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Notiziario Giugno 2009

Notiziario | Giugno 2009 | Anno 3 | Numero 16

Carissimi,

come tutti sapete, sabato 6 Giugno abbiamo tenuto il Convegno Annuale delle “Famiglie di Maria”.

Erano presenti tante persone di Terni e dell’Umbria, e c’erano anche persone venute da varie parti d’Italia.

Tante altre ci hanno telefonato, per farci sentire la loro vicinanza spirituale e la loro partecipazione affettiva.

E’ stato un pomeriggio di preghiera e di testimonianza reciproca. Ha rinvigorito la nostra fede nel Signore e  nella guida materna di Maria e ci ha dato nuovo entusiasmo per procedere nel cammino che abbiamo intrapreso.

Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia è venuto a portarci il suo saluto ed il suo incoraggiamento. Ci ha rivolto parole veramente illuminanti, che cercheremo di attuare con impegno nella nostra vita.

Unica preoccupazione è stata causata dalla salute di Don Francesco, che per un problema improvviso ad un tendine, ha dovuto farsi ingessare una gamba, proprio  quel giorno. Tuttavia, nonostante il disagio causatogli  dal dolore e dal non potersi muovere, con la sua grande fede ed il grande amore  è stato lì con noi, ci ha accolto ed  ha guidato il Santo Rosario.

Rivolgiamo a lui i nostri affettuosi auguri  di pronta guarigione ed anche il nostro sentito ringraziamento per la sua dedizione.

Don Adolfo, che insieme a lui ci è sempre vicino, ha concelebrato la Santa Messa e fatto l’omelia.

Ringraziamo il Signore, che per intercessione della Mamma Celeste, ci ha donato ancora un anno pieno di tante grazie e portiamo con noi, durante l’estate i doni che abbiamo ricevuto, per testimoniare con la nostra vita  il Vangelo di Gesù, ovunque ci troveremo.

Il Signore non va in vacanza, ma è con noi ogni giorno. Continuiamo, quindi, a pregare gli uni per gli altri, affidando le nostre famiglie a Maria, in particolare con il Rosario del martedì, anche se ci sposteremo da un luogo all’altro. Anzi, molte volte la Madonna ci ha chiamato a portare il Suo invito alla preghiera proprio in occasioni di riposo o di vacanza.

A nome di tutta l’Associazione, rivolgo un fraterno affettuoso saluto a tutte le famiglie, specialmente a quelle più in difficoltà e l’augurio di un’estate serena, che veda tutti noi crescere nella fede e nell’amore reciproco.

Graziella    

6 GIUGNO 2009

9° CONVEGNO ANNUALE

DELLE FAMIGLIE DI MARIA

 OMELIA DI S. E. MONS. VINCENZO PAGLIA

(trascritta da Graziella dalla registrazione sonora)

Sono molto molto lieto di venire qui, di darvi il mio saluto,  perché davvero posso dire : –  Vi conosco dal giorno stesso in cui siete nati e in qualche modo mi sento.. come dire? …San Giuseppe? Visto che siete soprattutto  mamme. E quando ho scelto la frase evangelica per quest’anno e per questo incontro, mi è venuto spontaneo  immediatamente scegliere quella di Gesù, dalla croce:

“Donna, ecco tuo figlio!Figlio, ecco tua Madre!”

(Gv 19, 26-27)

…  e da quel giorno, scrive l’evangelista Giovanni,  la prese con sé, a casa sua.

Da quello che sembrava il momento più drammatico, da quello che fece in fondo esultare i nemici di Gesù!..

Andarono tutti tranquilli a casa i capi religiosi, i capi politici, tutti, perché pensavano che finalmente taceva quella voce che aveva dato tanto fastidio… a loro, non ai malati, non ai poveri, non ai deboli, non a coloro che avevano bisogno, ma a coloro che volevano restare tranquilli sulle proprie  poltrone. Loro avevano messo fuori Gerusalemme Colui che diceva che bisognava voler bene a tutti, particolarmente ai più deboli. Costoro in quel venerdì santo, sembrava che gioissero, perché finiva tutto. In verità, con quella frase, Gesù mostrava che iniziava  l’amore, che iniziava una nuova fraternità. Quel giovane discepolo, prendendo a casa sua quell’anziana madre, ricominciava a vivere , ridava speranza ed era Gesù che lo aveva intuito e che lo ha suggerito, perché senza Gesù nulla possiamo .

Ma quel giorno  il Signore disse a Maria:

“…ecco tuo figlio”, come se lo sostituisse e al discepolo: “…ecco tua Madre!”,  come se Maria diventasse la sua madre. Potremmo dire che nasceva la Chiesa, nasceva la famiglia,  nasceva l’amicizia, non dal sangue, perché il discepolo e Maria non erano  né cugini, né parenti. Nacque  dal sacrificio di Gesù,  nacque dallo Spirito di Gesù, nacque dall’amore di Gesù.

Ecco, tutto quello  che voi vivete,  il rosario che pregate, le intenzioni che portate nel cuore, tutte sgorgano da quel momento.

So bene che nella vostra vita non mancano le croci e voi lo sapete meglio di me. Chi ce l’ha più piccola, chi ce l’ha più grande, ma poi per ognuno la  sua  è grave.

Ecco il senso di quello che voi vivete.

Anche Maria aveva la croce, eccome!  Anche Giovanni aveva la croce. E soprattutto Gesù l’aveva. Ma pensate:  Lui, Gesù, l ’unico che  avrebbe avuto diritto a dire: – Soffro!.. Sto male!.. Aiutatemi!… dalla croce che cosa ha detto? “Aiutatevi, andate  a vivere insieme”.  Ha pensato non a sé, ma agli altri.

Quando voi pregate, quando voi sgranate il Rosario, voi pregate certo anche per voi, ma pregate perché le croci di tutti siano più abbreviate, perché la speranza non muoia, perché nessuno pensi come pensavano  quei capi politici e  religiosi: – E’ finito tutto.

No, per noi non è finito nulla! Anzi può ricominciare una nuova vita come quel giorno due estranei, o meglio, due non parenti di sangue, si misero a vivere insieme: iniziava la Chiesa.  Iniziava quello che sta alla radice anche di noi. Se quel giorno quel giovane e quell’anziana madre non  si mettevano insieme, i discepoli si sarebbero dispersi. Tutti noi nasciamo da questa affermazione di Gesù:“…ecco tuo figlio! Figlio, ecco tua Madre!”

(Gv 19, 26-27) 

E  per noi la Madre è la Chiesa, è la Madonna, è la Madre di Gesù.

Ecco perché io sono contento che voi continuiate  lungo l’anno a pregare, che vi raduniate  ogni tanto  anche assieme, perché fa bene, vedersi fa bene, toccarsi… stringersi la mano, fa molto bene.

E oggi, che è la festa della SS Trinità, ecco, noi potremmo dire: siamo stati fatti a immagine della Trinità, cioè non ci piace stare da soli e andiamo verso la Trinità, quella casa grande con molte dimore, di cui Gesù ci ha parlato.

Il nostro marchio è la fraternità, è la comunione, il sentirci uno accanto all’altro, è quello che nacque quel giorno dalla croce e che il Signore continua a farci vivere lungo gli anni.

Ringraziamo Dio per questo seme che è nato.

Ringraziamo Dio per  questa iniziativa, che senza molti mezzi, lo so, continua. Ringraziamo Dio,  perché  potete vedervi,  potete pregare gli uni per gli altri, perché potete sostenervi, anche telefonarvi , perché no, anche chiamarvi, perché il Signore  vi vuol bene e voi siete ciascuno un  aiuto per l’altro. Siete un po’ un’immagine della Trinità, perché quello che vi unisce è  solo l’amore. Per  questo, io ringrazio il Signore per  la vostra vita, ringrazio  il Signore per quello che fate, e,  davvero, io credo che siete legati a quella famiglia  di Maria che nacque sotto la croce  e che continua  a vivere anche oggi.

E che il Signore  vi dia la gioia di continuare a sentirla e dia la gioia a tante altre famiglie di unirsi a tutti voi. Siate ambiziosi, non vi contentate, mi raccomando, non vi contentate! Dovete avere l’ambizione di raggiungere fino gli estremi confini della terra, come dice il   Vangelo di oggi.

Gesù ci dice: – Io sarò con voi!  Crescete, inventatevi quello che vi pare. L’importante è che facciate crescere l’amore e la consolazione su questa terra.

(A questo punto  il Vescovo ha voluto ricordare il suo primo incontro con noi, quando il “Progetto di Maria” non si era ancora svelato e quando ancora nessuno di noi  lo immaginava.

Era il giugno dell’anno 2000. Io e Rosy eravamo da qualche giorno tornate da Medyugorye, dove avevamo preso la nostra decisione di pregare entrambe per tutte e due le famiglie con il Rosario del martedì, affidandole a Maria. Eravamo colme del grande desiderio di vedere le nostre famiglie al completo unite in un vero cammino di fede. Sua Eccellenza, da poco nominato vescovo e da poco arrivato a Terni,  venne ad incontrare gli operatori pastorali della nostra parrocchia. Io mi trovavo lì come catechista e Rosy come operatrice nella Caritas. In un momento di intervallo dell’incontro, visto che stava iniziando la sua missione di pastore della Diocesi, mi venne spontaneo dirgli: – Eccellenza, faccia qualche cosa per i nostri uomini, perché le chiese di Terni sono piene di sole donne.

Egli bruscamente mi rispose: –  Signora, in Russia le nonne hanno salvato la fede!

Rosy era accanto a me. Lì per lì, rimanemmo tutte e due sorprese, ma dopo un attimo ci dicemmo: – Se in Russia le donne hanno fatto questo, chissà? Forse riusciremo a fare qualche piccola cosa anche noi!

Tutti sappiamo come la Madonna, poi, da quel piccolo seme, ha fatto germogliare un’Associazione che ha mosso tante famiglie in tutte le regioni italiane ed anche all’estero, in Europa e, a piccoli semi , in altri continenti, come l’America, l’Asia, l’Africa.

Il Vescovo,  ripensando al  momento del nostro incontro con lui in quel giugno del 2000, e intravedendo in quello l’azione dello Spirito Santo,  ci ha spiegato meglio come in Russia le nonne abbiano salvato la fede.

Settanta anni di ateismo, in quella che allora si chiamava Unione Sovietica, come un rullo compressore, avevano schiacciato tutto, dal punto di vista religioso.  A Mosca erano aperte solo tre chiese. Se gli uomini e le donne in età lavorativa fossero andati in chiesa, avrebbero perso il lavoro, sarebbero stati licenziati. Le uniche che potevano andare in chiesa senza pericolo di ritorsioni, erano le nonne. Ecco perché proprio attraverso di loro la fede in Russia si è conservata ed oggi rifiorisce.)

Ha poi così continuato:

Ebbene, finalmente le donne anche qui…

Avete capito che potete far  un sacco di cose? Viva le donne!!!

Davvero sono felice, davvero molto felice, perché voi avete capito che il Signore ha scelto i piccoli, i poveri, noi, i semplici, per fare cose molto grandi.

Nel 2000 né io, né lei, né voi, pensavamo che saremmo stati qua.

Quindi io tutt’altro sottovaluto: beate voi nonne e mamme che avete un poter infinito!

Ho donato alle famiglie della Diocesi un libro che contiene la Parola di Dio della messa di tutti i giorni, con il mio commento, perché sono convinto che nelle case è il luogo in cui si rinasce. Il nostro corpo, che è la Chiesa, è fatto di tante cellule, che sono le case.

Io oggi sono felice, ecco perché io chiedo a Dio di benedirvi, di colmarvi dell’abbondanza delle sue benedizioni, perché voi potete fare moltissimo, perché la preghiera cambia il mondo e i cuori.

Le organizzazioni … Noi stiamo a fare sempre riunioni , che non ne posso più…!

La preghiera cambia…

Ed ora do la benedizione sulle corone e su tutti voi

Ave Maria…

Il Signore Dio  Onnipotente,

per intercessione  della Madre sua Maria, volga il suo sguardo su tutti voi,

su voi che siete qui e su coloro che sono rimasti nelle loro case e nelle altre città,

sia misericordioso;

volga su di voi il suo sguardo

benigno e pieno d’amore

e vi accompagni

con la sua santa benedizione,

nel nome del Padre,

del Figlio e dello Spirito Santo.

Davvero crescete e pregate per tutti!

LA FAMIGLIA IN CAMMINO CON LA CHIESA

Carissimi, è Giugno, stiamo per iniziare il tempo estivo, finisce la scuola per i nostri ragazzi, tempo di  esami, in Italia e in Europa le votazioni … Come vedete, il nostro notiziario, seguendo le tappe della vita alla luce del cammino di fede, valorizza al massimo il senso di ogni mese, del tempo.

Ci sproni S. Paolo nel suo anno giubilare, che sta volgendo al termine alla fine di questo mese: “Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo Gesù per voi, pagani…. Penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero…A me,che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili  ricchezze di Cristo… Per questo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi  di tutta la pienezza di Dio”. (Ef 3,1-3. 8. 14-19).

TEMPO ORDINARIO NEL CUORE DI GESÙ

I Padri e il Magistero hanno insistito sull’amore di Cristo simbolizzato dal suo Cuore, e hanno descritto il suo amore, invitando a dare una risposta d’amore, di fiducia e di riparazione: il Cuore di Cristo è “la sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione, perché fu la forza del suo amore a mettere in croce il nostro Divin Redentore” (Pio XII, Haurietis aquas, 1956). Non a caso ci avviamo proprio in questo mese, forti delle celebrazioni passate del mistero di Cristo e sempre sostenuti dalla guida materna di Maria SS.ma e della Chiesa, verso la seconda parte del Tempo Ordinario, ultima tappa dell’anno liturgico: momento indispensabile, che sviluppa il mistero pasquale in modo progressivo e profondo, tempo in cui la comunità cristiana approfondisce la sua fede e si rinvigorisce nelle esigenze morali. Suo cuore è la domenica. Le domeniche per annum celebrano nella sua interezza il mistero di Cristo morto e risorto, il successivo svolgersi della vita e della predicazione del Signore, con una conoscenza più piena della Parola di Dio, che premurosamente ci invita a mettere in pratica le grazie ricevute fin qui.

Con il linguaggio simbolico-rituale, siamo resi contemporanei all’evento di salvezza di Dio in Cristo Gesù e invitati ad una decisione di fede che coinvolga l’intera esistenza, in sintonia con la tradizione della Chiesa, comunione con quel Corpo di Cristo che si edifica celebrando il mistero del suo Capo e Signore. Facciamo tesoro dell’itinerario festivo con la solennità della Santissima Trinità (7.06),  la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (14 .06) e la Giornata del “Corpus Domini”,  la Solennità dei SS. Pietro e Paolo Apostoli (29.06).

ITINERARIO CON LA RISCOPERTA DELL’EUCARISTIA

Nei mesi scorsi, abbiamo ricordato il valore dei Riti di introduzione, della Liturgia della parola, e nel mese di Maggio abbiamo posto l’attenzione alla prima parte della Liturgia eucaristica, cioè il momento della preparazione dei doni.

In questo mese del Cuore di Gesù andiamo proprio al “cuore” della celebrazione eucaristica che esplicita i gesti fondamentali con i quali Gesù istituì l’Eucaristia durante l’Ultima Cena: prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli. Dopo aver considerato l’importanza del dono di ciascuno di noi sull’altare (offertorio), adesso contempliamo il miracolo di amore di Gesù, il Suo e con Lui il nostro rendimento di grazie, la frazione del pane e la comunione. Nella prima lettera pastorale programmatica  per la Diocesi di Terni, “L’Eucarestia salva il mondo”, il nostro Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia,  ci chiedeva di ripartire dalla domenica per vivere da cristiani e per portare la nostra testimonianza nella “città”. Facciamo nostro ancora meglio questo invito, meditando in modo particolare le parti centrali della liturgia eucaristica, dove il dono di Dio fatto uomo è totale e invita anche noi a corrispondervi.  Il gesto liturgico che ci aiuta in ciò è quello della Comunione. E’ l’amore di Gesù ripetuto fedelmente, completamente donato a noi, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, fonte della nostra corrispondenza quotidiana nel mondo: in famiglia, nella scuola, nel lavoro, nel tempo libero, in tutte le nostre relazioni. Come cristiani siamo ormai caratterizzati da questi gesti d’amore.

Don Francesco Paolo Vaccarini