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Incontri Annuali

Incontro Annuale 10 Giugno 2006

SESTO CONVEGNO ANNUALE DELLE FAMIGLIE DI MARIA

TERNI  CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO

10 GIUGNO 2006

Il 10 Giugno si è tenuto a Terni, nella chiesa di San Pietro Apostolo, il sesto convegno annuale dell’Associazione “Famiglie di Maria”

Si tratta di un gruppo di preghiera formato da circa tremila famiglie residenti nelle varie regioni italiane ed anche all’estero, che si  sono impegnate a pregare le une per le altre, affidandosi tutte insieme a Maria, in particolare con il Santo Rosario , ogni martedì. L’ideale che le muove è la santificazione della famiglia, sul modello che ci è proposto dalla Parola di Dio, ma la realtà da cui ciascuna famiglia parte può essere anche molto difficoltosa.

Il movimento comprende infatti tutte le situazioni di famiglia che la società del nostro tempo può presentare: famiglie unite, ma anche famiglie spezzate o famiglie nelle quali una sola persona ha incontrato la fede e prega per la conversione di tutto il  proprio nucleo familiare. Tra gli iscritti ci sono poi  comunità religiose e sacerdoti.

Al Convegno hanno partecipato famiglie provenienti da varie parti d’Italia.

Il programma ha previsto momenti di preghiera, di formazione e di aggiornamento.

E’ iniziato con il saluto da parte dell’Assistente Spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini, a cui ha fatto seguito il Santo Rosario, che  lui ha guidato, meditando i  Vangeli delle domeniche del mese di Giugno, in unione con il cammino indicato dalla Chiesa.  (Vedi Rosario del mese)

E’ intervenuta poi Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia, che con parole piene di affetto e calore ha chiarito e  approfondito la spiritualità del Movimento delle famiglie.

(Vedi Omelia)

Dopo la catechesi del Vescovo, la responsabile dell’Associazione, Rasile Graziella, ha  illustrato la realtà dell’associazione, come si presenta oggi, a sei anni dalla nascita.

(Vedi Relazione)

Alla relazione di Graziella Rasile sono seguite delle testimonianze  che hanno confermato la varietà dei doni che stanno scaturendo dal cammino dell’Associazione.

Tra queste, Rosy ha raccontato del primo gruppo che iniziò a riunirsi il martedì già  all’inizio del 2001, presso la casa di un signore anziano di nome Filadelfo.

Questo gruppo di circa dieci persone, continua ad andare avanti con perseveranza. E’ stato molto bello il fatto che mentre Rosy  parlava , Filadelfo, 93 anni, è stato accompagnato all’altare sulla sua sedia a rotelle, felice di stare tra gli altri.

E’ stata  celebrata la Santa Messa, durante la quale l’assistente spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini ha rimarcato come la coincidenza del nostro convegno con la festa della Santissima Trinità, primo modello di famiglia, si accordi bene con la spiritualità del Movimento.

Ha  rivisto il cammino delle famiglie alla luce delle letture del giorno ed ha esortato tutti  ad intensificare il lavoro nelle proprie case, a portarlo agli altri, ciascuno secondo la realtà in cui vive e secondo le proprie possibilità

L’incontro è terminato con un piccolo convivio, nel quale si è manifestata ancora la gioia  di trovarsi insieme tra fratelli, con Maria, con il Signore.

INTRODUZIONE E SALUTO DI DON FRANCESCO

Il 10 Giugno si è tenuto a Terni, nella chiesa di San Pietro Apostolo, il sesto convegno annuale dell’Associazione.

Al Convegno hanno partecipato famiglie provenienti da varie parti d’Italia.

Il programma ha previsto momenti di preghiera, di formazione e di aggiornamento.

E’ iniziato con il saluto da parte dell’Assistente Spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini, a cui ha fatto seguito il Santo Rosario, che  lui ha guidato, meditando i  Vangeli delle domeniche del mese di Giugno, in unione con il cammino indicato dalla Chiesa.  (Vedi Rosario del mese)

E’ intervenuta poi Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia, che con parole piene di affetto e calore ha chiarito e  approfondito la spiritualità del Movimento delle famiglie.

Dopo la catechesi del Vescovo, la responsabile dell’Associazione, Rasile Graziella, ha  illustrato la realtà dell’associazione, come si presenta oggi, a sei anni dalla nascita.

Alla relazione di Graziella Rasile sono seguite delle testimonianze  che hanno confermato la varietà dei doni che stanno scaturendo dal cammino dell’Associazione.

E’ stata  celebrata la Santa Messa, durante la quale l’assistente spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini ha rimarcato come la coincidenza del nostro convegno con la festa della Santissima Trinità, primo modello di famiglia, si accordi bene con la spiritualità del Movimento.

Ha  rivisto il cammino delle famiglie alla luce delle letture del giorno ed ha esortato tutti  ad intensificare il lavoro nelle proprie case, a portarlo agli altri, ciascuno secondo la realtà in cui vive e secondo le proprie possibilità

L’incontro è terminato con un piccolo convivio, nel quale si è manifestata ancora la gioia  di trovarsi insieme tra fratelli, con Maria, con il Signore.

SALUTO DI DON FRANCESCO AL VESCOVO

Grazie Mons. Vescovo, abbiamo bisogno di essere confermati nella fede.

Abbiamo preso come slogan  la frase che Lei  ci ha lasciato. Leggiamola insieme:

“ Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8,21)

Noi aspettavamo la sua catechesi oggi, perché essendo la  giornata del convegno annuale, diventa un motivo per prendere forza per tutto un cammino da fare nel prosieguo.

Abbiamo all’inizio vissuto l’adorazione, pregando insieme, adorando Gesù con Maria, meditando i misteri del Rosario, pensando ai vangeli delle domeniche.di questo mese di Giugno, in modo da fare un cammino familiare.

Ci sono tante persone che vengono anche da lontano:

da Milano, da Brescia, da Roma, Viterbo, Todi,  Montecchio, Foligno., Napoli, Civita Castellana.. Poi non lo so, perchè ci siamo trovati qui.

C’è il gruppo di Milano  che è qui da ieri. Ieri sera abbiamo pregato insieme.

CATECHESI DI SUA ECCELLENZA MONS. VINCENZO PAGLIA

Io sono molto contento di trovarci qui e di ritrovarvi, anche perché diventa questo incontro un appuntamento annuale.

Un appuntamento importante, perché ogni anno abbiamo tutti bisogno di rivivere quello che accade a Pentecoste.

Noi cerchiamo di farlo tutte le settimane. So che voi ogni settimana almeno vi incontrate nonostante la dispersione, vi incontrate in questo cenacolo spirituale che siete voi. Ogni anno però è bene rivivere in maniera quasi fisica in questo incontro quel che ogni settimana voi fate.

Noi già qualche tempo fa abbiamo scelto come tema:  “Erano perseveranti nella preghiera, con Maria…”

Non è che quello  che si fa una volta e poi si chiude, proprio perché erano perseveranti.

La perseveranza nella  preghiera,  poi è la perseveranza nell’ascolto della “Parola di Dio”, perché non dobbiamo dimenticare che il Rosario nacque durante il Medio Evo quando tanta gente non sapeva leggere e non sapeva quindi pregare con i 150 salmi. Allora accadde che per aiutare tutti a pregare sempre, siccome non sapevano leggere,  si restrinse il Vangelo in una pillola: l’”Ave Maria”. Ogni 10 Ave Maria si faceva la meditazione di una scena evangelica o della vita di Gesù e di Maria, e si dicevano così  150 “Ave Maria”, come sono i salmi.

Cioè il Rosario non possiamo concepirlo senza sentirci legati con la Parola di Dio, perché la Parola di Dio è la roccia su cui si fonda tutto.

Quando, dopo Pasqua, all’ Ascensione, Gesù salì al  cielo, gli apostoli e quel gruppo di donne si ritrovarono nel cenacolo, non  erano chissà quali stinchi di santi, a parte la Madonna.

Prima di tutto erano tutti traditori di Gesù, l’avevano tutti tradito.

Quindi nessuno di loro poteva dire: “ Io sono senza peccato “,  cominciando da Pietro

Che cosa li teneva insieme?  Li teneva  insieme la loro cultura?  Poca roba…

Li teneva insieme la loro forza di gruppo? Avevano tanta di quella paura che si erano pure sbarrate le porte!

Stavano insieme perché dovevano fondare il club più illustre di Gerusalemme?

Li teneva insieme una cosa sola: iI ricordo di Gesù. Li teneva insieme il ricordo delle parole di Gesù.

E forse proprio in quei giorni essi ricordavano bene : “ Dove ci sono due o tre persone riunite nel mio nome, Io sono in mezzo a loro”. –

Magari quegli  undici  dissero : – Gesù ci ha detto così, noi obbediamo alla lettera, cioè stiamo insieme ricordandoci Gesù, perché se stiamo insieme, c’è Gesù.

Se ognuno sta per conto suo, c’è Gesù ?

Non lo so. Certamente non ce l’ha detto.

La memoria di Gesù, i misteri del Rosario, sono ciò che ci unisce.

Anche se noi stiamo distanti, se stiamo a Narni, a Terni o a Civita Castellana, a Napoli, a Milano, queste distanze sono annullate dalla memoria di  Gesù, dal ricordo  di Gesù.

Ecco perché Gesù è salito al cielo, perché se Gesù non saliva al cielo, stava sempre e solo lì, non poteva stare a Terni o a Milano.

Ed ecco  perché allora si capisce una cosa strana.

Se voi prendete il Vangelo e leggete l’Ascensione, alla fine c’è scritto: – Gesù sale al cielo, si nasconde ai loro occhi e i discepoli felici se ne tornano a Gerusalemme.

Allora due sono le cose: o sono scemi, perché, scusa, se se ne va il mio migliore amico, non sono felice, oppure hanno capito che l’ascensione di  Gesù non era  allontanarsi da loro, ma era accompagnarli dovunque si sarebbero recati, anche a Terni, anche a Narni, a Civita Castellana, a Napoli e così via.

Ed ecco  allora perché voi e  noi, ogni volta che ci riuniamo per pregare, realizziamo quel che è accaduto dopo la Pentecoste.

Certo è importante che cosa? Stare assieme pregando, ricordando le parole di Gesù , unanimi anche nella preghiera, che è quel che voi…l’unanimità…troviamoci allo  stesso giorno, alla stessa ora possibilmente…ognuno prega per l’altro…ecco, così è nata la Chiesa e così continua.

Ecco perché questo vostro incontrarsi nella preghiera, radicato nel Vangelo , radicato nella “ Parola di Dio”, che voi poi  meditate lungo la decina del Rosario…

Si possono poi fare anche  tanti altri misteri.

Il Papa Giovanni Paolo II  ha arricchito il Rosario di altri, perché voleva che si meditasse anche la parte centrale della vita di Gesù, ma di per sé tutta la Bibbia sono scene di misteri. Non lo facciamo perché poi diventa più complicato. .

Però questa è la ragione che ci aiuta a stare insieme che ci rende vicini gli uni agli altri e che piega il cuore di Dio.

Dio, se lo preghiamo tutti insieme per la stessa cosa…, lo dice Gesù,  non è che io so come è fatto Dio, per cui io vescovo..rifletto sempre quello che ha detto Gesù: se voi vi accorderete e domanderete con fede una cosa al Padre, egli ve la concederà.

Ed ecco l’importanza anche di questo piccolo gesto di orario, o di giorno, o di stare insieme, perché noi  sappiamo che Dio  si commuove di più.

Ecco perché è un ministero bello quello che voi compiete: la preghiera assieme è importantissima. Uno scrittore, un grande scrittore russo di nome Solejef, riprendeva una frase della lettera di San Giacomo che dice:- La fede senza le opere è morta. Ve la ricordate no? Questo scrittore russo aggiunge subito dopo: – E la prima opera della fede è la preghiera.

Questa è la prima opera, quindi quando uno prega, sta lavorando, non per sé, ma per tutti: per  mio marito, per mia moglie, per i miei figli, per tutti voi, per la chiesa , per il mondo, per la pace, per i malati soli, per i  bambini abbandonati, per i coloro che sono disperati…

Bisogna pregare.

Io stamattina, per esempio, ho dovuto fare un funerale per uno scrittore che non si capisce se pregava, se era credente o no. Enzo Siciliano. La chiesa a Roma era piena piena piena., La stragrande maggioranza si derebbe di miscredenti. Io mi sono rivolto a loro  con molta delicatezza, però con molto affettto. Perché hanno fatto i funerali in Campidoglio. Uno dei figli però voleva fare una celebrazione anche in chiesa. Io gli ho detto : Io prego per questo amico e oggi lo presento  nelle mani di Dio, mani piene d’amore e più forti della morte. Poi ho continuato.

Ebbene io vi dico che tanti sono stati toccati dal calore dalla forza della preghiera.

Davvero con la preghiera certamente tocchiamo il cuore di Dio, ma tocchiamo anche il cuore degli altri, perché la preghiera è una cosa debole, sono solo parole, e tuttavia è fortissima.

La vera  chiave del cuore non è i soldi, perché l’amore non si compra, non è il potere , perché il cuore non ci si impone, ma è la preghiera fatta con amore. Ecco perché la vostra opera è davvero grande, fondata  sulla Parola di Dio, meditata,  fondata sulla fede che ci fa alzare gli occhi al cielo, fatta assieme, con perseveranza e con concordia. Ecco, questa è la forza che voi avete nelle vostre mani.

Volevo dire care sorelle e fratelli, questo ministero della preghiera è davvero la prima opera della fede, la  prima opera dei credenti, la prima opera che il Signore ci affida ed io sono lietissimo e vengo per  sottolineare questo, per dirvi che voi avete un ministero, non un ministero dell’industria,…tanto quelli poi alla fine non cambia niente, anzi ci beccheremo tasse…, da quello che si dice. Quando parlo di ministero, intendo dire quello che si dice anche di noi vescovi, che  noi abbiamo il ministero di…

Voi avete il ministero di pregare per tutti.

Se io  una cosa vi debbo chiedere è di allargare il vostro cuore, le vostre intenzioni al mondo intero, perché nelle vostre mani ci sia la chiave per cambiare il mondo.

Il mondo cambia quando entra nel cuore di un credente, il mondo non si cambia da fuori. Il mondo cambia quando ciascuno di noi, ciascuno di voi  dentro il proprio cuore è diverso da com’era, perché il mondo siamo noi, non è un altro.

Se ognuno di noi si lascia toccare il cuore da Dio, un bel pezzo di mondo, anche di Milano, comincia a cambiare e la preghiera aiuta a questo.
Io vi auguro con tutto il cuore che voi possiate svolgere questo ministero e se è vero come è vero quel che ho detto, allora forse  alla preghiera si aggiunge anche un altro piccolo compito che è quello di allargare le forze, questo sì.

Moltiplicate la gente che prega, perché più siamo….non vi dico il Signore che fa…

Devo andare, perché mi aspettano i ragazzi della cresima, ma vi do la mia benedizione con tutto, tutto, tutto il cuore.

Il Signore sia con voi, e il Signore Iddio,  per intercessione della sua Madre Maria, che ha sempre accompagnato la chiesa nei primi passi, volga il Suo sguardo su di voi, su tutti coloro che fanno parte della vostra rete di preghiera, vi sostenga, in ogni momento e vi renda intercessori di amore e di pace per le vostre famiglie e per il mondo, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

E buona preghiera.

E poi, se vi ricordate pure del Vescovo di Terni, lavoro pure un po’per me.  Vi ringrazio e il Signore vi benedica davvero.

RELAZIONE DI GRAZIELLA RASILE

Ringraziamo il Signore e la Mamma Celeste, perché anche quest’anno, dopo sei anni, ci troviamo ancora una volta qui riuniti, nella casa del Signore, per confermarci nel  cammino che abbiamo intrapreso.

Questo  cammino è diretto alla  santità delle nostre famiglie, sul modello della Famiglia Trinitaria, della Santa Famiglia di Nazareth, e di famiglie sante, come abbiamo scritto nel nostro Statuto.

Ed abbiamo la grazia di incontrarci proprio nel giorno della Santissima Trinità.

Siamo confortati dalla presenza  di Sua Ecc. Mons. Vincenzo Paglia, vescovo di questa Diocesi, che salutiamo e ringraziamo.

Fin da quando ci ha conosciuto, Eccellenza, lei ci segue, ci vuole bene e ci incoraggia ad andare avanti.

La sua fiducia   e la sua  presenza  sono per noi  fondamentali.  Grazie di cuore!

Salutiamo e ringraziamo il nostro Assistente  spirituale Don Francesco Paolo Vaccarini,  che  con tanta fede e tanto  entusiasmo guida il nostro gruppo.

Non possiamo non salutare e non ringraziare Don Adolfo  Bettini, parroco insieme a don Francesco di questa parrocchia,  sempre  pronto  ad aiutarci ogni volta che ne abbiamo bisogno.

Salutiamo gli altri sacerdoti e le famiglie presenti.

Sono di Terni e di altre località.

Vorrei salutare tutti, uno per uno. So che ci sono famiglie di Roma, di Viterbo, di Civita Castellana, di Poli, di Napoli, di Todi, di Foligno…

Abbiamo un bel gruppo proveniente dalle province di Milano e di Brescia. Sono guidati dai coniugi Angelo e Fernanda Pollini, che tanto hanno lavorato per diffondere la nostra associazione nella zona di Milano. Tra l’altro proprio ieri sera, qui, abbiamo festeggiato le  nozze d’oro di questa coppia: 50 anni di matrimonio, che li vede ancora uniti al servizio del Regno di Dio.

Se ci sono persone provenienti da località che non ho nominato, sono pregate di alzarsi in piedi e di dirci da dove vengono. Un grazie quindi a tutti i presenti ed un grazie anche a tutti gli altri che sarebbero voluti venire, non ne hanno avuto la possibilità, ma sono spiritualmente uniti a noi e da casa pregano con noi.

Ne abbiamo avuto molte conferme.

Un saluto carissimo va naturalmente anche alle famiglie di Terni e delle zone più vicine.

Quando ho cominciato a pensare che, come in precedenza, in occasione del Convegno annuale, avrei dovuto riferire a voi su ciò che  è avvenuto durante questo ultimo anno  e dare, per quanto è possibile, delle informazioni  sulla situazione attuale reale, ho iniziato con il pregare lo Spirito Santo che mi guidasse a cogliere la verità dei fatti, per potervela riferire  e rifletterci insieme.

Non vi nascondo la mia preoccupazione.

Mi sono fatta forte pensando che questo Movimento non è mio, non è nostro, ma di Maria e  che tramite Lei mi sarebbe giunto l’aiuto necessario.

In questa attesa un po’ trepidante è arrivato uno scossone positivo.

Alcuni di noi, me compresa, si sono recati  dal nostro Vescovo,  per chiedere una “Parola”, che  sia un po’ l’anima del nostro programma annuale, da qui all’anno prossimo.

Lui, come sempre, ci ha accolto con tutto il suo affetto e ci ha accontentato.

Ha aperto la Bibbia e ci ha consegnato il  versetto di Luca 8,21:

“…mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”.

Abbiamo subito sentito che era Gesù stesso, che tramite il nostro Vescovo ce la consegnava, per dirci che noi  siamo la sua famiglia.

Il nostro cuore si è riempito all’istante di una gioia immensa, profonda.

Ma “la Parola” che ci è stata consegnata è anche una “Parola” che ci interpella fortemente e se anche non l’abbiamo ancora realizzata a pieno, ci è posta davanti come ideale da raggiungere.

Il Signore ci ha messo sotto la guida di Maria e della Chiesa, perché  desidera che ci realizziamo come le famiglie sante, che formano la grande famiglia di Gesù.

Per questo cammino, buon lavoro!…

Veniamo ora alle informazioni e precisazioni sull’Associazione.

Aiutandomi anche con gli aggiornamenti che quest’anno siamo riusciti a pubblicare mensilmente sul sito internet,  ho constatato che ogni mese si è verificata una piccola espansione.

Siamo stati contattati da persone nuove, che si sono aggiunte.

La maggioranza è arrivata a noi perché contattata da persone iscritte, alcuni ci hanno conosciuto e cercato   via internet.

Nel nostro libro ci sono scritti oltre 2900 nomi di famiglie, comunità religiose, gruppi, seminari, ma sapete che  molti allargano la pratica che facciamo, senza formalizzare l’iscrizione.

Riguardo ai contatti con queste famiglie, abbiamo scritto a tutti due volte, come negli  anni precedenti, ma, come è stato comunicato nell’ultima circolare, con nostro grande rammarico, le lettere di Natale, consegnate direttamente alle Poste, sono arrivate solo nella zona di Terni

A coloro che ci hanno fatto pervenire un indirizzo di posta elettronica, in aggiunta alle due circolari abbiamo mandato un aggiornamento mensile; con  una parte di loro ci sentiamo per posta di tanto in tanto.

Molti si fanno sentire attraverso il telefono.

Attraverso questi contatti, che nascono da un bisogno di testimonianza reciproca della fede, bisogno di fratellanza e di condivisione, ci viene confermato l’impegno di fondo che ci siamo dati:

pregare gli uni per gli altri, in particolare affidando tutte le nostre famiglie a Maria, mediante il Santo Rosario il martedì.

Abbiamo l’impressione che questo piccolo impegno stia veramente diventando una catena d’amore che ci unisce, come ci augurò il nostro Vescovo più di una volta.

E’ come se si stesse formando  un popolo silenzioso, che senza frastuono lavori costantemente al servizio di Maria, sentendosi forte , perché   pur vivendo nella sua realtà concreta, spesso anche problematica, sa di essere unito spiritualmente a tanti fratelli impegnati con lui in questa santa impresa.

Credo di poter dire questo,  perché, oltre ad essermi confermato dalle persone che contatto abitualmente, spesso mi capita di incontrare anche persone iscritte, che non vedo di frequente o che magari non riconosco neanche e sentirmi dire: -Guarda che del Rosario del martedì non mi scordo mai!-

Ringraziamo il Signore e la Mamma Celeste!

Ora una precisazione.

Ogni tanto veniamo a saper che qualche gruppo si riunisce in un giorno diverso dal martedì, perché per loro il martedì non è possibile.

Credo che ogni volta che ci riuniamo per pregare , quella sia una cosa buona.

Ciò non toglie però che coloro che di martedì non possono dire il Santo Rosario in compagnia, non possano pregarlo da soli.

Sicuramente queste situazioni servono a farci capire ancora meglio dove  Maria ci voglia portare.

Credo che il Rosario del martedì, che in quel giorno ci riunisce concretamente intorno alla Mamma Celeste, insieme a tutte le nostre famiglie, sia un momento di un cammino che poi debba animare tutta la nostra vita.

Occorre poi mettersi in uno stile di preghiera aperta, che deve diventare pian piano lo stile di sempre, di tutta la settimana.

L’impegno del martedì, punto di partenza,  perde il suo valore se dopo ciascuno di noi non inizia un cammino per una vita che sia sempre  cristiana, vita basata sul Vangelo, sull’ubbidienza alla Chiesa , sulla frequenza ai sacramenti, sulla preghiera giornaliera.

Si è confermata nel tempo la realtà dei piccoli gruppi che si riuniscono nelle case.

Si sta manifestando in noi un grande desiderio di ritrovarci insieme con fratelli di fede.

Il mondo in cui viviamo è troppo pieno di cose vuote, di stili di vita senza senso.

Noi desideriamo parlarci delle cose di Dio e pregare insieme.

Personalmente quest’anno ho avuto la gioia di partecipare ad alcuni di questi gruppi.

Sono diversi, come sono diverse le persone che li compongono, ma sono vivi.

In tutti si sente la preghiera animata da una bella fede, si sente l’amore che ci unisce, si sente la presenza di Dio e di Maria in mezzo a noi.

In quelli organizzati nelle chiese, si fa un Rosario più o meno meditato; nelle case si aggiunge il dialogo con l’approfondimento della Parola di Dio.

Sia nelle conversazioni telefoniche, che in questi incontri, mi sembra di sperimentare quel calore che provarono i discepoli di Emmaus, quando il Maestro si accostò a loro durante il tragitto. “ Ma non ci si scaldava il cuore quando…”

E’ come dice il salmo,” E’ veramente bello che i fratelli stiano insieme”

Un altro dono prezioso che ci è dato, è l’incontro mensile, che viene tenuto il primo sabato del mese a Terni, in questa chiesa e che è stato iniziato anche in altre città e regioni., ancora  pochi, per la verità.

E’ un incontro di formazione e di preghiera che non va solo a beneficio delle famiglie che possono essere fisicamente presenti, ma di tutte le famiglie, perché si prega per tutte.

Quest’anno sappiamo che è iniziato a Sesto San Giovanni, la prima domenica di ogni mese; è curato da Don Angelo Cairate.

Qualche giorno fa, purtroppo, è giunta la notizia della morte di Don Marsilio Gentili, che a Montecchio oltre a organizzare il Santo Rosario delle famiglie nella sua chiesa il martedì, celebrava la messa mensile il primo sabato di ogni mese.

L’anno scorso tornò alla casa del Padre Padre Ottaviano Priore, che teneva l’incontro mensile a Campobasso.

Preghiamo perché chi li sostituisce nelle rispettive  parrocchie,  accolga lo spirito della nostra associazione  con lo stesso amore e lo stesso interesse.

Abbiamo ormai tre sacerdoti in cielo: oltre ai due che ho nominato c’è mio zio Don Francesco Grasselli di Todi, primo sacerdote che ci ha incoraggiato in quest’impresa e che ha condiviso con tanta gioia ill nostro spirito di preghiera, fin dall’inizio.

Ci sono state segnalate tante altre persone decedute, appartenenti a  famiglie iscritte.

Noi intercediamo per loro  ed esse  dal cielo  rinforzeranno la nostra preghiera ancora con più vigore.

E’ bello che questa unione di preghiera seguiti anche dopo la morte.

Ed ora un pensiero che mi sta maturando dentro e che è anche un desiderio, spero non solo mio.

Credo che la Mamma Celeste, che sta chiamando le nostre famiglie, per condurle alla santità, desideri da noi un salto di qualità.

E’ naturale che nel ricevere l’invito ad unirci in preghiera con tante famiglie, siamo portati a dire subito di sì, pensando al beneficio che tante preghiere possono portare alla propria famiglia.  Credo che tutti abbiamo cominciato così.  E’ stato il motivo che ha spinto anche  me e Rosy, nel Giugno dell’anno 2000 a fare quest’accordo di preghiera. E’ un desiderio legittimo.

Ma mi sembra che gli avvenimenti che si sono succeduti a quel giorno, i doni che abbiamo ricevuto nel formarci in un gruppo così numeroso e così esteso, ci dicono che stiamo realizzando un progetto che ci travalica e che ha una meta molto più ampia della nostra singola famiglia.

La Parola del Vangelo di Luca, che abbiamo ricevuto, La Santissima Trinità, che abbiamo come modello realizzato sulla terra nella Santa Famiglia di Nazareth e nelle famiglie sante, ci invitano  a superare ogni egoismo e ad avere a cuore la famiglia dell’altro come la nostra.

Da qui l’invito a lavorare per  il consolidamento e per l’espansione del Progetto “Famiglie di Maria”, ciascuno nell’ambiente in cui si trova a vivere, senza preoccupazioni, senza forzature, ma attenti alle opportunità che ci si presentano,  ad operare in questo senso.

TESTIMONIANZE

BARBARA E GIANLUCA: Io sono Barbara lui è Gianluca e questo piccolino si chiama Filippo, ed è uno degli ultimi iscritti della famiglia di Maria.

Ha sei mesi e mezzo ed è venuto qui perché ha detto che vi voleva dire una cosa, non sa ancora parlare, però si capisce bene quello che vuole dire. Vuole dire grazie insieme a noi al Signore, alla Madonna per tutto quello che hanno donato a questa famiglia.

Deve dire grazie anche a voi, perché se è qui lo deve a tutte le vostre preghiere.

Ha una storia un po’ particolare. È stato adottato quando aveva soltanto 12 giorni, era uno scricciolo minuscolo. Siamo stati invitati ad andare a prenderlo in ospedale, e siamo diventati la sua mamma e il suo papà.

È una sensazione meravigliosa !.

LUCIA E MARINO: Io aspettavo di essere l’ultima e invece il Signore ha disposto di essere diversamente. Voglio ringraziare Dio per questa catena di preghiera che ci ha donato, per  questo movimento nato a Medugorje. Con questa catena possiamo riparare alle offese al Cuore Immacolato.

Questo è il terzo anno che vengo. Il primo anno è stata una sorpresa, una gioia, il secondo anno era una richiesta, e il terzo anno è un ringraziamento per Giovanni Maria che vedete qui vicino a me.

Questo bambino è stato concepito il giorno del convegno dell’anno scorso.

Era il I sabato del mese, festa del Cuore Immacolato di Maria. È nato il 20 febbraio, giorno della beatificazione di Francesco e Giacinta, quindi ha proprio la firma di Maria.

Era un anno e mezzo che cercavamo un fratellino per l’altro bambino, che ha tre anni, e tutti ci dicevano che eravamo egoisti, che io rischiavo la vita. Ho chiesto ha Dio se fosse la sua volontà, e la Madonna ci ha risposto con Giovanni Maria.

Ringrazio anche tutti voi per le vostre preghiere, perché a settembre ho rischiato di perderlo, e sono stata da settembre a febbraio sul letto e sul divano. Mi sono sentita sostenuta da tutte le vostre preghiere.

Ringraziamo Dio insieme, e chiedo a voi di continuare questa forza del Rosario per rimanere uniti, e come riparazione tutti i primi sabato del mese.

Solo due parole per confermare quello che ha detto mia moglie. Ringrazio Dio per il dono della vita dei nostri figli, della nostra famiglia, e con essi Dio ci ha insegnato una strada, e tutto è dono Suo, certo non lo meritiamo.

È un po’ come la storia di Giobbe che capisce alla fine che tutto è un dono di Dio e Lui sa perché. Ognuno ha la sua strada ma ciò che ci unisce è proprio questo amore di Dio, presente nella storia di ciascuno. Ringrazio Dio e insieme a voi andiamo avanti in questo cammino a cui Dio ci ha chiamato.

BARBARA E PIETRO. Io (Barbara) devo ringraziare prima di tutto il Signore perché se non era per Lui non ci sarebbero state tutte le cose che ho adesso, anche tutte le persone che hanno pregato, alle quali ho chiesto preghiere, perché se non ci fossero state queste preghiere non avrei avuto la vita che ho adesso.

Quando incontri il Signore Lui ti sconvolge, e anche chi ti sta intorno non accetta subito e bene tutti i cambiamenti che tu fai. E all’inizio, il mio fidanzato, oggi mio marito, ha avuto problemi ad accettare questa nuova vita.

Abbiamo avuto un po’ di contrasti. Avevamo progettato di andare a convivere, poi invece piano piano mi hanno fatto capire che non era la soluzione giusta.

E quindi Pietro è rimasto un po’ contrariato, e quindi pensava che fossi impazzita. Per fortuna non ero impazzita, ma avevo preso la giusta via, e piano piano le cose si sono appianate, perché io penso che con l’aiuto della preghiera si è avvicinato anche lui.

Ci siamo sposati un anno fa, adesso aspettiamo un bimbo. Veniamo alla catechesi del lunedì qui in chiesa, seguiamo gli incontri mensili insieme. Il cammino è da fare a lungo ma qualcosa insieme facciamo.

Pregate ancora per noi, gli aiuti servono sempre. Grazie!.

ROSY. Quando nel 2001 e famiglie che si erano impegnate con il rosario del martedì erano qualche decina, alcuni sentirono il desiderio di allargare la preghiera ad altri, recandosi a pregare nelle case.

Io e Graziella iniziammo ad andare presso una persona anziana che conoscevamo. Da giovane faceva il maestro, perciò lo chiamiamo il maestro Filadelfo. Aveva fatto parte con me delle Lampade Viventi, ed aveva fatto il catechismo in parrocchia. Con il passare degli anni erano sopraggiunti problemi di salute, per cui i suoi movimenti non erano più del tutto autonomi, ma il suo cuore era aperto alla preghiera, come sempre.

Con il suo permesso e quello dei figli, invitammo altre persone del quartiere. Si formò un gruppetto di circa 10 persone, che da allora ininterrottamente tutti i martedì, si ritrova insieme, per pregare con il rosario, affidare tutte le famiglie a Maria, meditare la parola di Dio, approfondire la fede, vivere una bella amicizia.

Filadelfo ora ha 93 anni, doveva essere qui con noi, ma non è stato possibile. Avremmo voluto presentarlo al Vescovo. Ora non può esercitare molto la parola, non parla, ma il sorriso largo e i suoi occhi parlano per lui. Certo noi facciamo un po’ di compagnia a pregare con lui, ma ciò che lui dona a noi, è certamente molto di più.

Sento che Dio, facendomi vivere quest’esperienza, abbia voluto farmi un grande dono, e che sia un dono è rimarcato anche dal fatto che i miei familiari che borbottano per i miei impegni fuori casa, il martedì però si ricordano che devo andare dal maestro, e accolgono questo mio impegno con il sorriso.

In questa giornata speciale, ….. oh che bello ecco Filadelfo!!! Si è commosso!.

Che bel regalo avere Filadelfo qui!.

Oggi desidero ricordare nelle nostre preghiere  due persone: Iolanda e Diamante che pregavano con noi il martedì, e che ora sono tornate alla casa del Padre.

Questa preghiera del martedì fatta gli uni per gli altri, ci aiuta ad affrontare le prove, a volte pesanti, che ognuno di noi ha nella propria famiglia. Ci aiuta proseguire il nostro cammino con coraggio e a non sentirci soli nella sofferenza. Il Signore ci ama e ci ha dato Maria per accompagnarci e sostenerci, affidiamoci a Lei con fede, e non avremo più nulla di cui temere.

MARINA. Mi chiamo Marina. Ho da dire che la mia prima conversione è avvenuta tanti anni fa, ho avuto un brutto incidente, e da quello sono entrata in una chiesa e li sono rimasta.

Ero in un momento molto difficile con la mia coppia, e grazie a questo è stato possibile il recupero. Quindi la preghiera, quindi la preghiera dei fratelli.

Ogni volta che andavo in preghiera, mi si sedeva accanto una donna che gli era morto il marito. Questo è stato un grosso insegnamento.

Sono molto emozionata.

Maria quando vuole ci aiuta se noi chiediamo, e se i fratelli chiedono per noi. In qualche modo da quel momento, si è disegnato per me un cammino con le famiglie. Io lavoro con le famiglie, e capitando qui a Terni ed entrando qui a san Pietro, ho visto nella bacheca la locandina del movimento. Ho chiamato e mi ha risposto Graziella ci siamo viste e si è creato un bel contatto.

Io girando per il mio lavoro porto il messaggio, di quello che può essere questo gruppo, di quello che può dare questo gruppo, della preghiera dei fratelli, e io ho scritto le stesse cose, che non sapevo che erano scritte qua, ho scritto:”è come avere una grande famiglia dove tu preghi per i tuoi fratelli e loro per te la madre di tutti Maria intercede per noi.

CIRO. Sono Ciro e vengo da Roma. Porto il saluto delle famiglie romane, e d hanno garantito la loro preghiera. In particolare porto il saluto di due gruppi, uno della parrocchia di san Marco Evangelista, è formato da una ventina di famiglie, assidue al rosario del martedì. Molte di queste hanno intrapreso un cammino di fede che ha il suo fulcro principale nella messa della domenica, giorno di grande testimonianza. A volte alcune di loro hanno l’abitudine della frequenza giornaliera alla messa e ala liturgia delle lodi.

Un altro gruppo invece è della zona del Tuscolano, dove la Madonna , penso proprio Lei, scelse un’anima umile, pia e semplice, che si chiamava Pina, e ci ha lasciato l’anno scorso.

Lei è stata in grado di portare alla nostra iniziativa più di 400 famiglie. Andavo a trovarla ogni tanto, per pregare insieme. Ho poi voluto riprendere i contatti con questa piccola comunità, rintracciando un sacerdote, don Pietro Ferrari, che era rientrato dalle Filippine, e che era stato a noi presentato da Pina, all’epoca, e che con il suo seminario nelle Filippine pregava il martedì, per la santificazione elle famiglie.

Rintracciato a Roma, ho partecipato con mia moglie al giovedì di preghiera che lui fa in una piccola chiesa, della zona del tuscolano.

Questo mi ha permesso di riprendere i contatti con alcune famiglie, che fanno parte della nostra associazione.

Quello che mi faceva riflettere è come in tutti questi incontri  riscontravo una grande fede, nella potenza della preghiera. C’era questo senso di solidarietà, di sostegno, che era sempre basato sulla preghiera e che permetteva di fare anche un cammino di fede.

A tal proposito ho una lettere che testimonia proprio questo. È la lettera di una mia amica carissima, che fa parte della mia parrocchia. È una lettera di ringraziamento per la consolazione ricevuta dopo la perdita di una figlia.

Voglio concludere  dicendo che quando ci incontriamo il nostro saluto è diventato questo: uniti sempre nella preghiera, ispirati a quanto il vescovo ebbe a dirci nel 2004, e questo per essere come è scritto lì: essere tra coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. Vi abbraccio tutti e vi ringrazio.

LETTERA DI ANTONIETTA DI CUNEO. Carissimi fratelli e sorelle vorrei essere qui oggi con tutti voi a pregare e a testimoniare la mia fede, ho uno famiglia spezzata, un marito che mi ha lasciata 5 anni fa, dolore, sofferenza, rabbia, tutto questo ha condito la mia vita, ma non avrei mai immaginato di arrivare ad avere una fede così grande, così profonda, da mettere al primo posto nella mia giornata Dio.

Dentro di me c’è sempre stata una luce, quella luce che mi da chiarezza e speranza, non illusione, Dio non illude. So che prima o poi la mia famiglia si riunirà per sempre. Ho due figli sposati con due bambine, io prego per le loro famiglie, perché trovino la gioia nel Signore, perché è quella che non finisce mai, nonostante tutti i problemi che il mondo ci presenta. Lavoro insieme a mio marito nonostante la separazione. Lui ha la guerra nel cuore, contro tutti e contro tutto, compresi i figli.

Il Signore mi dà la forza di perseverare, di andare avanti e di pregare  per la sua conversione. Quanto è bella questa amicizia con il Signore!, questa complicità che nessuno al mondo mi può dare.

Si sono certa che Gesù farà questo dono della conversione a mio marito, altrimenti non avrei fatta tutta questa strada, è Maria che mi ha guidata fin qui, è lei la mia  complice nella mia gioia, in tutte le mie tribolazioni, e mi risolleva come una mamma premurosa.

Grazie Maria, io ti prego tutte le mattine e tutti i momenti della mia giornata. Così io prego in ogni istante:”Maria madre di Gesù e madre mia alla mia famiglia pensaci tu.

Graziella ti abbraccio e abbraccio tutti, sempre uniti nella preghiera, Antonietta.