STORIA

Graziella e Rosy a Medjugorje

ll Movimento nacque nei primi giorni del giugno 2000, durante un pellegrinaggio a Medjugorje.
Graziella Rasile e Rosy Bizzarri, due spose e madri, si trovavano in quel luogo senza le rispettive famiglie e vivevano un’intensa esperienza di fede con il grande desiderio di condividerla con i propri cari.
Sia nei colloqui con i veggenti, sia nelle catechesi di Padre Slavko Barbarich e di Padre Jozo Zovko, sentivano spesso ripetere che la Madonna desidera che si tornino ad avere nelle case, tutti i giorni, dei momenti di preghiera in comune, come si faceva un tempo, ad esempio, con la recita del Santo Rosario serale.
Le due signore, non avendo instaurato in passato questa abitudine, la videro molto lontana dal realizzarsi, quasi impossibile per il momento.
Pensarono, però, che laddove non potevano arrivare loro, potesse portarle Maria, con il suo aiuto e la sua intercessione presso il Figlio.
Decisero allora di fare ciò che era in loro potere: affidarono le proprie famiglie alla Madonna e si impegnarono ad unire le loro preghiere, perché avessero più forza.
Dati gli impegni di ciascuna e prevedendo le possibili difficoltà pratiche, decisero di recitare, ogni martedì, dovunque si trovassero, il Santo Rosario, per la famiglia propria e per quella dell’altra.
– Cominciamo noi, – si dissero – piano piano Maria plasmerà le nostre famiglie come Lei desidera.
Mai avrebbero pensato che la Madonna avrebbe utilizzato una preghiera ed un impegno così piccoli, per unire a Lei tante altre famiglie!
Una delle prime cose che fecero Graziella e Rosy fu il parlare di questa loro decisione con alcuni amici presenti al pellegrinaggio: i cognati di Graziella Ciro e Giuliana, Daniela, Bruna e Raffaella.
Con entusiasmo tutti si unirono nell’affidare le loro famiglie alla Madonna e nel recitare il Santo Rosario il martedì con la stessa intenzione.
Successivamente, abitando in realtà diverse, ciascuno portò al gruppo altri amici.
Graziella ne parlò con suo zio, Mons. Grasselli Francesco di Todi ed egli, non solo si unì con la sua preghiera, ma appoggiò e seguì con stupore l’espandersi della pratica del “Rosario del Martedì”.
Arrivati al mese di Aprile 2001, avevano aderito più di 90 famiglie.
Anche quell’anno Rosy e Graziella avevano in programma di andare a Medjugorie nei primi di giugno e sognavano di poter portare alla Mamma Celeste 100 famiglie.
L’occasione per raggiungere tale traguardo fu data dalla veglia di preghiera organizzata nella chiesa di San Paolo il 25 Aprile 2001: iscritto al numero 100 fu Don Francesco Paolo Vaccarini, ma nessuno pensava ancora che sarebbe stato successivamente donato al gruppo come assistente spirituale.
Intanto si andavano raccogliendo delle belle esperienze.
Alcune persone dicevano di aver visto dei piccoli progressi nelle loro famiglie.
Ad esempio, alcune donne affermavano di vedere i loro mariti più calmi, più disponibili nei confronti della fede; spesso riuscivano a pregare insieme a loro; altri dicevano di respirare un’aria più serena nella propria casa.
Nacque in alcuni il desiderio di riunirsi in piccoli gruppi , per pregare il S. Rosario il martedì, o tra amici, o presso qualche ammalato, o presso qualche anziano.
Ci si scambiavano telefonate per richieste di preghiere in situazioni particolari o perché nascevano amicizie nuove, vere: si trovava l’amica o l’amico capace di ascoltare e di condividere gioie e problemi, ci si aiutava a vedere tutto alla luce del piano di Dio.
Nell’estate successiva, Graziella sentì il desiderio di scrivere una lettera a Don Francesco Paolo Vaccarini, per illustrargli tutte queste cose, che stavano avvenendo.
Egli le rispose immediatamente e chiese di parlarne insieme, per esaminare meglio tutta l’esperienza, al fine di salvaguardarla dai possibili pericoli.
Venne spontaneo, e fu considerato un grande dono, poter affidare a lui la direzione e la custodia del gruppo, che intanto seguitava a crescere provvidenzialmente al di là di ogni possibile aspettativa.

Poco dopo che era stato superato il numero  di mille iscritti, Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, seppe dell’esistenza di quella che in pratica era ormai  una associazione e volle incontrarla.

Lì per lì, oltre alla sorpresa, fu grande  anche la preoccupazione degli organizzatori: si sentivano sì ricchi di un grande ideale, ma poveri in un cammino appena iniziato! Invece fu questa loro povertà, unita alla buona volontà, che egli apprezzò e incoraggiò.

Quando gli fu detto che in molte famiglie pregava solo la donna, mentre spesso i mariti vivevano lontani dalla fede, lui portò  l’esempio delle nonne russe, che sotto il regime comunista erano le uniche a poter parlare di fede e a poter  andare in chiesa, senza il pericolo di essere licenziate. Proprio loro avevano trasmesso la fede alle successive generazioni. E’ stato come se tutti si fossero sentiti dire:” Anche voi potete darvi da fare, per trasmettere e far crescere la fede nelle vostre famiglie! “

Mon. Vincenzo Paglia seguì lo sviluppo successivo dell’Associazione negli anni successivi. Per un po’ di tempo volle essere periodicamente informato sull’andamento dell’esperienza. Finchè  mantenne l’incarico di Vescovo di Terni, partecipò  ai  convegni annuali e  nel   2012 diede l’approvazione scritta dello Statuto.

Trasferito Mons. Paglia da Terni, per il  passaggio ad altro incarico superiore, l’Associazione  si è stretta intorno al  Vescovo suo successore nella Diocesi di Terni, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Piemontese.

Nelle catechesi che sono inserite nei “Convegni annuali” di questo sito, si possono leggere tutti gli insegnamenti e gli incoraggiamenti dei pastori, che si sono succeduti.

Nel corso di tutti questi anni  l’Associazione si molto allargata, nel numero degli aderenti ed anche nello spazio da loro abitato. Nei primi anni le iscrizioni si moltiplicavano, poi si è verificato un rallentamento in questa espansione, fortunatamente unito ad una maggiore consapevolezza nella scelta e nell’adesione al carisma proprio dell’Associazione stessa.

ll cambiamento della società, particolarmente rispetto alla famiglia, attaccata come mai era accaduto prima, ha fatto sentire i suoi effetti, soprattutto nelle generazioni più giovani.

D’altra parte, l’attenzione della Chiesa, con i suoi due sinodi sulla Famiglia, con le catechesi di Papa Francesco, sullo stesso tema analizzato nei vari aspetti,  per tanti mercoledì successivi, l’uscita di documenti appositi, come l’esortazione apostolica Amoris Laetitia, hanno  confermato la validità dello spirito dell’Associazione e la sua attualità in un periodo come questo.

Oggi, dopo 17 anni, dall’inizio del cammino associativo, viene confermata la fiducia nell’intercessione potente di Maria Santissima, alla quale vengono affidate tutte le famiglie, particolarmente con il Santo Rosario di ogni martedì, nel quale i membri dell’Associazione si trovano spiritualmente uniti.

Resta intatto e permanente  l’ideale della santità della famiglia , sempre possibile, perché se è grande la debolezza dell’uomo, infinita è la Misericordia di Dio.