che il Signore e la Mamma Celeste ci stanno indicando.

Vorrei anzitutto salutare alcune persone che sono venute dalla nostra diocesi ma in modo particolare quelle persone che vengono da fuori: da Roma, da Monza, da Sesto S.Giovanni, da Perugia, da Foligno, e anche da più lontano da Cosenza,  accogliamole tutte con un applauso.

Vorremmo continuare a tenerci collegati in questo  modo così,  spirituale ma anche un po’ umano. Vorrei dire che in questo  primo Mistero che meditiamo facciamo anche scuola di preghiera, facciamo Lectio Divina in questo momento, e anche  seguendo i suggerimenti che lei ci sta indicando: prendere la Parola di Dio della Domenica come cammino di tutta la Comunità Cristiana e particolarmente delle Famiglie legando i misteri con i Vangeli : cinque Domeniche del cammino liturgico che stiamo facendo in questo  momento.

Prenderemo l’ ultima Domenica di Maggio che è stata la Festa del Corpus Domini e poi le altre del mese di Giugno.

Adesso cominceremo prendendo in riferimento il Vangelo di questa Domenica.

Ricordo che oggi particolarmente , siamo uniti ai Movimenti Mariani che a Roma proprio in questo momento stanno celebrando una S. Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e fanno l’atto di consacrazione di tutte le persone del mondo alla Madonna e noi in questo momento lo facciamo qui con le nostre famiglie in questa particolare occasione.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma bastano queste due luci: camminiamo con la Chiesa ed il Rosario diventa una scuola di preghiera, a partire proprio dalla Domenica , dal Vangelo  della Domenica.

Poi sottolineiamo che  proprio oggi primo Sabato del mese di Giugno che coincide con la Festa del Cuore Immacolato di Maria, teniamo tutto questo stuolo di persone che a Roma stanno consacrando il mondo, le proprie famiglie, al Cuore Immacolato di Maria.

Cominciamo subito col primo mistero Gaudioso e meditiamo il Vangelo di questa Domenica.

Nel primo Mistero Gaudioso  contempliamo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria SS.

Canto: Ave Maria Gratia Plena Dominum Tecum Benedicta  Tu

Don Francesco:. Dal Vangelo secondo Matteo  ( Mt 9,9-13 )

In quel tempo, Gesù, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi

discepoli: “Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”.
Gesù li udì e disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Parola del Signore.

A questo punto interviene il Vescovo che fa l’omelia.

OMELIA DEL VESCOVO

SUA ECCELLENZA MONSIGNOR VINCENZO PAGLIA

Come voi sapete, il Vangelo non parla mai per caso ma è sempre una Parola puntuale che ci sfugge, oggi,  perché noi siamo distratti e non ce ne accorgiamo.

Io credo che questa Parola riguardi anche voi,  perché cinque anni fa potremmo dire che Gesù passò a Terni e disse a qualcuna o ad alcune : “Alzatevi !”  “Alzatevi!” dal banchetto di sempre, dal tavolino delle imposte!

. Cos’è il tavolino delle imposte?  ….  Gli affari nostri!

E il più di gente sta a a pensà alle proprie cose , a volte il tavolino è bello, la vita ci sorride , a volte è tutto sgangherato, a volte manco se regge in piedi!

Ma uno ce sta lo stesso…e  ndò và?

A volte è pieno di robacce, di cose inutili.

Ebbene cinque anni fa, io ero appena arrivato qui  Terni e nacque questo Gruppo: Alzati! Seguimi!

Bisogna che aiutiamo tutti a trovare un nuovo tavolo  o a rendere migliori i tavoli o comunque a unirci.

Che cos’è quello che voi fate  se non quel pranzo  che Matteo fece quando invitò  tutti?

Prima ognuno pensava solo per sè.

Anche per quelli che oggi non sono qui, voglio dire di  raccogliersi in preghiera per pensare non solo a sé stessi ma a chi ci sta vicino, a chi ci sta lontano a chi bisogno di aiuto, vuol dire diventare come Matteo, vuol dire diventare capaci di stare assieme agli altri, di pregare per gli altri e con gli altr…perché una cosa voglio, io voglio la misericordia e non il sacrificio!

Voglio l’amore e non la solitudine, voglio la compassione non la durezza, e quante volte nelle nostre famiglie, nelle nostre città c’è durezza, c’è solitudine, c’è amarezza, c’è invidia, c’è lite, c’è discordia o anche  indifferenza.

Pregare, pregare con Maria, perché nelle vostre famiglie possano risorgere o possano esserci i cardini:  amore, misericordia, solidarietà, carità, giustizia, serenità; perché è quel che conta.

Io credo che sia molto importante.

leggo qui:  è il quinto Anniversario. Avete cinque anni, insomma avete cinque anni e manco pare…

In questo momento il mondo in cui siamo, e voi lo sapete tanto bene, non è che sia felice, per tanti motivi.

. E non è felice non solo per le situazioni che tanti di voi dicono, ma perché l’invidia ha forti armi .

Ma perché Gesù sta coi peccatori !?  Ma perché voi fate ‘ste cose tra voi?

Il Signore vuole che ciascuno di noi, che tutti voi assieme preghiate per chi ha bisogno, per chi sta male, per chi chiede aiuto… Non siete venuti per fare un’ altra parrocchia!

Gesù vi ha chiamati per pregare per chi ha bisogno, per chi chiede aiuto.

Chiaro?  Misericordia voglio! Non sacrificio! Amore dovete dare.

non  son venuto per salvarmi l’anima!

L’anima ve la salvate, o meglio ce la salviamo, solo insieme a quella degli altri.

In Paradiso non si entra mai da soli!   Mai ! Si entra sempre assieme agli altri, e c’è pure da dire che se voi pensate agli altri, vi portate dietro pure loro. Certamente! Chi prega per gli altri, gli dà la mano,cosi quando vediamo passare il primo, l’altro se lo porta dietro. Ma se tu non preghi per l’altro, come fai a dargli una mano?…se tu cerchi di pensare solo a te?

Quella festa che Matteo fece dopo essersi alzato dal suo banchetto,  traduco : le preghiere  che voi fate dopo aver iniziato a pregare con gli altri e  non da soli,  chiaro? quella festa è quel che Dio vuole , e quella festa è già un inizio di Paradiso.

Come sarà il Paradiso?  Come quello che stiamo facendo adesso e voi lo sapete.

I frutti si vedono già. Chi pensava cinque anni fa che ci saremmo ritrovati qua con voi presenti e con tanti iscritti?  Io no !!

Questa è la fissazione della pagina evangelica come a dirmi: Signore,  ci chiedi di continuare a pregare, di continuare ad essere uomini e donne che pregano per i loro cari, per le loro famiglie, per le famiglie degli altri, perché tutti possano trovare più misericordia e un po’ meno sacrificio,  più amore e un po’ meno solitudine, più conforto e un po’ meno tristezza.

E dico se non è una benedizione!

Come per Matteo, che, lasciato il suo banchetto, divenne discepolo ed ebbe un sacco di amici, così anche per voi,  se lasciate di pensare solo a voi stessi, diventerete felici come Matteo, con tanti amici come Matteo; ormai è diventato S. Matteo. Aiuteremo tanta gente a trovare la via della serenità e della pace e per questo ringraziamo il Signore, perché attraverso  le nostre povere mani, attraverso le nostre povere preghiere, aiutate  anche  ad essere più felici e più sereni.

Che il Signore vi aiuti e ci aiuti a continuare su questa strada

Un caloroso applauso di ringraziamento conclude l’omelia.

D. Francesco: “Ci fa bene un momento di silenzio, lasciamo che alcune cose più particolari di significato si perdano meglio nel nostro cuore, questa chiamata di Matteo rivolta a ciascuno di noi, a tutti noi insieme, questo banchetto….lasciamo che il silenzio ci aiuti…………

Padre Nostro.

10 Ave Maria.

Gloria.

Preghiamo.

O Padre che preferisci la Misericordia al sacrificio e accogli anche i peccatori alla tua mensa, alla tua famiglia, fa che la nostra vita, le nostre famiglie trasformate dal tuo amore si aprano con totale dedizione a te e ai fratelli.

Per Cristo Nostro Signore. Amen.

Santa  Famiglia  di  Nazareth.

Prega per noi

Maria,  Madre  delle  famiglie.

Prega per noi

FamiglieSante.

Pregate per noi

 

Adesso con Sua Eccellenza riprendiamo in mano il foglietto, facciamo l’atto di consacrazione della famiglia al cuore Immacolato di Maria, ci uniamo allora ai movimenti che a San Pietro a Roma stanno in questo momento facendo la grande celebrazione del Cuore Immacolato.

Diciamo insieme :

Vieni o Maria, e degnati di abitare nelle nostre case. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei la Madre della Grazia, ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi. Rimani con noi: ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi,in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre dell’apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità, Vita. Allontana da noi il peccato ed ogni male. Nelle nostre case sìì Mdre di Grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita trai nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa che un giorno tutti i membri delle nostre famiglie si trovino con Te in Paradiso. Amen

Vergine delle Famiglie

Adesso il Vescovo benedirà delle immaginette ricordo che verranno passate poi a tutti quanti come ricordo di questo momento.

Vescovo: ”Il Signore Nostro Dio benedica queste immagini perché Vi accompagnino e che possano far crescere nel Vostro Cuore……, perché l’immagine della famiglia di Nazareth sia esempio per tutte le nostre famiglie.

Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

D. Francesco: “Grazie Eccellenza!”

Vescovo: “Sono contento di recitare il Rosario con voi, perché è una benedizione per ciascuno di noi, per le vostre famiglie.

Continuate ad allargarvi, mi raccomando, chiamate i peccatori e le peccatrici!

Come dice il Vangelo di Matteo, se non sono peccatori non li vogliamo.

Io penso che il mondo ha bisogno di amore, di fraternità, di  solidarietà.

Ogni giorno ascoltiamo le notizie difficili! Pensate a quella madre che ha ammazzato quattro bambini, ma pensate a quello che succede in Italia, ma dovunque, pensate a quante disgrazie a quanti dolori, pensate di essere veramente una crociata di amore e di misericordia che entra in tutte le case.

Questo è il mio augurio e credo che il Signore vi benedirà, vi darà sempre forza, vi darà sempre consolazione.

Non credo che mancheranno le difficoltà, non mancheranno le difficoltà, tuttavia crescerà la consolazione per voi e per gli altri.

Che il Signore Vi accompagni e Vi benedica. Benedica quelli di Terni, Narni, Amelia, quelli di Roma, quelli della Calabria, quelli di Perugia, di Foligno, di tutta l’Italia.

Dite che il Vescovo saluta tutti e augura felicità per tutti. Tutti abbiamo bisogno di maggiore amore.

Auguri!!!!

Canto: Kumbaya

Canto: Santa Famiglia di Nazareth

Mentre don Francesco accompagna il Vescovo, Graziella, come responsabile del Movimento, comincia la sua relazione di aggiornamento.

RELAZIONE DI GRAZIELLA RASILE

Con animo grato, festeggiamo insieme il quinto anniversario delle “Famiglie di Maria”.

Ringraziamo innanzi tutto il Signore, che ci ha chiamato  a questa esperienza mediante la sua Mamma e la Mamma Celeste, che con tutto il suo amore ci tiene nelle sue cure.

Ringraziamo di cuore il nostro Vescovo, Monsignor Vincenzo Paglia, che ci onora, oltre  che della sua presenza qui oggi, della sua fiducia e del suo affetto.

Ringraziamo Don Francesco, per la sua preziosa guida spirituale, che ci dona con tanto amore e con tanta pazienza.

Il nostro ringraziamento va ancora a Don Adolfo, che oltre ad accoglierci qui  insieme a  Don Francesco, è pronto a darci la sua collaborazione ogni volta che ne abbiamo bisogno. Ringraziamo gli altri sacerdoti, i seminaristi, i religiosi e le religiose  che credono in quello che stiamo facendo e rinforzano la nostra preghiera.

Ringraziamo le tante famiglie che fanno parte del Movimento e tutti coloro che danno il loro contributo perché questo vada avanti.

Salutiamo con gratitudine tutti i presenti ed anche coloro che non sono potuti intervenire per la lontananza o per altri motivi contingenti. Molti si sono fatti sentire, assicurandoci la loro preghiera e la loro unione spirituale.

E’ normale, per un’occasione come questa, dopo cinque anni di cammino, porsi delle domande.

Quale cammino abbiamo fatto in questi anni?

Com’è la situazione di questo momento?

Che cosa ci proponiamo di  fare per il futuro?

Formiamo un’associazione i cui componenti si impegnano a pregare gli uni per gli altri, affidando tutte le famiglie a Maria, ogni martedì, con  il Santo Rosario.

Facciamo questo dovunque ci troviamo, convinti che la preghiera abbatta le barriere e unisca nello spirito.

Ci spinge un grande amore per la famiglia, un grande desiderio che essa, al completo,  accolga l’amore di Dio, vivendo e lavorando con la Chiesa e nella Chiesa, convinti che soltanto nel Signore sia la felicità.

Abbiamo il nostro centro a Terni, ma siamo presenti in tutte le regioni italiane , in alcuni paesi europei ed anche extraeuropei..

Gli iscritti, famiglie e gruppi, ufficialmente sono oltre 2700, ma ci sono tante persone che si uniscono a noi attraverso la preghiera e non hanno formalizzato l’iscrizione.

Ma  è logico domandarci: “La crescita numerica corrisponde ad una equivalente crescita spirituale?

Il nostro cammino procede secondo la volontà di Dio e i desideri di Maria?

Questa domanda spesso , ma soprattutto in questi giorni, è tornata ricorrente dentro di me..

Trattandosi di un’esperienza così particolare, per l’impegno del tutto personale che ci  si assume e per la dislocazione su tanti paesi dei partecipanti, non è possibile per noi conoscere più di tanto.

Per quanto riusciamo ad organizzarci come associazione, consapevoli dei nostri limiti, lasciamo naturalmente alle persone, alle famiglie, ai gruppi, la responsabilità dell’impegno preso per l’edificazione di tutti.

Siamo andati avanti fino ad ora  con le forze che abbiamo avuto a disposizione, cercando di rispondere momento per momento a chi ci chiedeva di essere ascoltato o a chi desiderava condividere con noi la fede e le proprie esperienze.

Ancora oggi, non pretendiamo di fare cose clamorose, ma rimanendo in semplicità e in umiltà,  nel cammino di tutti i giorni, cerchiamo di aiutarci e di sostenerci reciprocamente, come abbiamo fatto fin dall’inizio di questa esperienza.

Credo valga la pena, ogni tanto, ritornare alle origini, per mantenerci fedeli a quella che è stata l’ispirazione iniziale.

Come molti sanno, questo impegno di preghiera reciproca nacque tra me e Rosy nel Giugno del 2000, durante un pellegrinaggio a Medjugorje.

Ci veniva detto che la Madonna desidera la preghiera in famiglia, come si faceva una volta con il santo rosario serale.

Noi ci rendemmo conto che le nostre famiglie non erano abituate a pregare insieme e che sarebbe stato difficile per noi  introdurre tale consuetudine,  con i figli ormai  grandi.

Ma, ci dicemmo: – Se la Madonna lo chiede, ci aiuterà Lei! Intanto aiutiamoci tra di noi, incominciamo ciascuna a pregare per tutte e due le famiglie, il resto lo farà Lei.

Nello stesso mese, pochi giorni dopo, chiedemmo al nostro vescovo, appena giunto a Terni, di fare lui qualche cosa per la conversione dei nostri uomini.

Con tono deciso, ci rispose che in Russia  erano state le donne  a mantenere la fede, durante la dittatura comunista,  come a dire: – Care signore, rimboccatevi le maniche e cominciate a fare qualche cosa. Niente è impossibile a chi crede!

Andammo avanti per un anno e, con nostra grande sorpresa, le famiglie impegnate non erano più due, ma cento.

E la cosa più bella era che cominciavamo ad avere segni di miglioramento nelle nostre case.

Molti ci segnalavano passi in avanti nella fede dei loro familiari.

Ad esempio, una mia amica, della quale conoscevo bene la situazione e le sofferenze per il comportamento del marito, mi diceva che, non solo lui era diventato più calmo, ma ora andava a messa per tempo e la sera ascoltava il Rosario su Radio Maria.

A questo punto scrissi una lettera a Don Francesco per raccontargli ciò che accadeva e lui diventò la nostra preziosa guida.

MA CHE COSA E’ SUCCESSO DA ALLORA AD OGGI?

Da allora moltissime cose sono  accadute.

Innanzi tutto, con l’anno del Rosario, che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto all’inizio  di questo terzo millennio, abbiamo avuto una chiamata ufficiale della Chiesa, confermata poi nella nostra Diocesi dalla stessa volontà del nostro Vescovo.

Attualmente, Nelle “Famiglie di Maria” sono  presenti le situazioni più varie: dalle famiglie che fanno un cammino di fede, e quindi unite e abituate a pregare insieme, alla famiglia separata, dove c’è una sola persona che prega per la conversione degli altri componenti la famiglia stessa.

Ci sono anche famiglie religiose, seminari, singoli sacerdoti, giovani in attesa di formare una famiglia loro.

Data la crisi familiare che ci troviamo ad affrontare oggi, molte persone hanno sentito il desiderio di cercare aiuto al di fuori della propria famiglia, in altri fratelli nella fede.

Per questo si sono formati tanti gruppetti che si riuniscono a pregare il Rosario il martedì e stiamo scoprendo così sempre di più quanto sia bello stare insieme nel nome del Signore, sotto la guida di Maria.

Il luogo di riunione non è determinante: può essere innanzi tutto la propria famiglia, o una casa qualsiasi, magari quella  di una persona sola o sofferente e può essere una chiesa, sia essa parrocchiale o no, o di istituto.

Il riunirsi per pregare diventa poi un’occasione di amicizia fraterna, di dialogo, di lettura e riflessione sulla Parola di Dio, di amicizia e di solidarietà.

Non finisce mai di sorprenderci piacevolmente lo scoprire l’esistenza di gruppetti nuovi: sembra proprio che nasca spontaneo il desiderio di vivere con altri fratelli l’esperienza della preghiera e dell’affidamento a Maria.

Proprio in questi ultimi giorni, in risposta alla lettera di invito che abbiamo mandato, sono arrivate lettere e telefonate, attraverso le quali ci è stata confermata questa realtà.

E’ confortante sentire anche come chi si unisce spiritualmente con noi, sente subito il desiderio di invitare altri.

Mi ha colpito la telefonata di Teresa di Montecarlo, che mi ha detto di aver diffuso tanto, nella sua città, la pratica del Rosario del martedì, come affidamento delle famiglie a Maria,   anche se non ha ha fatto iscrizioni formali.

Indubbiamente sono esperienze che ci riempiono l’animo di gioia e ringraziamo Dio e la Mamma Celeste per quanto sta accadendo.

Non dobbiamo però dimenticare l’umiltà e la semplicità con le quali siamo nati.

Se guardiamo con occhio umile, ci accorgiamo che tra noi tante sono ancora le forze da valorizzare.

Una di queste è quella delle persone anziane, che sono una ricchezza di sensibilità religiosa e di tempo adatto per la preghiera. Molti cenacoli si stanno realizzando proprio attraverso di loro.

Questo anno, nel mese di Febbraio, è tornata alla casa del Padre la signora Pina Belli, di Roma.

Sento il dovere di ricordarla, perché il suo contributo al Movimento delle famiglie è stato straordinario.

Iscritta fin dall’estate del 2001, ha unito a noi circa 500 famiglie, non solo della sua città, ma di luoghi anche molto lontani.

Il 13 Dicembre scorso lei era  già malata e  respirava ormai con l’ossigeno; suo marito era oll’ospedale per un’operazione chirurgica molto seria. Nonostante questa situazione, sapendo che era a Roma Don Giorgio T., rettore di un seminario di Cherala (India), unito spiritualmente con noi, volle organizzare una riunione in casa sua  per farci incontrare con lui.

Invitò anche altre signore facenti parte del Movimento. Fu un incontro di fraternità molto bello, tanto più che, mentre eravamo riuniti, lei ci mise in contatto telefonico con Padre Pietro Ferrari, rettore di un altro seminario collegato con noi, che si trova vicino a Manila, nelle Filippine.

Pina è salita al Padre, ma ciò che lei ha fatto, sta portando frutti.

Ad esempio, due mesi fa, siamo stati contattati da un gruppo di signore, che ci avevano conosciuto attraverso Pina. Risiedono a Casole Bruzio, in provincia di Cosenza e offrono la loro preghiera di tutti i giorni per coloro che si trovano nelle situazioni più pesanti. Ci mandiamo messaggi con il telefonino.

Durante questa settimana  un’altra signora giunta anche lei a noi attraverso Pina, mi ha telefonato da Lerici, in Provincia di “La Spezia”, dicendomi che si è messa ora al lavoro per formare un gruppo che si riunisce il martedì per pregare.

Oltre che Pina, molti altri membri del Movimento, quest’anno, ci hanno preceduto in Paradiso.

Tutti sono e restano nelle nostre preghiere.

Ricordiamo  in particolare Padre Ottaviano Priore, che guidava il gruppo di famiglie di Campobasso e la signora Giuliana Mancini, che aveva introdotto il rosario del martedì per le famiglie nella chiesa di San Pietro Apostolo di Poli, in provincia di Roma. Ma tutti meriterebbero di essere menzionati.

Eccoci ad un’altra  domanda: “COME GUARDIAMO AL FUTURO?”

Spero che questi esempi  dicano  a ciascuno di noi che,se ognuno si impegna nella sua piccola realtà e si rende disponibile all’invito che Maria ci ha fatto arrivare, tutti insieme piano piano, senza fare chiasso,  cambieremo il mondo che ci circonda.

Lo stile di Maria deve farci scuola.

Il suo Sì, vissuto nell’impegno costante, pur nella grande umiltà, nel silenzio,  pur nella fiducia totale  nel Signore, è ciò che dobbiamo imitare.

A volte qualcuno mi dice: – Da tanti anni prego, ma i miei non vogliono ancora saperne del Signore.

Noi vorremmo tutto e subito.

Certamente anche la Madonna si sarà trovata tante volte davanti al mistero e  tante cose di quel Figlio  non capiva. Ma si è fidata fino alla fine.

Don Francesco, fin dall’inizio ci ha ripetuto che questo movimento di famiglie non è nostro, ma di Maria.

Ci ha detto che se ci affanniamo, ciò è una spia che qualche cosa non va.

Il nostro compito è quello di essere semplici e umili strumenti nelle mani della Mamma Celeste.

Affidandoci a Lei, andiamo avanti con serenità e fiducia, perseveranti nella preghiera reciproca, pronti a fare tutto quello che Lei ci suggerirà attraverso l’atteggiamento di ascolto personale e attraverso la Chiesa .

In questi ultimi mesi è cresciuto il numero di persone che intendono impegnarsi nell’organizzazione della nostra associazione.

Stanno emergendo delle coppie giovani, oltre a qualche persona un po’ più adulta.

Questo ci fa sperare che nel prossimo anno pastorale riusciremo a fare qualche cosa di meglio, anche dal punto di vista organizzativo.

INFORMAZIONI DATE DA ROSY BIZZARRI

Ed ora alcune informazioni pratiche

Ogni primo sabato del mese, in questa chiesa, si tiene un incontro di formazione e di preghiera.

E’ anche un momento di scambio di esperienze, che ci conferma nel cammino e ci rinforza nella fede e nell’entusiasmo.

E’ un’esperienza che cominciammo a vivere a Marmore.

Inizialmente l’avevamo pensata come un piccolo ritiro mensile per gli animatori, ma ci siamo poi resi conto che è una ricchezza necessaria per tutti.

Molte persone hanno accolto con entusiasmo l’idea di collegarsi da casa con il Santo Rosario del martedì, perché sentono la forza della preghiera reciproca, ma non trovano il tempo di partecipare a questo incontro mensile.

Ebbene, senza obbligare nessuno, noi desideriamo rinnovare l’invito, perché personalmente stiamo trovando in questo incontro una grande fonte di nutrimento e di crescita spirituale.

Dati gli orari della Cattedrale come parrocchia, abbiamo chiesto a Sua Ecc. di spostarci qui, per avere più tempo a nostra disposizione.

Dopo questo convegno, gli incontri mensili riprenderanno nel mese di Ottobre.

Un anno fa, in occasione del convegno del 5 Giugno 2004, Sua Eccellenza, il Vescovo della nostra Diocesi di Terni, ci aveva invitato a trasmettere il Rosario  attraverso la radio diocesana TNA.

Noi abbiamo accolto con gioia l’invito e abbiamo cercato di fare del nostro meglio.

Certo, quando si inizia a fare una cosa nuova, si va un po’ per tentativi, finchè non si trova la forma che si ritiene più adatta ed il modo più pratico per realizzarla.

Siamo ancora in fase di assestamento, ma ci proponiamo di andare avanti.

Da due anni la nostra associazione è in comunione di preghiera con un orfanotrofio della Bosnia: “La comunità delle Sorelle Missionarie della Famiglia Ferita”

Fu  fondata da Suor Yosipa Kordic’, in seguito alla guerra di Bosnia ed, ora  che lei è morta, è guidata da sua sorella Suor Kornelia.

Abbiamo scelto questa Comunità anche come opera di carità delle “Famiglie di Maria”, dando, fino ad ora, quel poco che abbiamo potuto e così continueremo a fare.

In Luglio alcuni di noi si recheranno a Medjugorje e personalmente porteranno l’offerta del Movimento, come è stato fatto l’anno scorso.

Le offerte che raccoglieremo oggi, andranno quindi in parte all’associazione per le spese  e in parte per questa opera di beneficenza.

Alla fine di questo incontro, dopo la Santa messa, ci tratterremo nelle stanze della parrocchia per un piccolo rinfresco: sarà un momento di fraternità.

Chi può è invitato a fermarsi con noi.

TESTIMONIANZE

D. Francesco: Ecco, adesso venite uno dietro l’altro, man mano che ci sta da dir qualcosa.

E’ un momento bello, di entusiasmo anche sapendo queste cose che si diranno!”

Graziella: “ Ci sono varie testimonianze, sono tutte semplici. Adesso vorrei chiamare Giuditta.

Noi dobbiamo testimoniare la nostra semplicità, quindi non ci dobbiamo aspettare chissà che.

Ecco che arriva Giuditta, ieri è stata dal dentista, ha sofferto tanto non era sicura se ce l’avrebbe fatta. Brava Giuditta!”

Giuditta: “Io con le persone adulte non ho mai parlato, sono stata sempre con i bambini

La mia testimonianza sarà piccola, semplice, breve, perché siamo un piccolo gruppo qui a Terni di donne anziane che si riunisce tutti i martedì pomeriggio, nella casa di un fratello che non può più dirlo da solo. Recitiamo insieme il Santo Rosario è per noi un momento di preghiera sentita, di comunione, di partecipazione; preghiamo insieme, ci scambiamo notizie, riflettiamo su qualche argomento della nostra fede, tutto questo ci da gioia, ci aiuta a crescere insieme nell’amore per il Signore e per gli altri. Uniti nella preghiera, ci fa sentire più forti, più capaci di sopportare le angosce, le preoccupazioni, le ferite che ognuno di noi si porta dentro.

Sappiamo e crediamo che senza preghiera la vita non è facile, perciò ogni volta affidiamo a Gesù per mezzo delle mani di Maria, sua Santissima Madre, tutte le nostre intenzioni e tutte le famiglie di Maria. Lode e gloria al Signore.”

D. Francesco: “Lode e gloria al Signore. Avete sentito. Si radunano  in una casa, dove ci sta un fratello malato che non si può spostare. Che bell’ atto di carità”.

Graziella: “Tra l’altro questo nostro fratello desiderava venire, allora io gli avevo detto: parla con i tuoi figli fatti portare; mi sembra che non ci sia oggi, gli avevo lasciato anche l’invito scritto, però lui si vede che se l’era perso e si è fatto portare sabato scorso, è venuto a San Pietro e non ha trovato nessuno”.

Canto: Alleluia Ave.

Manuela: “La nostra testimonianza è molto semplice, è tutta incentrata sulla preghiera, preghiera nella famiglia, noi due. Partiamo dalla mattina, nei gesti semplici: la benedizione reciproca, la preghiera delle lodi, poi dopo pranzo la preghiera del Rosario, però tutta la preghiera che facciamo è donata agli altri, a tutti, a chi ci chiede la preghiera. Ci arrivano molte richieste di preghiere. Si prega particolarmente per le anime del Purgatorio, perché io mi auguro di andare dritta in Paradiso, però se poi passerò per il Purgatorio, mi auguro che ci sia qualcuno che prega per me, quindi mi raccomando, chi è in Purgatorio aspetta le nostre preghiere e non è facile stare li; è una condizione difficile. E poi la sera lo stesso, anche una piccola preghiera. Quello che facciamo è anche la testimonianza quando ci troviamo in qualsiasi posto, al ristorante ci alziamo facciamo la benedizione. Quando ci troviamo a casa di mio padre, avviene una cosa molto simpatica, all’inizio mio padre neanche il segno della croce si faceva e poi adesso se io non faccio la benedizione del pranzo,  mi dice:” Beh! Allora la messa non si fa oggi?”E allora io faccio la benedizione, lui tutto felice, ha gli occhi proprio pieni di gioia. Poi c’è anche mio fratello qui, anche lui prega, prega con il Rosario, prega per tutti. Qualche giorno fa mi ha chiamata, c’è stato un lutto nel nostro paese e subito mi ha detto, mi raccomando pregate con il Rosario perché questa persona ha bisogno.

Queste cose che facciamo, la preghiera sono cose molto semplici, il Rosario, le Lodi e quindi chiunque può farlo e questo non significa che la nostra vita non ha difficoltà, no! E’ piena di difficoltà, ve lo assicuro, più si prega più escono fuori le difficoltà, però la serenità interiore, la tranquillità che abbiamo non ce la può togliere nessuno. Questa è la nostra testimonianza, quindi vi invito tutti e vi dico: pregate, pregate, pregate fino a stancarvi perché tanto non vi stancherete ve lo assicuro, perché quando si prega c’è l’amore di Dio con se, lo Spirito Santo che è l’amore di Dio, ma quello che soprattutto è uscito fuori dalle nostre preghiere è l’amore di Gesù Crocifisso, questo amore Crocifisso che ci da la consolazione nelle difficoltà. Quando si prega e si è in  difficoltà noi guardiamo il Crocifisso e da li  vediamo questo amore Crocifisso che è una fonte inesauribile. Quindi non vi stancate, continuate perché tutta la famiglia grande che è su questo mondo e nell’altro, in purgatorio, ha bisogno di preghiere. Pregate!”

Canto: Alleluia Ave.

Graziella: “C’erano persone che non erano sicure di poter venire, come il signor Ideale. Questo signore era venuto con me a Medugorje, in uno di questi pellegrinaggi che Marilina organizza, non avevamo parlato del movimento, mi ricordavo che era iscritto, ci siamo trovati insieme al corso di Sacra Scrittura che fa Don Francesco e quindi è ritornato il discorso.

L’altro giorno gli ho detto, allora ci vediamo sabato e lui non era sicuro, mi ha detto il motivo e poi mi ha detto che va tutti i martedì al Tiffany (una casa di riposo) a dire il Rosario con gli anziani.

Amico di Ideale: “Siamo io, il signor Ideale e Angelo Sebastiani che ha fatto la promessa di terziario francescano ieri e ci siamo incontrati per fare qualcosa, pregare per queste persone e allora ci riuniamo ogni martedì, diciamo il Rosario accompagnato da passi del Vangelo per renderlo più completo e abbiamo veramente visto come il Signore entra nei cuori di queste persone che poverine si può dire stanno all’ultima spiaggia, hanno tanta tristezza dentro di loro si sentono sole, abbandonate e quando ogni martedì ci vedono è una gioia. Ci danno tanta gioia, perché anche noi abbiamo capito una cosa che non saremo giudicati per i nostri peccati ma per l’amore che avremo dato e allora quando si incomincia, quando si apre un piccolo spiraglio alla forza dello Spirito Santo, alla Parola di Dio, questo spiraglio diventa una voragine e tu sei preso e nello stesso tempo sei preso da un combattimento interiore perché non vorresti lasciare i lacci che ancora ti legano al mondo, i tuoi vizi, i tuoi piccoli peccati, le tue piccole agiatezze, però c’è quella voce che ti sta sempre dietro. Dio ti ama di un amore maggiore di quello di un amante, ti sta sempre vicino e non ti lascia più, ma lo fa discretamente, lo fa stando dietro la porta, perché non vuole forzare la tua libertà, quella libertà che ti ha dato quando ti ha creato e devi essere tu a capire che quell’amore che lui ti da, lo devi ridare agli altri fratelli per creare un corpo solo, che è il corpo di Cristo, la Chiesa. Quando siamo in comunione, quando noi riceviamo l’amore di Dio e siamo capaci di ridarlo ai nostri fratelli allora veramente creiamo un corpo solo”.

D. Francesco: “Grazie, grazie, grazie!”.

Canto: Alleluia Ave

Signora: “A San Cristoforo tutti i giorni diciamo il Rosario. Siamo una piccola comunità e lo diciamo con tanto amore, con fraternità, per tutte le persone che hanno bisogno, per gli ammalati, per gli abbandonati e il martedì lo diciamo proprio dedicato alla santificazione delle famiglie, perché tutte le famiglie possano crescere nell’amore, amare i propri figli, tutti i parenti con amore disinteressato e veramente con l’amore di Dio. Poi personalmente vorrei ringraziare tante persone che sono qui perché con la fede che io ho sempre avuto, loro mi hanno saputo comprendere, mi comprendono ancora nel momento del dolore, poiché un dolore tanto forte ha sconvolto la mia vita, la perdita di mio marito è stata un dolore atroce e ce l’ho tutti i giorni, solo la fede, la preghiera e la vicinanza di tutte queste preghiere, di queste persone che mi sono state vicine. Ringrazio specialmente, in modo particolare i sacerdoti qui di San Pietro, Padre Francesco, Padre Adolfo, che veramente mi hanno tirata fuori da una voragine di dolore, a volte non riuscivo più neanche a parlare, mi sbagliavo anche mentre pregavo. Quindi grazie e ricordatevi che la fede è il più grande dono che il Signore ci ha fatto, coltiviamola questa fede, coltiviamola ogni momento nella nostra vita. Non mi voglio prolungare di più perché non ce la faccio”.

D. Francesco: “Grazie, grazie, diciamo un Eterno Riposo per le persone care e anche per il marito”.

Canto: Alleluia Ave

Graziella: “Chissà quante ce ne sarebbero di esperienze, ognuno ce ne avrebbe una da raccontare.

Speravo di vedere, c’erano due coppie giovani che hanno avuto un bambino proprio in quessto ultimo mese, evidentemente è proprio la situazione e ha impedito di venire. Una coppia si è sposata il 13 giugno l’anno scorso, la nominammo al convegno, però la bambina è nata una settimana fa con parto cesario quindi la mamma evidentemente ancora non si sente di uscire, ha detto che l’anno prossimo sicuramente verrà. Un’altra coppia ha perso il primo figlio, per cui c’è stato un periodo di dolore, grazie a Dio un mese fa è nato un altro bambino. Poi ce ne abbiamo un’altra in viaggio di nozze, ogni anno abbiamo una coppia che sposa, sono la ricchezza nostra per il futuro.

Adesso Ciro dovrebbe sintetizzare un pochino”.

D. Francesco: “Ciro è romanaccio, sentiamo allora l’esperienza romana”.

Ciro: “Sono adibito a lavori di bassa manovalanza, andare ad acquistare le corone, andare a prendere i santini e così via, ma lo faccio col cuore aperto e con grande passione. Abbiamo avuto tante telefonate di persone che non sono potute venire e abbiamo alcune lettere di persone che in ogni caso dimostrano tanto amore al nostro movimento ma soprattutto una grande devozione per la Vergine Maria. Cercherò di sintetizzarle al massimo per farvi avere un idea.

Questa è Anna da Roma che dice che lei è riuscita con un’altra amica a dire il Rosario nella Parrocchia di San Francesco e Santa Caterina a Roma, che è una cosa molto bella.

Poi abbiamo Claudia da Casale che tra l’altro ci dice: in questo anno quasi sempre sono stata in comunione con le famiglie di Maria il martedì e per quello che mi è stato possibile ho divulgato presso qualche sacerdote e qualche amico il progetto del movimento delle famiglie di Maria, mentre ho lasciato in qualche Chiesa dove so che si recita il Rosario abitualmente, qualche fotocopia della locandina, devo dire che non conosco l’esito di questa piccola mia propaganda ma è affidata a Maria, ci penserà sicuramente Lei.

Questa è Antonietta da Campobasso, che tra l’altro ci dice, a parte i complimenti per noi che ci siamo impegnati in questo lavoro assieme a Don Francesco e al nostro Vescovo, ho tanto bisogno del vostro sostegno, perché la preghiera comunitaria arriva prima e la Mamma Celeste non fa attendere il suo aiuto. In più ci augura che questa giornata sia piena di grazie celestiali: in quel giorno ci sarà sicuramente qualcosa di più, l’unisono degli spiriti, l’accordo delle anime, il legame della carità, ma soprattutto le preghiere dei sacerdoti e del Vescovo. Dice che lei è sola che però frequenta gruppi di preghiera che pregano per le persone che hanno bisogno, in particolare aderisce al movimento per la vita.

Antonietta poi di Roma, a parte i ringraziamenti, dice: io ho affidato e affido sempre le famiglie dei miei figli alla Mamma Celeste, ma il martedì la preghiera diventa corale ed è più potente. Vorrei tanto venire a Terni qualche volta ma sono sola, non guido fuori della mia zona ed ho un cagnolino che da solo poi abbaia e da fastidio. -Sono spaccati di vita quotidiana che ci dicono come noi entriamo nelle famiglie anche in maniera molto semplice-. Mi sono sempre affidata alla Mamma Celeste perché ho sempre sentito il suo amore e la sua misericordia, tenere in mano la Corona  mi conforta e mi da forza.

Poi c’è ancora Adelina di Montefiascone che tra l’alto dice: non potrò essere presente a questo importante avvenimento, ma con grande gioia posso dire di far parte di questa grande famiglia, poi aggiunge, insieme a mio marito ogni martedì intorno alle 23 recitiamo il Rosario per unirci spiritualmente alle famiglie di Maria e in questa grande preghiera collettiva in questi tempi così particolari, abbiamo tanto bisogno di pregare per chiedere a Gesù e Maria aiuto e protezione per le nostre famiglie attaccate da tante cose negative e il loro aiuto certamente non mancherà.

Con questa fiducia ci uniremo spiritualmente anche nella preghiera del 4 giugno che si terrà insieme al vescovo, intanto ringrazio tutti e per ognuno di voi un abbraccio nel nome di Gesù.

E poi infine, la leggo solo per dovere di cronaca, perché Don Francesco vi ha detto che aveva saputo dal papà ed effettivamente il papà ha scritto, questa è una lettera che è arrivata a Graziella, ve la leggo: sono assai spiacente di non partecipare al quinto anniversario delle famiglie di Maria il 4 giugno, data che per me è l’ottantaseiesima dalla nascita al mondo perché sarò in Terra Santa, di la vi ricorderò nelle mie preghiere. Vi benedico! Salutatemi mio figlio.

Cosa che facciamo volentieri.

Da ultimo un pensiero e una piccola riflessione, Graziella ha accennato che noi abbiamo perso una grande amica che si chiama Pina, perché si chiama ancora Pina per noi. Io ho avuto modo di incontrarla più volte a Roma, spesso andavo martedì a recitare con lei il Rosario, lei raccoglieva molte persone e immancabilmente mi dava una lista piena di nomi, ha dato alla nostra associazione più di 500 famiglie.

Lei mi diceva una cosa, verso la fine l’ho sentita spesso per telefono, una volta siamo andati a messa era costretta gia a camminare con l’erogatore di ossigeno che le dava un’ora di autonomia e spesso arrivava giusto in tempo alla messa per tornare poi a casa, allora dovette un po’ trascurare questa cosa e quindi seguiva la messa per radio oppure per televisione e le dicevo anche questa è una grande consolazione, perché unirsi spiritualmente a Gesù è una grande forza, mi diceva però io ho bisogno di mangiare il corpo di Cristo, era una innamorata dell’eucaristia.

Il 13 dicembre, Graziella ha accennato, ero anch’io presente quando c’è stato l’incontro con Don Giorgio, figuratevi che lei si è preoccupata più di fare una foto ricordo piuttosto che pensare ai propri guai che non erano pochi,  sempre con questa macchina dell’ossigeno chiamò Don Pietro che è un sacerdote che sta nelle Filippine e ce lo passò per farcelo salutare.

Alla fine i suoi giorni sono stati pieni di abbandono a Cristo crocifisso e alla Vergine Maria. Graziella nell’ultima telefonata raccolse queste sue parole. Questa è stata una memoria che Graziella ha fatto quando ci furono i funerali a Roma, riportò queste parole che dovremmo scolpire nei nostri cuori perché è un testamento spirituale che ci dice a che cosa può portare anche un piccolo granello di fede, ma la sua non era un granello ma una senape molto cresciuta.

Questa è Graziella che parla: nonostante la fatica fisica nel parlare mi ha detto tante cose belle e mentre parlava mi è venuto spontaneo appuntarmene alcune per non dimenticarle, cara Pina ci hai donato il tuo testamento spirituale e mi ha detto:

-Sono innamorata del Signore e della Mamma Celeste, non gli chiedo niente, qualsiasi cosa mi accade, gli dico: Signore tutto dalle tue mani, tutto ciò che vuoi, se vuoi prendimi! Eccomi. Se vuoi che io sia ancora qui come vuoi tu, non riesco a pregare bene ma sento la presenza del Signore e della Mamma Celeste continuamente, sono serena e abbandonata tra le loro braccia.-

Aggiunse poi,-

Vi voglio bene, io non merito nulla, ma il Signore ci ama tanto e questa è la nostra gioia.

Parlo troppo ma non posso stare zitta perché devo raccontare a tutti quanto il Signore ci ama.-

Facciamo un grande applauso a questa anima santa che prega per noi sicuramente da qualche parte.

Canto: Alleluia Amen

Isabella: “Mi scuso prima con voi perché sono molto emozionata, noi siamo di passaggio perché siamo stati a Firenze ad un convegno cardiologico e avendo mio fratello e mia cognata a Terni ci siamo fermati qua, abbiamo fatto una tappa per riposarci. L’altra sera mia cognata mi disse:

Sabato pomeriggio siamo impegnati, alle tre e mezzo abbiamo una riunione, vuoi venire? All’inizio l’ho presa così, veramente sono venuta a Terni per farmi una passeggiata, quindi vorrei continuare a fare questo! Poi parlando abbiamo approfondito il discorso e mi ha incuriosita moltissimo. Io non avevo mai partecipato ad una cosa del genere, a una festa, io la chiamo festa perché da noi non si fa, perché io abito a Cosenza, ma nei dintorni io abito a Trebisacce e quindi non l’avevo mai vista.

Mi ha emozionato moltissimo e non vi nascondo che mi sono messa a piangere perché ho visto la felicità di questo prete che sprizza gioia da tutti i lati e mi ha commossa veramente. Ci tenevo a dirlo e facevo a mio fratello: non ti nascondo che preferisco più stare qui anziché andarmi a fare due passi! Perché è veramente bello, veramente mi complimento con voi perché avete formato una famiglia bellissima ed io ci tengo tantissimo a parlarne col mio prete, perché anch’io vado in chiesa sono una cattolica anche se non la frequento spesso per gli impegni, però il mio prete mi dice gli impegni si devono mettere da parte ed ha ragione, però voglio congratularmi veramente con questo parroco perché è veramente bravo, tenetevelo caro”.

D. Francesco: “Ave Maria, grazie Signore! Ma pensate che ci sta Don Adolfo la che sta continuando a confessare dall’inizio dell’incontro. Ave Maria.

Canto: Alleluia Ave

Don Francesco: “ Scusate un particolare di conoscenza, voi siete di Trebisacce, io ho studiato addirittura con degli amici di Cosenza, di Trebisacce e ho studiato con il Dottor Pino Noia che sta adesso al Gemelli e fa convegni medici, ginecologici ecc. e conosco l’architetto Lateano e anche altri e quindi siamo in casa proprio in tutti i sensi. Grazie Signore!

Don Adolfo pure, anzi lui ancor prima di me.

Qui ci sta una famigliola, ci sta la mamma e il bimbo, guardate che bello”.

Mamma: “Allora, che devo dire? Semplicemente questo, lui è nato proprio con Maria, lui è frutto del Rosario e della vicinanza appunto a Gesù e a Maria, si chiama Pietro”.

D. Francesco: “Pietro nella chiesa di S. Pietro, un applauso dai!”.

Mamma: “Posso dire solo questo: ha iniziato questo cammino con voi, con le famiglie di Maria,

appunto cinque anni fa, quando abbiamo iniziato a dire il Rosario il martedì sera prima tra di noi, in casa con i bambini e mio marito e poi è stato praticamente proposto alla mia parrocchia,(io sono di Cesi, faccio parte della parrocchia di Santa Maria Assunta e quindi diocesi di Spoleto anche se poi io mi considero ancora diocesi di Terni perché sono cresciuta qua) abbiamo proposto questo Rosario ad altre famiglie è stato accolto e ogni martedì sera appunto con il sacerdote andavamo proprio in giro per le case del paese a recitare i Rosario. Ecco, una cosa molto bella è vedere i bambini, anche se oggi è una giornata particolare non stanno fermi un minuto, di solito facendo dire appunto loro una Ave Maria a turno come riescono a stare buoni e attenti a partecipare a questa preghiera. Ecco qua, il frutto è questo, il frutto è lui che non è poco”.

D. Francesco: “Il frutto siete voi, come famiglia cristiana”.

Mamma: “Speriamo di andare avanti. Io comunque vi posso testimoniare che è possibile anche con i bambini pregare. Anche il Rosario può sembrare una preghiera così, d’altri tempi, forse monotona, e invece no è una preghiera ricchissima e anche a loro va spiegato che ogni Ave Maria ha un importanza particolare, speciale e non è vero che si ripete sempre la stessa cosa anche perché io a loro tante volto gli dico Vi Voglio Bene e non mi stanco mai”.

Canto: Alleluia Amen

D. Francesco: “Iniziamo a dire il Rosario, ecco oggi facciamo un Rosario un po’ più meditato come per il mese di Maggio. Siamo nel mese di Giugno, oggi è una giornata un po’ particolare siamo nel giorno del Cuore Immacolato di Maria. Oggi vi chiedo anche così come parrocchia di unirci in questo Rosario un po’ più meditato. Abbiamo già fatto il primo mistero, adesso continuiamo con gli altri meditati. Facciamo subito un’altra testimonianza”.

Famiglia, mamma: “Ringraziamo il Signore per la presenza della Madonna nella nostra vita e io ho detto a Graziella, io vengo e se devo dire qualcosa che sia per la gloria di Dio, per rendere testimonianza di quello che il Signore ha fatto per noi attraverso la Madonna e non basterà tutta la vita per ringraziare il Signore di averci fatto incontrare la Madonna a Medugorje. Da quel momento noi abbiamo affidato la nostra vita a lei abbiamo fatto la consacrazione, infatti oggi siamo arrivati proprio al momento della consacrazione. E’ proprio questa la testimonianza che voglio fare cioè l’affidamento a Maria, la consacrazione a Maria e dare la nostra vita a Lei e dire sia fatta di me secondo la tua volontà; cioè come tu hai offerto la tua vita al Signore, così io ti offro la mia, il mio matrimonio. E’ proprio a Lei che dobbiamo il fatto che ancora stiamo insieme e che abbiamo sette bambini qui sulla terra due in Paradiso e quindi ringraziamo proprio il Signore per il dono della vita, per il dono del matrimonio e basta così. La nostra forza è proprio la preghiera del Rosario, tante volte mi dicono: ma tu come fai con tanti bambini e io non riesco con uno?!

Allora quando mi viene qualcuno a trovare abbiamo una statua della Madonna, che qualcuno di voi ha visto quando è venuta Marja, alta un metro e ottanta e dico: guarda, questa è Lei la padrona e la regina della casa, quindi fa tutto Lei, quando poi io me la vedo proprio brutta che non so più

che fare, mi metto seduta e mi prego il Rosario con i bambini e arriva Lei e mette tutto ciò che non va apposto”.

Papà: “Io senz’altro confermo questo pensiero di mia moglie perché è condiviso e vorrei aggiungere solamente una piccola cosa per quanto riguarda la preghiera.

La nostra esperienza è nata a Medugorje quindi la preghiera del Santo Rosario viene subito dopo la Santa Messa anche se c’è la liturgia delle ore, però vorrei dire anche che c’è molto pregiudizio su questa preghiera soprattutto anche da parte, non parliamo degli atei ma anche della Chiesa in certi movimenti, sembra una preghiera più per una fascia di persone o anziane o una categoria un po’ secondaria invece dobbiamo anche saper rispondere a tanta gente che questa preghiera è sostanzialmente cristologica, biblica c’è racchiusa tutta la storia della salvezza per cui noi dobbiamo avere anche questa prontezza a rispondere a tanta gente che magari ci dice che il Rosario è una cosa così un po’ noiosa, invece come ci ricorda anche la Madonna a Medugorje tramite anche i veggenti, che questa preghiera deve nascere ogni Ave Maria nuova dal cuore, non è un ripetere l’Ave Maria, ma ognuna deve nascere nuova dal cuore quindi è un po’ questa considerazione che dobbiamo anche rivolgere questa preghiera  meditando appunto tutti i misteri della salvezza. Ringraziamo il Signore per essere uniti così nell’amicizia e nell’amore di Dio perché siamo una grande famiglia che condividiamo tutta questa realtà che è questa vita terrena che però ci prepara già da adesso all’incontro con il Signore. Grazie a Tutti”.

Canto: C’è un’altra aria

( Composto da Vittorio Gabassi e da lui cantato)

D. Francesco: “Questo è Gabassi che ha fatto musica e parole, frutto del cammino che ha fatto con Medugorje. Adesso battaglia, lavoro, Padre Pio la chiamava l’arma, Giovanni Paolo II ci ha dato un anno del Rosario e ci ha detto nelle famiglie bisogna iniziare a combattere con questa arma. Io dico una frase di Padre Pio e Giovanni Paolo II lo metto insieme, abbino le due cose. Allora continuiamo, il primo mistero lo abbiamo detto, andiamo con gli altri e facciamo un po’ di scuola di Rosario con la parola di Dio delle domeniche. Abbiamo vissuto adesso il Vangelo di questa domenica commentata dal nostro Vescovo che ci ha detto di essere come tanti Matteo che seguono Gesù e diventano famiglie per tutti, vogliono trascinare tutti quanti in Paradiso. Non portarli adesso quando non è tempo ancora, ma fare in modo che tutti quanti raggiungano la Patria stupenda e anche adesso possiamo creare un po’ di Paradiso qui sulla terra, avete visto che anche stando a sedere qui in una chiesa si può star contenti più contenti che andare chissà dove come ci avete detto anche voi. Grazie!

SANTO ROSARIO

E ora adesso continuiamo con il secondo mistero. Chi non ha fatto il segno della croce prima lo fa adesso insieme.

Don Francesco

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio vieni a Salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria.

·        Nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita di Maria a Santa Elisabetta.

Canto: Ave Maria in latino

Santa Famiglia di Nazareth                                                                              Prega per noi

Maria, Madre delle famiglie                                                                             Prega per noi

Famiglie Sante                                                                                                Pregate per noi

Ascoltiamo il Vangelo non di questa domenica ma di domenica prossima 12 Giugno:

Dal Vangelo secondo Matteo:

In quel tempo Gesù vedendo le folle ne sentì compassione,perché erano stanche e sfinite come pecore senza pastore. Allora disse ai discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi!

Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”.

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, che poi lo tradì. Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

Parola del Signore

Lode a te o Cristo.

Un attimo di silenzio, lasciamo che queste parole stupende entrino nel cuore e entrino nelle nostre case passando attraverso il nostro cuore.

Padre nostro

10 Ave Maria

Gloria.

·        Nel terzo mistero gaudioso si contempla la nascita di Gesù Bambino.

Dal Vangelo secondo Matteo:

“Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati, non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

Parola del Signore.

Lode a te o Cristo.

In questo attimo di silenzio lasciamo che queste parole forti entrino, entrino in ciascuno di noi.

Gesù! 12 famiglie coraggiose e forti nel testimoniare la fede oggi, chiediamolo per ciascuno di noi,

per le nostre famiglie, vorremmo che tutte le famiglie potessero essere così.

Padre nostro

10 Ave Maria

Gloria.

·        Nel quarto mistero gaudioso contempliamo la presentazione di Gesù Bambino nel tempio.

Siccome il tempo è già  ristretto ascoltiamo subito il Vangelo del 26 ultima domenica di Giugno:

Dal Vangelo secondo Matteo:

In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.

Parola del Signore.

Lode a te o Cristo.

Un attimo proprio di silenzio breve,breve, lasciamo che una parola ci rimanga impressa magari nel cuore.

Gesù! Che le nostre famiglie siano tutti questi tuoi piccoli che si scambiano a vicenda il tuo amore.

Padre nostro.

10 Ave Maria.

Gloria.

Santa famiglia di Nazareth                                                                       Prega per noi

Maria, Madre delle famiglie                                                                     Prega per noi

Famiglie Sante                                                                                          Pregate per noi

·        Nel quinto mistero gaudioso contempliamo il ritrovamento di Gesù Bambino nel tempio

Leggo il Vangelo di domenica scorsa, è un Vangelo importante ecco perché lo leggo alla fine perché questo è l’anno dell’Eucaristia e domenica scorsa era la festa del Corpus Domini e quindi è una delle feste principali legate alla Pasqua e a tutta la nostra vita cristiana di questo anno e allora è un Vangelo che va letto, proclamato e meditato un po’ di più.

Dal Vangelo secondo Giovanni:

In quel tempo Gesù disse alle folle dei Giudei: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?” Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.

Parola del Signore.

Lode a te o Cristo.

Brevissimo attimo di silenzio, sempre necessario perché qualche cosina rimanga meglio nel cuore.

Preghiamo forte che le nostre famiglie amino l’Eucaristia, amino la domenica e la testimonino.

Padre nostro.

10 Ave Maria.

Gloria.

Eterno Riposo.

Per il Papa secondo le sue intenzioni: Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

Salve Regina.

Angelo di Dio.

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Canto: Salve Regina in latino.

SANTA MESSA

CELEBRATA DA DON FRANCESCO PAOLO VACCARINI ASSISTENTE SPIRITUALE DEL MOVIMENTO

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo                                  Amen

Il Signore sia con voi                                                                E con il tuo spirito.

Carissimi fratelli e sorelle,

ci ritroviamo qui questa sera, in questa decima domenica del tempo ordinario dopo che abbiamo vissuto le più grandi feste pasquali: pentecoste tre domeniche fa, adesso quelle di tutta la Pasqua, poi le feste del tempo ordinario che danno il tono al tempo ordinario, la festa della Santissima Trinità due domeniche fa, domenica scorsa la festa del Corpus Domini, quella che diventa l’appuntamento di Dio, Papà nostro per i figli, noi col Padre. E tutte le domeniche diventa il nostro raduno di figli di Dio in cui ci corroboriamo da figli di Dio, in cui riprendiamo quota, sentiamo la Parola di Dio, viviamo il mistero dell’amore di Dio, ce lo comunichiamo a vicenda e poi abbiamo il mandato: ANDATE IN PACE, appena si conclude questo momento forte come anche stasera e l’impegno quotidiano di portare Gesù, la Santissima Trinità nelle nostre case, nel nostro mondo.

Oggi riprendiamo il tragitto ordinario dopo tutto questo bagaglio grande che ci ricorda che tutte le domeniche sono tutte queste cose che ho detto. E non dobbiamo più dimenticarle, ogni domenica dobbiamo ricordare che ci sta la nascita di Gesù in mezzo a noi, ci sta quindi l’Avvento, il Natale, ci sta la Quaresima, la passione e morte, la Pasqua di Gesù, l’Ascensione, la Pentecoste (il dono dello Spirito Santo), siamo figli della Santissima Trinità, siamo nutriti da Dio stesso che diventa per noi cibo, corpo, sangue, anima di vita di Dio per noi. Che bello sapere che in ogni Eucaristia ci sta questo! E in ogni Eucaristia poi il Signore ci da il pizzico specifico di questa Eucaristia.

Guardiamo un attimo il pizzico specifico di questa Eucaristia. Ognuno deve guardare anche il suo specifico, perché Gesù parla a ciascuno di noi con le situazioni che c’ha, problematiche o gioia che magari io non conosco; lo specifico però generale è questo, che oggi è la prima domenica già (Sabato ma sono già i Vespri della domenica), la prima domenica di Giugno e Giugno è il mese del Sacro Cuore. Il cuore di Gesù è l’Eucaristia che ci dice: guarda che Dio ci da ogni domenica i cuori.

Quindi questo mese dobbiamo fare, – permettetemi una parola romanesca che è un po’ sgraziata, prendete il senso buono- bisogna fare un abbuffata di cuori di Gesù, non perdiamo di fare un abbuffata del cuore di Gesù che non ci stancherà mai. Allora anche la cosa più interessante che si incontra questa sera, il cuore di Gesù col cuore di Maria perché è il primo sabato del mese che è dedicato al cuore Immacolato di Maria, a Maria Santissima, ma proprio questa volta è la firma forte, perché oggi è proprio la festa, non capita tutti i mesi, la festa proprio precisa del cuore Immacolato di Maria dell’anno. Allora ci uniamo, come detto prima nel convegno, lo diciamo adesso nella messa, cari fratelli e sorelle, ci uniamo a Roma dove, ormai stanno concludendo anche loro, i movimenti Mariani si sono radunati a S. Pietro per celebrare la festa del Cuore Immacolato di Maria e consacrare le persone, le famiglie il mondo intero al cuore Immacolato di Maria. Allora quest’oggi, in questa messa si incontrano queste cose specifiche e per noi specificatamente è il raduno del Convegno annuale delle Famiglie di Maria che appunto oggi aiutano tutti quanti ad entrare in questo clima di amore e di consacrazione a Dio e a Maria.

Ricordo che domenica prossima noi cristiani abbiamo il dovere di sapere quello che facciamo dal punto di vista di testimonianza pubblica: ci sta un referendum, ognuno deve fare delle scelte proprio con i principi cristiani che Dio ci da, non con i principi propri dell’egoismo che vengono propagandati più forti possibili.

E allora facciamo un attimo un esame di coscienza, chiediamo aiuto e grazia al Signore di essere docili a quello che Dio ci dirà e soprattutto a quello che Dio ci darà: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue per te e per ciascuno di voi.

Signore pietà. Cristo pietà. Signore pietà.

Dio Onnipotente………..

Gloria a Dio…………

Preghiamo

O Padre che preferisci la Misericordia al sacrificio e accogli anche i peccatori alla tua mensa, fa che la nostra vita trasformata dal tuo amore si apra con totale dedizione a te e ai fratelli.

Per il nostro Signore ………………….

Facciamo una breve invocazione allo Spirito Santo, proprio per ascoltare la Parola di Dio con attenzione forte, come abbiamo fatto prima nel Rosario.

Vieni O Spirito Santo abbiamo bisogno di te. Che la nostra vita, il nostro cuore, sia pronto a comprendere e a vivere quello che la tua divina parola ci dirà in questo momento.

Canto: Spirito Santo

1a lettura

2a lettura

Canto: Alleluia

Vangelo secondo Matteo

Canto: Alleluia

 

Signore continua a mandarci il tuo Santo Spirito perché non parliamo a vuoto con il nostro linguaggio umano ma con il tuo linguaggio pieno di vita, pieno di amore che resuscita anche i morti. La tua parola è Gesù che entra nei cuori, che ci dona il tuo spirito e sa trasformare anche le nostre debolezze in forza, le nostre morti in vita.

Per Cristo nostro Signore.                                                     Amen

 

Maria, Madre delle famiglie                                                  Prega per noi

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo           Amen

Sia lodato Gesù Cristo.                                                           Sempre sia lodato

 

Io penso che non posso fare un commento diverso da quello che già ci ha fatto il Vescovo all’inizio del Rosario che abbiamo detto durante il convegno del Movimento delle famiglie. Lo richiamo per quelli che sono adesso, in questo momento nella santa messa. Il Monsignor Vescovo ci ha ricordato fondamentalmente due cose, parlando del Vangelo di oggi, il Vangelo della chiamata di Matteo, che poi dopo fa un banchetto dove si trovano anche i suoi amici, Pubblicani e peccatori, con i discepoli e con Gesù, ci ha detto:

Prima cosa che ciascuno di noi, ma addirittura famiglie intere sono chiamate come Matteo a seguire Gesù, questa sera siamo proprio invitati – Gesù che attraverso la sua divina parola  dice a ciascuno di noi che sta qui, alle nostre famiglie: figlio, fratello mio, seguimi! Ho bisogno di te, voglio te nel mio gruppo, nella mia famiglia, lo dice a ciascuno di noi, lo ridice anche a me sacerdote, a Don Adolfo, a chi anche è stato chiamato da tanto tempo, ci rinnova la chiamata.

Seconda cosa seguire Gesù vuol dire che dobbiamo essere un segno del regno di Dio già sulla terra, per cui nelle difficoltà della terra, perché queste non mancano, nei limiti della terra, noi dobbiamo già dare il sapore, iniziare già a sentirlo noi e a farlo sentire agli altri il sapore della vita eterna, del banchetto celeste. E bisogna far in modo che anche i più lontani si avvicinino. Questo non l’ha detto il Vescovo ma posso dirlo anch’io, un esempio: come se c’è un bel barattolo di miele e si avvicinano le api, così il Signore ha fatto con Matteo ma può fare con ciascuno di noi.

Matteo una volta che ha seguito Gesù ha fatto questo banchetto che già prefigura il banchetto che tutte le domeniche facciamo nell’Eucaristia domenicale e poi ricarichi di questa grazia, dobbiamo fare in modo da essere la mano per gli altri, perché Gesù dia la mano a tutti e tutti quanti possiamo fare una catena (questo lo ha detto il Vescovo) in cui trova la forza per andare in Paradiso, per raggiungere tutti quanti la meta celeste. Ma già da adesso qualcosa si deve vedere del Paradiso se no ci dicono: ma chissà se il Paradiso ci sta o non ci sta, e allora ognuno va per conto suo se non si vede fin da adesso un cambio di prospettiva, dove le famiglie che iniziano a stare con il Signore (abbiamo sentito le testimonianze), iniziano a godere qualcosa del Paradiso, qualcosa della conversione, qualcosa dell’amore, qualcosa della forza che supera la difficoltà.

Quindi noi siamo chiamati non singolarmente, ma tutti insieme, uno non si salva da solo, questo lo ha detto anche il Vescovo, ognuno è chiamato da Gesù ad essere l’amo suo che tutti possano pian piano incontrare Gesù e fare una grande famiglia bella che trasforma l’umanità fin da adesso

Il Signore ci ha dato un compito: noi siamo qui,  perché dobbiamo essere la nuova famiglia del mondo di oggi.

E’ Dio che ci chiama e ci dà la forza di farlo.

Allora sentite: la prima lettura ( Os 6,3-6) ci dice che ognuno di noi deve fare un passo importante, senza il quale non scocca la scintilla dell’amore di Dio dentro di me e dentro le famiglie

Diceva il Vescovo: – Devi convertire anche la tua preghiera, passando da una preghiera magari un po’chiusa, ad una  preghiera di banchetto, dove gli altri si avvicinano, dove gli altri sono compresi.

Questo è lo Spirito che ci accomuna, il Rosario non lo dico per la mia salvezza, lo dico per la salvezza di tutti, preghiamo gli uni per gli altri.

Avete visto che belle testimonianze che sono venute fuori?

Continuiamo su questa strada, preghiamo gli uni per gli altri, mai più uno preghi solo per se stesso.

Allora la prima lettura ci dice che la conversione è la prima cosa da fare: conversione vuol dire  cambiare rotta.

Anche nelle nostre pratiche cristiane, nei nostri modi di pregare, purtroppo abbiamo una mentalità che non è quella vera  di Gesù.

Abbiamo sentito i Farisei nel Vangelo (Mt 9, 9-13), che erano criticoni, perché  qualcheduno entrava in più nella loro cerchia,  nella cerchia di Gesù. Non volevano che alcuni sporcassero la faccia della loro reputazione, che entrassero dei peccatori dentro casa loro. Invece Gesù li andava proprio a cercare.

Così dobbiamo fare noi: : desiderare che tutti entrino nel mio cuore, nella mia preghiera, nella mia vita, nel Paradiso.

Se facciamo l’esame di coscienza, compreso me, sono convinto che ciascuno di noi ha qualcheduno, magari anche sentito attraverso il telegiornale, magari lontano, che  non vorrebbe vicino a sè in Paradiso. Tutti abbiamo qualche tentazione su questo, tutti abbiamo qualche cosa che ci dà fastidio, qualche Giuda che ci ha tradito. Anch’io qualche tentazione ce l’ho.

Ma Gesù vuole che tutti siano salvi.

E il cristiano deve partire da una conversione di perdono  radicale, che ci fa uscire fuori da noi stessi.

Ho detto una cosa un po’ pesantina, ma è quello che chiede il Signore.

La prima lettura ci dice:” Affrettiamoci a conoscere il Signore, la Sua venuta è sicura come l’aurora”

Affrettiamoci , non rimandiamo, perché noi non sappiamo quando il Signore busserà alla nostra porta , per dirci: – Vieni con me-

Questo affrettarsi è la conversione, è passare da una mentalità umana nostra, anche di vita cristiana, al modo di pensare e  di sentire di Gesù, che vuole tutti salvi.

Perché, attenzione, se io escludo qualcuno dalla salvezza, non sono della carne e del sangue di Gesù.

Vedete che c’è da convertire qualcosa?

Non vuol dire che è facile, che mi piace, che sento….

Il sentire non è del cristiano; si può anche sentire, però il cristiano non si basa sul sentire, ma si basa sull’amore, che è anche sacrificio.

Allora in questo momento dobbiamo  tutti quanti fare una preghiera, perché vogliamo che anche la persona più lontana da Dio possa vedere la luce di Dio, e abbracciarla, anzi lasciarsi abbracciare da Dio.

Facciamo in  un attimo di silenzio,  faccia ognuno di voi un po’ questo sforzo di preghiera,  con il proprio cuore.

Diciamo a Gesù: – Gesù, io faccio fatica, ma, Signore, io , in questi giorni, voglio crescere un po’ di più  in una preghiera che sta dietro alla salvezza di tutti.

Ecco le “Famiglie di Maria”, che pregano il Santo Rosario le une per le altre, perché vogliono che tutti si salvino.

E’ questo lo spirito; ma prima la conversione di me, del mio cuore, altrimenti sono chiacchiere, facili a dirsi.

Continua a fare questa preghiera e ricorda che ogni volta che vai alla Messa e devi dare la mano per lo scambio della pace, devi pensare a quello con cui più lontanamente vorresti scambiarti la pace.

Ultima cosa, è la seconda lettura.(Rm 4, 18-25)

Per arrivare ad essere come questo Matteo, che fa questo  banchetto per tutti gli amici che entrano nella famiglia di Dio, bisogna convertirsi.

La seconda lettura ci indica una piccola cosa pratica, per aiutarci.

Ci dà l’esempio del padre della fede.

Certamente da lì viene la forza, la leva, per fare il passo di conversione che vi ho detto.

Se non ci sta questa leva, il passo di conversione che vi ho detto diventa quasi assurdo, diventa la cosa che ci fa rigettare la fede cristiana.

Perché Dio magari ama me, ma quando, per esempio, uno vede uccidere davanti ai suoi occhi una persona cara, per lui la giustizia umana prevale. Come fai a desiderare che tutti si salvino? Hai ricevuto un torto così grande!

Allora ci vuole una forza molto più grande di quella umana, la forza di Gesù, che ci dà se stesso per nutrirci.

Io vengo in chiesa, perché ho bisogno della forza di Gesù per far certi passi; se sono già bravo, se certe scelte umane le posso fare, non c’è bisogno che io venga in chiesa.

Io vengo in chiesa, perché Gesù, morto e risorto, ci dà la sua capacità di morire e di risorgere. Ricevo questo nella domenica.

Quant’ è importante per le famiglie, per i cristiani, per il mondo intero, nutrirsi di Gesù, della forza, dell’amore, della capacità di vita di Gesù!

Se noi non possiamo gustare i segni della forza di Gesù,  la nostra vita diventa scialba, sciatta, incapace di reagire a tante provocazioni di non amore che ci stanno oggi.

Vengono allora una sporcizia di cuore, una rabbia, una stanchezza, una voglia di mandare tutto all’aria, spaventose…

Invece noi  dobbiamo avere la forza di Gesù.

E la seconda lettura di oggi ci dà l’esempio di Abramo, che, sperando contro ogni speranza, divenne il padre di molti popoli, perché credette fermamente in Dio, anche quando era al massimo dell’impossibilità di crederci..

Questa è la forza che ci dà Gesù nell’Eucarestia: – Questo è il mio corpo e questo è il mio sangue, che vi nutre, perchè abbiate questa capacità di amore e forza che vi fa superare tutte le debolezze di peccato, tutte le debolezze e limiti umani, tutte le incapacità di non amore che nel vostro cuore vuoi o non vuoi, ci stanno.

Maria Madre delle famiglie, prega per noi.

Maria, madre delle famiglie, aiutaci ad amare l’Eucarestia.

Maria madre delle famiglie, aiutaci ad essere famiglie di fede e di conversione profonda del cuore.