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Incontri Annuali

Incontro Annuale 7 Giugno 2003

Sabato 7 Giugno si è tenuto nella Cattedrale di Terni l’incontro delle “Famiglie di Maria” con Sua Ecc. Mons. Vincenzo Paglia. E’ stato un dono grande, che il nostro Vescovo ci ha voluto fare, dono che ci ha riempito l’animo di gioia e che ci ha incoraggiato ad andare avanti.

INCONTRO DELLE FAMIGLIE CON SUA ECC.  MONS. VINCENZO PAGLIA,
NELLA CATTEDRALE DI TERNI, IL 07/06/2003

Il calore paterno con il quale siamo stati accolti dal nostro pastore e la collaborazione di tante persone nel preparare l’incontro hanno reso l’esperienza veramente bella.

E’ iniziato alle ore 16,45  con una relazione di Graziella Rasile, che ha riproposto i motivi di fondo del Movimento ed ha fatto una panoramica delle esperienze di questi primi tre anni.

Successivamente Rosy Bizzarri ha presentato delle persone, che hanno offerto ai presenti una loro testimonianza legata alle “Famiglie di Maria: hanno parlato Claudia, Ciro, Alessandra, Elena e Goliardo.

Terminate le testimonianze, è cominciato il Santo Rosario , meditato dal nostro Vescovo e arricchito da  bei canti, che hanno accompagnato tutta la serata.

Intensa è stata la partecipazione alla Santa Messa, concelebrata da Mons. Vescovo, da Don Francesco Vaccarini, nostro assistente spirituale, da  Don Alessandro Rossini, partecipe del Movimento, e da altri sacerdoti.

All’omelia il nostro Vescovo ha rivolto alle famiglie delle bellissime parole, che presentiamo qui di seguito.

Oltre ad aver detto che lui è molto contento della nostra esperienza, ci ha offerto un dono, che non avremmo mai osato sperare: CI HA INVITATO A CELEBRARE LA MESSA DI OGNI PRIMO SABATO DEL MESE IN CATTEDRALE. Anzi, sottovoce ci ha detto che la celebrerebbe volentieri lui, naturalmente , ci rendiamo conto, nei limiti delle possibilità offerte dai suoi impegni.

Ha aggiunto che ha già molte idee per noi.

Tutto questo ci onora e ci dà tanta gioia.

Da parte nostra, metteremo a disposizione tutte le nostre povere forze.

Ringraziamo il Signore che ci ha dato un Pastore che sa apprezzare anche piccoli come noi, e cantiamo con la nostra Madre Celeste:

“L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio  salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”.

OMELIA DI SUA ECC. MONS. VESCOVO VINCENZO PAGLIA

Erano passati cinquanta giorni dalla Pasqua e centoventi seguaci di Gesù (i Dodici con il gruppo dei discepoli assieme a Maria e alle altre donne) stavano radunati, come abitualmente facevano, nel cenacolo. Dalla Pasqua in poi, infatti, non avevano smesso di ritrovarsi assieme per pregare, ascoltare le Scritture e vivere in fraternità. Potremmo dire che anche voi, da tre anni, continuate a raccogliervi spiritualmente per pregare il Signore in compagnia di Maria. Sì, “Le famiglie di Maria” formano come un cenacolo spirituale, un cenacolo fatto di cuori di carne non di mattoni; e in questo cenacolo, voi tutti e voi tutte, con Maria invocate assieme il Signore perché mandi il suo Spirito a proteggere le vostre famiglie. Sono rimasto contento quando ho saputo di questa iniziativa. E ho voluto che questa sera, come a ricordare i primi giorni di giungo del 2000, quando iniziò questa recita del rosario, ci ritrovassimo in cattedrale qui a Terni. Perché? E’ l’anno della preghiera con il rosario per la pace. Giovanni Paolo II ha invitato l’intera Chiesa cattolica a pregare con questa santa catena perché la pace scenda sulla terra, purché terminino le guerre, perché l’amore finalmente prevalga sull’odio e sull’indifferenza. Il mondo intero, a partire da ciascuno di noi e delle nostre famiglie, ha bisogno della Pentecoste, ha bisogno di una grande effusione d’amore.

Alla vigila di questa memoria così importante ci siamo raccolti insieme per recitare il rosario e celebrare questa santa liturgia eucaristica. Vogliamo prepararci a vivere con cuore aperto la festa della Pentecoste, la festa dell’effusione dello Spirito. Sentiamo vere le parole che Gesù aveva detto ai discepoli nel giorno dell’Ascensione: “voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”(Lc 24,49); e durante l’ultima cena: “E’ meglio per voi che io me ne vada; poiché se non me ne vado, il Consolatore non verrà a voi”(Gv 16,7). I discepoli avevano bisogno di un Consolatore. E chi di noi, care sorelle e cari fratelli, non ne ha bisogno? E non ne hanno bisogno i nostri figli, i nostri mariti, i nostri genitori, i nostri nipoti, questa nostra chiesa diocesana e l’intero mondo? Scrive Paolo: “Tutta la creazione geme e soffre fino alle doglie del parto”. Sì, il mondo aspetta la pace, e geme finché non arriva. C’è troppo poco amore in giro, c’è troppo egoismo nel mondo e dentro i cuori degli uomini e delle donne. E noi tutti lo sappiamo bene. Abbiamo ascoltato il racconto della Torre di Babele. Gli uomini volevano costruire una torre alta che avrebbe dovuto raggiungere sino al cielo. Insomma volevano essere padroni anche del cielo, anche di Dio. Era il loro orgoglio. Era come se dicessero: non abbiamo più bisogno di Dio, ce la facciamo da noi! Ma cosa accadde? Ben presto l’egoismo di ciascuno prevalse. E, come ben sappiamo per esperienza, quando ciascuno lavora solo per sé, immediatamente vede l’altro come concorrente, come nemico. L’orgoglio che li univa, subito li travolse. Non si compresero e si dispersero (Gn 11,1-9). La dispersione della Torre di Babele è un racconto antico; ma in esso si descrive la vita ordinaria dei popoli sulla terra, spesso divisi tra loro e in lotta. Ma è anche la storia vicina a noi: spesso si vive ciascuno per proprio conto, ciascuno pensando solo a sé, e nessuno bada al bene comune, al bene della famiglia, al bene della comunità, al bene di tutti gli uomini. E così termina la pace e inizia la guerra.

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Mi raccomando, care “Famiglie di Maria”, praticate con frequenza questa lingua del Vangelo! Sapete bene che se uno non parla diventa muto. Ebbene, recitate il rosario e saprete parlare anche voi. E tutti vi comprenderanno. Non è accaduto così per voi? Avete iniziato in pochi ed ora siete in molti, e non solo a Terni, ma anche in altre città d’Italia. E’ quel che accadde a Pentecoste: Pietro iniziò a parlare e tanti lo ascoltavano parlare nella loro lingua. Insomma davvero il Vangelo è di fuoco, appunto come quelle lingue come di fuoco che scendevano sul capo dei discepoli riuniti nel cenacolo con Maria. Del resto Gesù cosa ci ha detto? “Chi ha sete venga a me e beva…e fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo cuore”. Care sorelle e cari fratelli, il rosario ci fa bere l’acqua pura dalla fonte. Beviamola tutti i giorni, beviamola sempre. E noi stessi diventeremo sorgenti di misericordia, di amore, di bontà, di fraternità. Insomma la “lingua” del Vangelo è come una fontana zampillante, è come una fiamma di fuoco. Tutti vengono dissetati, tutti vengono bruciati di amore. E’ quel che accadde quel giorno a Pentecoste. E’ quel che mi auguro continui ad accadere qui a Terni e in altre città italiane e, perché no, anche del mondo.

RELAZIONE DI GRAZIELLA RASILE

Saluto iniziale e presentazione del Movimento

Siamo radunati qui oggi, come famiglie che hanno accolto l’invito del Santo Padre, in questo anno del Rosario, famiglie che già da tempo avevano iniziato un cammino sotto la guida e la protezione di Maria.

Ringraziamo il nostro Vescovo, che ha voluto questo incontro assembleare di preghiera e di sostegno reciproco e lo ringraziamo anche per la data che ha scelto: è, infatti la vigilia di Pentecoste, il primo sabato del mese, nel quale siamo soliti celebrare la Santa Messa per le famiglie; è il primo sabato di giugno, giorno nel quale festeggiamo l’anniversario della nascita delle “Famiglie di Maria”.

Abbiamo cominciato ad unirci in un patto di preghiera reciproca tre anni fa, nel giugno del 2000.L’ispirazione è nata nel cuore di due persone, che desideravano tanto avere una famiglia che camminasse unita nella fede, ma si è poi diffusa provvidenzialmente a tante altre famiglie, residenti in varie località, che oggi sono unite nella preghiera, nello spirito, anche se non fisicamente vicine.

Ci proponiamo come fine specifico, di promuovere la santificazione della famiglia, sul modello di Dio, Famiglia Trinitaria, della Sacra Famiglia di Nazareth e di esempi di famiglie sante.

Il nostro impegno specifico è la recita del Santo Rosario ogni martedì, come affidamento delle famiglie a Maria e come sostegno spirituale reciproco. Contemporaneamente invitiamo le famiglie, o le singole persone, già avviate in un cammino di fede, a vivere il proprio Cristianesimo secondo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, in particolare curando la normale vita quotidiana.

Un grazie sentito va anche a Don Francesco Vaccarini, che ha saputo fin dall’inizio riconoscere questa ispirazione, ci ha aiutato ad accoglierla ed a mantenerla nella sua semplicità, accompagnandoci in un cammino di fede, che speriamo di proseguire con la sua guida.

Salutiamo e ringraziamo tutti i presenti e portiamo anche il saluto di tante persone lontane, che con rammarico non sono potute venire, ma che per telefono ci hanno raggiunto assicurandoci la loro unione spirituale con noi. Purtroppo siamo in un periodo di conclusione di tante attività, periodo di pellegrinaggi precedentemente programmati o di sacramenti.

Salutiamo anche coloro che sono qui senza conoscerci, o persone di altri gruppi, come “La famiglia del Cuore Immacolato di Maria”.

Pensiamo sia bene, in un occasione come questa fare una piccola panoramica della realtà che ci accomuna, a tre anni dall’inizio dell’ esperienza .

Il Movimento, se così si può chiamare, tocca tante città d’Italia ed anche qualche località estera. Comprende, ad oggi, 1235 famiglie iscritte, più tante altre  che non ci hanno fatto pervenire il loro nome, ma che attraverso nostri aderenti, hanno conosciuto l’impegno che ci siamo dati e si uniscono alla nostra preghiera del martedì.

Ci siamo resi conto, attraverso l’esperienza diretta, che molti di quelli che aderiscono al Movimento hanno un gran desiderio di conversione di sé e della propria famiglia:

  • credono che Gesù è il bene più grande, l’unica salvezza che si può donare ai propri cari;
  • sono coscienti che da soli sono troppo deboli per trasmettere questo dono, perciò si affidano a Maria, che può condurci tutti a Gesù;
  • pur non sapendo come e quando ciò accadrà, sono convinti che, se affidano la propria famiglia a Maria, pregando gli uni per gli altri, in particolare con il Santo Rosario, Ella stessa si farà guida e maestra di ciascuno in un cammino di santità.

Aderenti al Movimento

 Nel Movimento sono presenti:

  • famiglie che camminano già unite nella fede;
  • coppie che pregano insieme, ma hanno i figli un po’ indifferenti, se non proprio contrari ad essa;
  • un gran numero di persone singole (in maggioranza donne).

Dall’esperienza che stiamo vivendo, ci rendiamo conto che, in genere, l’uomo che scopre il Signore è più radicale, per cui, quando ciò accade,ma non è frequente, è lui che trascina la famiglia, specialmente la moglie.

Nella famiglia in cui marito e moglie camminano insieme, per i figli è più facile seguire i genitori, anche se non sempre ciò è scontato.

Di solito è la donna che arriva per prima alla fede e la desidera per la sua famiglia.

Quando in una famiglia  soltanto la donna vive la fede, questa quasi sempre trova grosse difficoltà..

bbiamo conosciuto donne denigrate dal marito, umiliate come stupide e bigotte, ricattate per il loro credo.

Alcune ci hanno raccontato con quante piccole astuzie e con quanti sacrifici riescano a ritagliarsi momenti di preghiera o uscite per partecipare ad incontri con gruppi ecclesiali e succede che debbano pagare la loro fedeltà al Signore a caro prezzo.

Chi non crede spesso è convinto che la donna sia proprietà della famiglia e che, per prima cosa, ella debba servire a quello che è considerato l’interesse primario della famiglia stessa,in particolare quello materiale immediato, se non ai capricci del marito o dei figli.

Eppure, nonostante tutto questo, esse sopportano con pazienza, offrendo i sacrifici al Signore per le persone che amano, usano tanti piccoli espedienti per mantenere la calma in tutti, pregano la Mamma Celeste e sperano nel suo aiuto.

All’interno delle famiglie esistono purtroppo tante situazioni  di disordine e di sofferenza: molte di queste riguardano i rapporti tra i coniugi.

Ci sono, tra gli aderenti, mogli abbandonate dal marito per un’altra donna.

Si sono unite a noi, perché desiderano pregare con più forza per la salvezza dell’anima del consorte, prima che per il suo ritorno.

Anche quando lui si è formato un’altra famiglia, seguitano a pregare per lui, convinte che davanti a Dio il vincolo del sacramento del matrimonio non si cancelli.

Succede che alcune mogli seguitino ad accogliere in casa il consorte che ha l’amante e che continuino a cucinare,lavare, stirare per lui.

Abbiamo chiesto ad alcune di queste perché continuassero a fargli i servizi e come facessero a trovare la forza per andare avanti così.

Ci hanno risposto che diversamente non vivrebbero secondo l’esempio di Amore che Gesù ci ha dato.

Molte coppie pregano perché vedono i loro figli fondare la loro esistenza esclusivamente su interessi effimeri, che li portano ad una vita disordinata.

Sappiamo quanto sia problematica la realtà dei giovani oggi, specialmente per quanto riguarda il formarsi una loro famiglia: molti non se la formano proprio, alcuni si sposano e si separano presto, altri convivono o si sposano civilmente con persone divorziate.

Da genitori che conoscono ed amano il progetto di famiglia proposto dalla Chiesa, queste ultime situazioni sono vissute con tanto dolore.

Ci sono anche alcuni genitori, per ciò che conosciamo pochi per fortuna, che hanno dei figli finiti in delle sette. Vivono questo come una grande tragedia, ma seguitano ad amarli, a pregare per loro, sono sempre pronti ad accoglierli.

Frutti della preghiera

Dai contatti intercorsi con le persone che aderiscono al Movimento, abbiamo notato che le richieste più frequenti sono richieste di preghiere:

  • perché ciascuno possa vivere nella libertà la propria fede;
  • perché la fede venga condivisa prima di tutto tra i coniugi;
  • per l’ordine, la pace e l’unità della famiglia.

Iniziando questo lavoro di preghiera, si cominciano a vedere i primi frutti.

  • Si sono formati tanti gruppetti di persone che ogni martedì, invece di pregare da sole, si riuniscono insieme, tra amici, tra vicini di casa o presso anziani e portatori di handicap. Ci è giunta notizia anche di due gruppi che si riuniscono in chiesa  il martedì mattina.
  • Sono nate e stanno nascendo molte nuove amicizie: si sta veramente sperimentando l’Amore del Signore, che circola tra di noi e ci fa sentire fratelli, in cammino verso la stessa meta.
  • Ci si telefona per sostenerci a vicenda con la preghiera; ci si apre il cuore  come se ci si conoscesse da sempre. Condividiamo non solo le preoccupazioni,  ma anche i piccoli passi che la Madonna ci aiuta a fare, perché siamo sicuri che ogni piccolo traguardo raggiunto ci avvicina un poco a Gesù.
  • Molte coppie hanno cominciato a pregare insieme. Sono comprese tra queste anche persone che erano molto attive nella Chiesa, ma che non avevano tale abitudine.
  • Ci vengono fatti conoscere segni di miglioramento nella vita cristiana di  alcune famiglie: maggiore regolarità alla partecipazione alla S. Messa domenicale ed ai sacramenti, comparsa di degni di vita cristiana nella vita di tutti i giorni ( benedizione reciproca dei coniugi o dei genitori verso i figli, benedizione dei pasti…).
  • Amore ed abitudine alla recita del S. Rosario.

Abbiamo incontrato persone che non sapevano pregarlo: glielo abbiamo insegnato; altre lo conoscevano, ma non erano solite recitarlo. Ora molti dicono che non possono andare a letto la sera, se nella giornata non lo hanno recitato.

Inoltre, per sostenere meglio tutto questo cammino di preghiera, di formazione, di organizzazione, ogni primo sabato del mese Don Francesco P. Vaccarini celebra una Santa Messa per tutte le famiglie e tiene, per gli organizzatori e per quanti hanno la possibilità di recarsi a Marmore, mezza giornata di ritiro.

Abbiamo avuto notizia che altri due sacerdoti, uno a Grosseto ed uno a Torino, si sono impegnati a celebrare la Messa per le nostre famiglie, e naturalmente per tutte le famiglie, ogni primo sabato del mese.

Sono altri passi che la Mamma Celeste ci sta portando a fare.

Sappiamo di aver cominciato con un impegno minimo, ma ci siamo resi conto che al suo cuore di mamma, è bastato un piccolo gesto di affidamento sincero delle nostre famiglie a Lei, perché ci prendesse per mano e ci accompagnasse verso traguardi che non potevamo neanche immaginare.