Incontro nella Cattedrale di Terni Sabato 13 Dicembre 2003
Dopo la preghiera iniziale, Don Francesco ha salutato tutti, in particolar modo coloro che venivano da fuori Terni.
Ci ha poi richiamato al clima natalizio, invitandoci ad imitare San Giovanni Battista, colui che ha annunciato Gesù.
Anche noi dobbiamo essere come Giovanni Battista, coloro che oggi, nel mondo attuale annunciano il Vangelo e preparano la strada al Signore.
Ciascuno lo deve fare nella realtà in cui vive, testimoniandolo con la propria vita.
Proprio il Vangelo di questa domenica, detta “gaudete”, ci invita a vivere con forza la gioia evangelica, anche nelle difficoltà che possiamo incontrare, perché l’Emmanuele, Dio, è con noi.
Catechesi di Don Francesco Vaccarini Assistente Spirituale del Movimento
( Testi tratti dalla registrazione)
Introduzione
Siamo qui per confortarci nella fede, nel cammino che la Vergine Santa ci sta indicando . Oggi ci sono persone provenienti da vari luoghi , le salutiamo . C’è gente venuta dal Nord Italia, da Milano, da varie parrocchie di Terni, da Spoleto, da Perugia , da Roma , da Narni, da Marmore.
E’ bello trovarsi insieme! La fede cristiana ci unisce. Siamo tutti quanti in cammino. Diciamo subito un’Ave Maria per questa comunità che rappresenta lo spirito dei figli di Maria .
Il mese scorso abbiamo parlato di questa statua che ci sta seguendo nei nostri incontri: è una statua fatta in Spagna e rappresenta la Vergine della Famiglia.
Essa ci ricorda un brano del Vangelo quando la santa famiglia di Giuseppe e Maria presenta il bambino Gesu’ al Tempio e come era tradizione, offre due tortore.
Come potete vedere anche la nostra Vergine ha tra le mani strette al petto, due colombe che all’interno hanno una fede nuziale, a simboleggiare gli sposi e la loro famiglia . Questo anche per noi ha un significato molto grande, per noi che ci affidiamo alle mani e al cuore di Maria.
Ringraziamo il Signore: anche le immagini esterne ci aiutano.
Come programma ora faremo un momento di catechesi, qui in Cattedrale come ha voluto il nostro Vescovo , continuando nello spirito che la Madonna ci sta chiedendo.
Perche’ è facilissimo perderlo, è facilissimo lasciarsi prendere dalle cose, ad esempio dai problemi dell’organizzazione ora che siamo diventati più di 1500 famiglie.
So che stanno pregando in tante parti d’Italia e del Mondo. So che alcuni gruppi stanno facendo quello che stiamo facendo noi .
Noi siamo la cittadina pilota e non perché siamo più belli o più bravi , ma semplicemente perche’ la Mamma Celeste, questo Movimento della Santificazione delle Famiglie, l’ha voluto qui.
Ma non lo ha voluto solo qui, lo ha voluto anche in altre parti
Anche loro hanno avuto la stessa ispirazione senza che avessero saputo nulla di noi.
Accadono cose veramente molto particolari; è il Signore che sta lavorando.
Quindi non siamo noi.
Noi dobbiamo solo occuparcene e non preoccuparcene. Fare cioè quello che ci compete e non altro.
D’altronde questo è anche lo spirito della famiglia cristiana, che non si deve preoccupare se a volte manca il lavoro, mancano i soldi , a volte il pane.
Se è cristiana se ne deve solo occupare, cioè deve fare la sua parte, deve rimboccarsi le maniche, fare tutto quello che può fare e avere tanta fiducia nella provvidenza di Dio.
Il pericolo grosso è che in una societa’ dei consumi, della tecnica, della tecnologia, siamo presi dai consumi, tutti vogliamo sentirci un po’ manager, e tutti corrono, anche le persone più semplici e più povere, altrimenti non sei moderno, non sei del mondo di oggi.
Invece noi non vogliamo essere del mondo di oggi , noi vogliamo essere del mondo di
sempre : del passato ,del presente e soprattutto del futuro, di Dio!
Le nostre famiglie devono vivere questo spirito.
Dovremmo anticipare il futuro, per quelli che siamo.
Anche se piccoli possiamo essere un piccolo anticipo della vita eterna anche su questa terra, dove c’è da combattere; però combattere come già da angeli del Paradiso.
Io sono qui come sacerdote, come guida spirituale semplicemente, per voi.
Per non perdere mai la direzione, perché è facilissimo disperdersi.
Vorrei che adesso ci disponessimo per aprire il cuore, per vivere meglio questo spirito.
Oggi farò una catechesi su questo senso da riprendere, alla luce delle domeniche che abbiamo in questo periodo di Avvento e di Natale. Prima di iniziare la lettura del Vangelo invochiamo lo Spirito Santo.
Ora ascoltiamo il Vangelo di questa III Domenica di Avvento (Lc 3,10-18 ),
Sapete che il nostro cammino non è legato a quello che può dire don Francesco o chiunque altro di voi ma a quello che ci dice il Signore: Domenica terza di Avvento
La famosa Domenica Gaudete ci richiama alla gioia del Natale, anticipato nel cammino penitenziale di Avvento.
E’ una luce nel pellegrinaggio della vita di un cristiano, dove le lotte contro il male, il peccato, Satana, la morte, sono continue.
Ma dobbiamo essere sempre nella gioia, perché è con noi il nostro Papà: è con noi l’Emmanuele il Dio con noi.
(E’ seguita la lettura del Vangelo.)
Riflessioni
Ora dobbiamo fare nostre le parole che abbiamo ascoltato. Qui ci sta lo Spirito di Gesù,
che ci viene oggi promulgato dalla Chiesa proprio come vuole il Signore.
Dopo questo momento nasce un attimo di risonanza, cercando in voi di vivere questo spirito che dal Vangelo promana, individuandone le conseguenze, proprio come Movimento delle Famiglie impegnato nella recita del S. Rosario il Martedì, alla luce anche del proclama del Papa dell’Anno del Rosario.
Dopo potrete anche intervenire portando le vostre testimonianze.
Comunque prima ancora della S. Messa che rimane un fatto importantissimo, voglio ricordare che oggi la cosa semplice, umile, che riguarda il nostro Movimento è il Rosario del Martedì, la Messa della Domenica, la vita quotidiana cristianamente e semplicemente vissuta , senza disperdersi in quello che fanno altri gruppi simili al nostro, perchè la nostra identità è la povertà, l’umiltà, la semplicita’ del Rosario del Martedì, la consacrazione a Maria, Madre delle Famiglie, e la preghiera di ogni famiglia per tutte le altre e viceversa.
A questo dobbiamo pensare : al resto ci pensa il Signore.
Attraverso questa sincerità di umiltà e di povertà diventiamo annunciatori del Vangelo.
Avete sentito che il Vangelo è formato da due parti. Nella prima parte la figura principale è Giovanni .
Facciamo subito una applicazione .
Chi è Giovanni oggi? E’ l’annunciatore.
In questo momento io lo sono per voi .
Ma anche voi siete Giovanni Battista, nelle vostre case, nel posto di lavoro, che preparate la strada per gli altri, al Signore che viene.
Siamo in clima natalizio. Natale vuol dire che noi siamo sempre come bambini che rinascono continuamente e crescono.
La nostra nascita come figli di Dio è sempre attuale, sempre rinnovata.
Il tempo forte dell’inizio dell’anno ci mette subito davanti che il cristiano deve essere la profezia dell’eterna giovinezza, perché egli è creato da Dio e deve testimoniare tutti i giorni la novità della vita.
Natale , Giovanni Battista, ognuno di voi come Giovanni Battista!.
Occorre rinnovare il nostro Natale, cioè occorre rinnovare il nostro Battesimo.
Se fino ad oggi non abbiamo fatto un cammino battesimale serio; con l’Avvento ed il Natale dobbiamo recuperare questo cammino, altrimenti vuol dire che lo abbiamo vissuto alla “stracca”, senza coscienza. Tutti gli anni dobbiamo riscoprire meglio il nostro Battesimo.
Applicazione.
Noi prima di essere genitori, cattolici, cristiani, sacerdoti, Papa, vescovi, dobbiamo recuperare la dimensione di figli di Dio.
Se non siamo figli, come genitori facciamo male il compito di paternità e di maternità che Dio ci ha donato, come cattolici quello di cattolici , come vescovi quello di vescovi , come Papa quello di Papa.
Figlio significa anche essere discepolo: Gesù è stato discepolo di Maria, figlio di Maria.
Anche noi ci dobbiamo sentire discepoli e non maestri.
Vedete come Gesù è grande : nel Vangelo di oggi ci mette davanti Giovanni Battista, per dirci che anche Gesù ha voluto qualcheduno che gli preparasse la strada.
Ma Dio ha bisogno di qualcheduno che gli prepari la strada?
Quanto sei umile Signore! Siamo noi che a volte perdiamo l’umiltà .
Dobbiamo recuperare questo spirito, guardare l’umiltà di Dio che ha bisogno di poveri uomini che credono nel preparare il suo cammino, e noi siamo questi poveri uomini che credono e qui c’è la novità nostra, nel sentirci bambini, perchè non posso mai presumere di essere un adulto in senso presuntuoso, ma devo essere sempre Giovanni Battista vestito di pelli, nel deserto, nell’umiltà, nella preghiera, ma con coraggio, che non viene dalla nostra pretesa, ma perché è il Signore che ci dice : “ Va e fa come Giovanni Battista”. E Giovanni Battista deve fare e insegna anche agli altri a fare quello che ci chiede Dio.
Questo è il primo punto.
Poi Giovanni battista parla, parla a tutti, anche a quelli che vengono esclusi dalla società o dalla fede, perché tutti abbiamo la possibilità di essere salvati, parla a tutte le folle.
Poi fa due specificazioni : col Vangelo di Luca, col Vangelo della misericordia, e fa capire che il Vangelo ci riguarda tutti, nessuno escluso.
Allora la gente fa una domanda di fondo e chiede a Giovanni Battista cosa dobbiamo fare?
Come voi lo chiedete a me . Questa è la domanda di oggi.
E lo dice, lo dice a me, a te , a tutti: ai peccatori, ai pubblicani, ai farisei, anche a quelli che per la gente del posto erano da escludere completamente dal piano di Dio; perché il Vangelo, il Vangelo della misericordia, della salvezza, il Vangelo di Gesù deve arrivare a tutti.
E risponde cosi’ : “ esattamente fate quello che faccio io”. .
Cioè voi dovete imitare me, ciascuno nel proprio campo, con amore e con equilibrio, senza un grande attaccamento alle cose, per cui ai soldati lui dice: “ contentatevi delle vostre paghe”; all’esattore delle tasse: “non estorcete, pretendete solo quanto è stabilito dalla legge”.
Ognuno è chiamato a fare il suo tipo di penitenza: cioè fare bene il proprio dovere e farlo nello spirito di Gesù e nell’amore degli altri.
Per le famiglie è la stessa cosa, ognuno deve essere se stesso.
Ogni famiglia deve essere se stessa.
Cosa vuole la Madonna nella mia famiglia? Che evangelizzazione devo fare?
La seconda parte ci mette davanti un Giovanni Battista che non prende nessun posto di Gesù ma è solo un indicatore chiaro, pulito, vero fino in fondo di Gesù .
È lo spirito che va ad alimentare Giovanni Battista, che dice : “io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei suoi sandali “ ( Rif. Lc 3,16-17).
Giovanni Battista, che è di riferimento nella nostra vita, non parte dalla nostra forza, perché la forza noi ce l’abbiamo solo dal Signore, ma dalla chiamata che Dio ci fa, e ci dice: “ non guardate me guardate Lui , perché io sono solo una freccia che indica Colui che è e quello che farà con lo Spirito Santo”.
Quindi concludo:
Vedete bene che il Vangelo di oggi ci dà la base di quello che deve essere ogni cristiano ed ogni famiglia: come Giovanni Battista.
Prendiamo coscienza allora che siamo come dei cartelli indicatori, col nostro comportamento col nostro fare.
Mossi dallo Spirito Santo, dobbiamo fare , perché Dio ci ha dato tutte le potenzialità,
nella persona e nella mia famiglia.
Devo fare , perché sia un evangelizzatore con la mia identità, e operare perché il Signore sia contento di me, e sia indicato da me , dalla mia famiglia e gli altri possano anche loro entrare dentro questo circolo di comunione e di scambio di fuoco e di amore che è lo Spirito Santo.
Maria Regina delle Famiglie Prega Per Noi.
(Ciro)